Azioni, ecco 5 consigli facili per chi vuole investire nel 2024 senza errori

Investire online nel 2024 in modo relativamente sicuro è possibile, seguendo alcuni consigli degli esperti per evitare gli errori.

Quando si investe, è sempre presente un certo margine di rischio che tende a calare con l’esperienza; gli investitori inesperti, soprattutto investitori retail, tendono infatti a commettere una serie di errori che espongono i propri investimenti ad una serie di rischi evitabili.

Ecco allora alcuni consigli per investire in modo relativamente sicuro e ridurre al minimo i propri rischi, così da trarre il massimo dai propri investimento online in un 2024 ricco di opportunità.

Investitori Retail

Negli ultimi anni gli strumenti per investire in modo indipendente e autonomo sono cresciuti in modo esponenziale, con l’apparizione di numerose piattaforme di trading online o servizi di home banking con trading attivo.

Questi strumenti permettono agli investitori e ai risparmiatori di agire autonomamente, tuttavia investire in modo indipendente è molto più rischioso dell’affidarsi ad un intermediario esperto che possa guidarci e aiutarci nei nostri investimenti e nelle nostre scelte strategiche ed operative.

Questo gli italiani lo sanno abbastanza bene, non a caso, la maggior parte degli investitori italiani tende ad affidarsi a fondi di investimento o servizi bancari e solo il 43% degli investitori retail italiani sceglie di investire direttamente, attraverso strumenti di investimento online.

Se si confronta questo dato con il resto del mondo, possiamo osservare una discrepanza di oltre 20 punti percentuale. Nel resto del mondo, infatti, gli investitori retail che agiscono individualmente, acquistando direttamente i titoli e prodotti finanziari in cui vogliono investire, sono circa il 64% del totale e il trend sembra essere in crescita.

Secondo una ricerca internazionale condotta da Amundi, il trend sembra riguardare tutte le fasce d’età, con particolare attrazione da parte dei risparmiatori più giovani. Per essere più precisi, gli investitori retail con un’età compresa tra 21 e 30 anni investono in modo digitale leggermente più degli investitori retail con un’età compresa tra 50 e 60 anni. Circa il 66% degli under trenta investe in modo digitale, mentre il 59% degli over 50 investe in modo digitale.

Il robo-advice non piace agli investitori retail

Secondo la ricerca condotta da Amundi, gli investitori retail tendono ad affidare almeno metà del proprio portafoglio ad investimenti di tipo digitale, senza passare per intermediari, ma avvalendosi della consulenza di esperti qualificati. Solo un quinto degli investitori tende a rivolgersi a consulenti digital che promuovono la propria attività di consulenza tramite social media.

Altro dato evidenziato da Amundi è che, in media, gli investitori italiani sono restii ad affidare i propri investimenti a neobanche. Più precisamente, solo il 9% degli investitori investe tramite neobank e meno del 3% si affida ad app di robo-advice, mentre oltre il 61% degli investitori italiani si avvale dei servizi di un consulente finanziario professionista.

In cosa investono gli italiani?

Come abbiamo visto, gli italiani investono in modo poco digitale e tendono a concentrare la maggior parte dei propri investimenti in strumenti noti, semplici e relativamente sicuri; oltre il 50% degli italiani investe in prodotti “vecchi” presenti sul mercato da diversi decenni, come i buoni fruttiferi postali, mentre solo l’8% investe in titoli esteri. Ecco in cosa investono maggiormente gli italiani:

  1. 1.
  2. 2.

    Fondi comuni di investimento: 29%

  3. 3.

    Titoli di Stato italiani: 18%

  4. 4.

    Gestione patrimoniali: 16%

  5. 5.

    Prodotti assicurativi a contenuto finanziario: 15%

  6. 6.

    Azioni quotate: 13%

  7. 7.

    Obbligazioni bancarie: 11%

  8. 8.

    Titoli di stato esteri: 8%

Tutti questi strumenti di investimento possono essere acquistati o sottoscritti in vari modi, sia tradizionali, recandosi presso uffici postali o sportelli bancari, che attraverso strumenti digitali, come servizi di home banking, che permettono agli investitori di investire in modo autonomo, abbattendo i costi, ma aumentando i rischi.

5 consigli per investire online

Come abbiamo visto, agli italiani non piace investire on-line, i dati evidenziano che gli investitori italiani sono ancora molto legati agli investimenti tradizionali e agli strumenti tradizionali, strumenti che danno agli investitori maggiore sicurezza, ma che, allo stesso tempo, escludono molte possibilità. Ecco allora cinque punti, individuati da Amundi, per avvicinarsi agli investimenti online in modo semplice e sicuro, riducendo al minimo i propri rischi.

  1. 1.

    Avere fiducia nelle proprie scelte

  2. 2.

    Avere risorse sufficienti

  3. 3.

    Avere propensione sviluppata nell’uso degli strumenti digitali

  4. 4.

    Avere un attenzione crescente alle novità

  5. 5.

    Avere uno sguardo aperto all’internazionalizzazione

Investire online, in modo autonomo, richiede un certo grado di intraprendenza e soprattutto, indipendenza; richiede quindi non solo coraggio, ma anche conoscenza ed una buona educazione finanziaria.

Investire on-line può offrire vantaggi, o, se si muove in modo incauto, bruciare i nostri risparmi; è quindi richiesta una buona educazione finanziaria, che sia frutto di un percorso di studi, una consulenza o il prodotto di un’educazione fai da te.

Investire online inoltre significa investire direttamente, senza intermediari, senza cuscinetti, senza ancore di salvataggio; bisogna quindi mettere in conto qualche possibile perdita provvisoria, vista soprattutto la tendenza dei titoli finanziari ad oscillare. Bisogna inoltre bilanciare i propri investimenti, progettando un’adeguata strategia che protegga in parte i nostri investimenti, dalle varie esposizioni ai rischi.

Il terzo punto individuato da Amundi è forse il più importante; bisogna infatti conoscere non solo il mercato, ma anche gli strumenti che si sta utilizzando; è quindi necessaria una buona predisposizione all’utilizzo di strumenti digitali, perché il 100% del nostro lavoro, in caso di investimenti digitali, passerà per strumenti digitali, che siano essi app per dispositivi mobili o web app.

Bisogna inoltre prestare attenzione alle novità, soprattutto per quanto riguarda prodotti e strumenti da utilizzare.

Infine, non bisogna limitarci al solo panorama nazionale, ma aprire lo sguardo al mercato internazionale.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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