Congedo matrimoniale: entro quando richiederlo e durata

Entro quando si può chiedere il congedo matrimoniale, da quando decorre e come è pagato? Una guida per i neosposi che stanno per organizzare la luna di miele.

Il congedo matrimoniale è un periodo di astensione dal lavoro retribuito che spetta ai dipendenti privati e pubblici dopo le nozze. In poche parole si tratta di una finestra temporale concessa dalla legge per la cosiddetta “luna di miele”.

Possono richiederlo sia la moglie che il marito che le coppie omosessuali dopo l’unione civile. Effetti, durata e chi paga sono aspetti disciplinati dalla legge e dall’Inps.

Tuttavia una recente sentenza della Corte di cassazione è intervenuta sulla possibilità di spezzare la durata del congedo e sulla tempistica per richiederlo al datore di lavoro.

Su questo argomento molto importante per gli sposini ecco una guida completa dalla A alla Z.

Congedo matrimoniale: cosa prevede l’Inps, chi paga e quanto

Le domande più frequenti sul congedo matrimoniale dopo le nozze riguardano chi paga e quanto. Infatti durante l’assenza si ha diritto alla conservazione del lavoro e dello stipendio

A pagare è il datore di lavoro (nel CCNL commercio, metalmeccanico ed anche negli altri): il dipendente in congedo percepisce la retribuzione ordinaria pari ai giorni di assenza. 

Invece ad alcune categorie tassativamente elencate, durante il congedo matrimoniale viene erogato un assegno dall’Inps.

Si tratta degli operai, dei lavoratori a domicilio o degli impiegati nelle aziende industriali, artigiane o marittime e degli apprendisti.

Hanno diritto all’assegno Inps anche i disoccupati, purché dimostrino di aver lavorato per almeno 15 giorni nei 90 giorni che precedono la celebrazione delle nozze.

Quanti giorni dura?

La durata del congedo (erroneamente chiamato anche permesso o licenza matrimoniale) è di 15 giorni.

Nel conteggio vanno inclusi il sabato, la domenica ed eventuali giorni festivi segnati in rosso sul calendario.

C’è una cosa che in pochi sanno: il congedo si può attaccare alle ferie estive prolungandone la durata. Il datore di lavoro, però, non è obbligato ad accettare la richiesta di unire i giorni di ferie con quelli di astensione dopo il matrimonio. 

Per questo è buona norma comunicare la richiesta con largo anticipo cercando un compromesso con le esigenze aziendali.

Entro quando richiedere il congedo matrimoniale e da quando parte

Il punto più controverso è senza dubbio entro quando fare richiesta al datore di lavoro.

Solitamente il congedo inizia il giorno stesso delle nozze o il lunedì successivo se si svolgono di sabato o domenica. Tuttavia c’è anche chi preferisce posticiparlo.

La legge parla chiaro: il periodo di congedo si deve chiedere entro un mese, precisamente entro 30 giorni dal giorno delle nozze.

A questa regola ci sono delle eccezioni: la Corte di Cassazione (sentenza n. 9150 del 6 giugno 2012) ha ammesso che laddove ci sia l’accordo tra datore e dipendente non è obbligatorio rispettare i 30 giorni dalla data della celebrazione, basta che si tratti di un periodo  “ragionevolmente connesso alle nozze”.

Quindi, se il datore è d’accordo, si può partire per la luna di miele anche oltre i 30 giorni dal matrimonio. 

Come richiederlo al datore di lavoro

Per ottenere il congedo retribuito serve presentare una richiesta formale al datore di lavoro. Bisogna compilare e firmare un modello Fac-simile inserendo:

  • dati anagrafici;
  • data della celebrazione del matrimonio o dell’unione civile;
  • durata della luna di miele;
  • decorrenza, quindi indicare il primo giorno di assenza e la data di rientro al lavoro.

La richiesta va presentata il prima possibile per avvisare il datore e comunque non oltre 60 giorni dal rientro dalla luna di miele. Nello stesso termine il dipendente deve produrre e consegnare il certificato di matrimonio e lo stato di famiglia.

Chi non riesce a procurarsi il certificato di matrimonio può compilare una autocertificazione ai sensi del Decreto 28 dicembre 2000 n. 445, l’importante è che siano presenti gli elementi indispensabili ad indentificare il richiedente e la data in cui si è svolto il rito. 

Si può spezzare o posticipare il congedo matrimoniale?

No, i 15 giorni di vacanza concessi dalla legge devono essere fruiti consecutivamente. Infatti non si possono spezzare e chi non li richiede tutti e 15 perde la possibilità di utilizzarli in futuro.

Come funziona in caso di seconde nozze

Quante volte si può chiedere il congedo matrimoniale e che succede in caso di seconde o terze nozze? Non esistono limiti particolari, vuol dire che un lavoratore ha diritto ad assentarsi per 15 giorni ogni volta che convola a nuove nozze. 

L’importante è che si tratti di matrimonio con effetti civili dato che il rito religioso da solo non è sufficiente.

Congedo matrimoniale CCNL commercio e metalmeccanici

I CCNL e le singole aziende devono rispettare la normativa nazionale sul congedo matrimoniale anche se è data loro la possibilità di concedere regole migliorative.

Vuol dire che il datore può stabilire misure più favorevoli senza poter scendere al di sotto delle garanzie previste dalla legge.

Per esempio il CCNL del commercio ammette che la durata del congedo venga conteggiata a partire dal 3° giorno antecedente alle nozze e non dal giorno stesso. Nel CCNL metalmeccanici, invece, è stabilito che il dipendente possa fare richiesta al datore fino a 6 giorni prima la data del sì.  

Isabella Policarpio
Isabella Policarpio
Copywriting Specialist, classe 1992. Appassionata di linguaggio Seo, scrivo contenuti per il web con focus su attualità, lavoro e diritti. Mi sono laureata in Giurisprudenza all'Università di Teramo e in seguito ho approfondito il Management d'impresa presso La Sapienza a Roma e il Business immigration law durante un periodo di pratica legale all’estero. Nel 2018 ho deciso di dedicarmi a 360° al mondo dell'informazione online. Ho conseguito un master che mi ha insegnato il linguaggio SEO e mi sono specializzata nel “tradurre” i contenuti legali in un linguaggio semplice e diretto. Dicono di me che sono instancabile e curiosa mentre io mi definisco sensibile e battagliera.
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