Bonus psicologo, dopo le polemiche ritornano gli incentivi!

Torna il bonus psicologo, inizialmente fuori dalla Legge di Bilancio: ecco come funziona e quanto è importante il tema della salute mentale in epoca di Covid.

Salute mentale e Covid: due temi strettamente correlati tra loro, in quanto la malattia e le restrizioni imposte per contenerla hanno avuto un deciso impatto psicologico sui cittadini, soprattutto coloro che soffrono di disturbi mentali (ma non solo).

Ecco perché molte erano state le proteste quando ci si era accorti che il bonus psicologo, già presente nel 2021, non era stato rinnovato nella Legge di Bilancio 2022. Il motivo era strettamente di natura economica: mancava la copertura inizialmente prevista di 50 milioni.

Il giornalista Francesco Maesano aveva allora deciso di lanciare una petizione online su Change.org, in cui veniva affermato che:

Nella Legge di Bilancio 2022 era stato proposto un Bonus Salute Mentale da 50 milioni di euro per aiutare economicamente le persone che decidono di rivolgersi a uno psicologo, uno psicanalista, uno psichiatra, uno psicoterapeuta. […]

Ma, nonostante l’accordo tra le forze politiche, il governo non ha ritenuto di inserirla nella Legge di Bilancio. […] Chiediamo al governo di prendere davvero in considerazione questa proposta e di inserirla nel primo provvedimento utile per andare incontro a un’esigenza immediata e pressante.

Questa petizione ha ricevuto in poco tempo oltre 300mila firme. Ed insieme agli allarmi sul tema della salute mentale lanciate anche dall’Ordine degli psicologi, ecco che il governo ha optato per un rapido dietrofront, reinserendo l’agevolazione oggetto di tante polemiche.

È infatti di alcuni giorni fa l’ufficialità del reintegro del bonus psicologo, le cui modalità, che vedremo nel dettaglio tra poco, sono descritte brevemente anche nel seguente video (tratto dal canale YouTube Mondo Pensioni).

Andiamo allora a scoprire da un lato come funziona il “nuovo” incentivo previsto dal governo, dall’altro quali sono i motivi che hanno convinto l’esecutivo guidato da Mario Draghi a reintrodurre finalmente l’agevolazione per chi soffre di problemi legati alla salute mentale.

Bonus psicologo fuori dalla Legge di Bilancio, ora il governo ci ripensa

Inizialmente la proposta per il rinnovo del bonus psicologo anche all’interno della Legge di Bilancio 2022 era stata lanciata un po’ da tutte le forze politiche. 5 Stelle, Italia Viva, Partito Democratico, Liberi e Uguali, Lega, Fratelli d’Italia: l’accordo sul tema era stato davvero condiviso in toto.

Tuttavia, la mancanza di copertura economica aveva minato questa rara coesione di intenti, e l’incentivo era così saltato, lasciando senza copertura un numero crescente di persone bisognose.

Già, perché le polemiche che hanno accompagnato l’iniziale rinuncia al bonus sono state davvero numerose.

David Lazzari, presidente del CNOP, Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, ha rilasciato numerose interviste per sottolineare quanto tralasciare il bisogno di salute mentale delle persone abbia alla lunga un costo molto maggiore delle poche decine di milioni necessarie per mantenere l’agevolazione.

Soprattutto, poi, in questo particolare periodo condizionato dalla pandemia di Covid e da tutto ciò che ne consegue a livello di stress mentale. Didattica a distanza per i giovani studenti; elaborazione della malattia e di, purtroppo, eventuali lutti; situazioni di solitudine per le persone anziane.

Tutto questo rappresenta una situazione che può esplodere da un momento all’altro, se è vero che vari studi hanno dimostrato che tutte queste circostanze hanno contribuito ad un aumento esponenziale di tentativi di suicidio e burnout. Senza tralasciare il fatto che un adolescente su quattro soffre di sindrome di depressione da Covid.

Queste, perciò, sono state alcune delle motivazioni che hanno portato il governo a tornare sui propri passi, arrivando a ripristinare il bonus psicologo inserendolo nel Milleproroghe

La struttura dell’incentivo è però differente rispetto al passato. Vediamo come funziona, chi può accedervi ed a quanto ammonta l’agevolazione.

Come e chi può richiedere il bonus psicologo

In primo luogo, i fondi stanziati non raggiungono i 50 milioni di euro inizialmente previsti, ma si fermano attorno ai 20 milioni.

Ciò significa che il tetto massimo del contributo economico è di 600 euro a persona, ottenibili sotto forma di un voucher spendibile per delle sessioni di psicoterapia da tenersi presso privati iscritti all’albo degli psicoterapeuti.

Non ci sono limiti di età per accedere all’incentivo, ma la soglia massima ISEE è di 50mila euro. Solo chi è al di sotto di questa cifra avrà accesso al bonus psicologo.

Questa è in sostanza l’unica vera limitazione: al netto di ciò, chiunque soffra per via di un disagio di salute mentale potrà sfruttare il contributo, a prescindere che il problema sia generato dai lockdown degli scorsi mesi, dalla DaD, dal lavoro da remoto o altro.

Si attende ancora tuttavia il decreto attuativo, che arriverà nelle prossime settimane, così da capire meglio cosa occorrerà fare a livello pratico per la presentazione della domanda. 

Il ruolo della petizione per il ritorno del bonus psicologo

Anche se il bonus psicologo è tornato, per così dire, in forma ridotta rispetto a come si pensava sarebbe stato strutturato, ciò rappresenta quantomeno una piccola vittoria per chi ha lottato strenuamente contro l’iniziale decisione delle istituzioni di non rinnovare l’incentivo per il 2022.

In questo senso la petizione lanciata dal giornalista Francesco Maesano ha avuto un ruolo di grande importanza. Ha infatti dimostrato la grande sensibilità attualmente presente tra i cittadini italiani in merito a questo tema.

Sono state oltre 300mila le firme ricevute online in breve tempo sul sito change.org, per quella che è stata definita “una risposta di civiltà rispetto ai tantissimi che si rivolgono ai professionisti nel silenzio e nell’assenza di qualsiasi tipo di sostegno”.

Certo, la proposta specifica contenuta nella petizione, in realtà (un bonus iniziale ridotto slegato dall’ISEE ed un secondo invece più consistente e progressivo), non è quella messa poi in atto dal governo, che come abbiamo visto ha fornito delle coperture molto ridotte rispetto a quanto si potesse sperare.

Tuttavia la petizione stessa si è rivelata importante per mettere in luce il tema della tutela della salute mentale, e per fornire una cartina di tornasole di quanto tale argomento sia più che mai attuale presso una gran parte della popolazione.

Bonus psicologo, il ruolo delle regioni

Va sottolineato che, anche quando il bonus psicologo era sparito dai radar della Legge di Bilancio 2022, alcune regioni avevano avuto la buona idea di mantenere alcuni incentivi dedicati alle persone bisognose di aiuto in ambito psicologico. Tra queste regioni possiamo citare ad esempio Lombardia, Lazio e Campania.

Lombardia e Campania, in verità, non hanno stanziato veri e propri fondi in tal senso: in Lombardia si è provveduto ad istituire un servizio svolto dagli psicologi di base all’interno delle Case di Comunità.

Similmente, in Campania sono invece le Asl che ospitano un servizio psicologico di base erogato da psicologi liberi professionisti convenzionati con le varie aziende sanitarie. L’obiettivo finale consiste ovviamente nell’offrire il massimo aiuto alle persone afflitte da situazioni legate ai disturbi mentali.

La Regione Lazio è stata invece l’unica a mettere sul piatto un contributo economico, sulla falsa riga del bonus a livello nazionale. Chi soffre di problemi di salute mentali può usufruire infatti dei 2,5 milioni stanziati a tale scopo, utilizzabili tramite voucher destinati ai giovani ed alle persone più deboli.

Ad oggi, con il bonus nazionale in attesa di diventare operativo, anche il Friuli Venezia Giulia ha effettuato ulteriori stanziamenti per un totale di 300mila euro. Denaro che verrà utilizzato per aiutare, anche in questo caso, le fasce più giovani della popolazione. Accanto a questi fondi, verrà anche istituita l’importante figura dello psicologo di base.

Salute mentale e pandemia, l’allarme dell’Ordine degli psicologi

Perché tanta attenzione soprattutto per i giovani? Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, sono proprio questi ultimi che hanno sofferto maggiormente lo stress legato alle numerose restrizioni messe in campo come costrasto al Covid negli ultimi due anni.

A tal proposito, a dimostrazione che il bonus psicologo è un elemento certamente positivo, ma rappresenta solamente una goccia nell’oceano, arriva puntuale l’allarme lanciato ancora una volta dall’Ordine degli psicologi:

Gli effetti dell’impatto del Covid-19, come ansia, depressione e stress, sono stati devastanti per la popolazione, soprattutto nei giovani under 18 e in alcune categorie professionali come il personale sanitario.

E si prosegue sottolineando quanto esigui siano gli stanziamenti messi in gioco per affrontare queste problematiche che hanno una forte rilevanza sul benessere psicologico dei cittadini:

I disturbi psicologici comuni impattano per il 33% dei costi della disabilità legata alla salute, ma gli stanziamenti per i servizi per la salute mentale in Italia sono soltanto 3,1 miliardi complessivi, una cifra esigua rispetto all’intera spesa sanitaria nazionale.

Si sottolinea infine come sia basso il numero degli psicologi all’interno del servizio sanitario nazionale, fattore che, unito ad un’organizzazione dei servizi non all’altezza, spinge le persone a prediligere il privato rispetto al servizio pubblico.

E questo nonostante la richiesta di aiuto psicologico sia in costante crescita. Per citare ancora il presidente dell’Ordine David Lazzari:

Molte persone, pur avendo cercato aiuto, non hanno potuto iniziare un trattamento o hanno dovuto interrompere quasi subito per motivi economici. La salute psicologica è un problema che possono curare soltanto i ricchi.

Un singolo bonus psicologo non è sufficiente, dunque. Ciò che occorre è una modifica strutturale a livello sanitario, ma naturalmente è molto difficile metterla in atto in tempi brevi.

Lo si è già visto con le situazioni degli scorsi anni legate alla gestione della pandemia di Covid, e purtroppo, per ora, nulla sembra poter cambiare.

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