Quando l’amministratore di condominio ha diritto a un pagamento “extra” in più

Condominio: in quali casi l’amministratore del condominio ha diritto a un compenso maggiore? Scopriamo cosa prevede la normativa del 2022/23.

L’amministratore di condominio, secondo quanto previsto dalla normativa in corso del 2022/23, non può ricevere un pagamento maggiore in modo arbitrario. Durante l’esercizio delle sue mansioni, però, l’amministratore ha il diritto a un supplemento in caso di lavori di natura straordinaria.

In questa tipologia di lavoro rientrano tutti quegli interventi necessari, non prevedibili e per questo denominati straordinari, volti a garantire il buon funzionamento e la sicurezza dell’immobile. Tuttavia questa eventualità dev’essere esplicitata nel preventivo esibito in sede di nomina.

In quali circostanze un amministratore di condominio dev’essere pagato di più

L’amministratore di condominio ricopre il suo ruolo per circa un anno dalla sua nomina. L’assemblea, al termine del mandato, può anche decidere di prorogarlo. Se invece insorgessero problemi, come ad esempio il caso di inadempienze, l’incarico dell’amministratore può essere revocato.

Nel momento in cui l’amministratore accetta l’incarico conferitogli dall’assemblea, ha l’obbligo e il dovere di gestire al meglio il condominio. Di regola ogni volta che deve prendere una decisione di rilievo convoca un’assemblea di condominio con i rispettivi consiglieri. Quali sono quindi i compensi che spettano all’amministratore? Scopriamoli insieme.

Chi stabilisce quanto bisogna pagare un amministratore di condominio

Stando alle leggi 2022/23, spetta all’assemblea condominiale stabilire il corrispettivo da pagare all’amministratore di condominio. A stabilirlo è proprio il Codice Civile il quale stabilisce di tener conto dei seguenti criteri: 

  • quantità di ore di lavoro, si tratta all’incirca di 2,5 ore/anno; 
  • costo medio per ogni persona operativa di uno studio, varia tra i 50-60 euro l’ora a cui bisogna aggiungere una quota percentuale degli oneri di legge, degli utili aziendali e dei rimborsi spese; 
  • costo medio di un anno di amministrazione di ciascuna unità immobiliare, corrisponde almeno a 150 euro, oltre agli oneri di legge e ai rimborsi spese.

Il dubbio che sorge a molti è quanto dev’essere pagato l’amministratore di condominio? L’amministratore, per ogni struttura che gestisce e a seconda della grandezza, può guadagnare anche 4.000 euro al mese. Può quindi fatturare un totale annuo di 48.000 euro. Il guadagno medio più comune, invece, corrisponde a 1.500 euro al mese.

Quando un amministratore di condominio ha diritto a un pagamento extra

L’amministratore di condominio quindi ha diritto a percepire una quota fissa, che comprende mansioni come redigere il rendiconto, il preventivo ordinario con opportuna ripartizione delle spese, riscuotere il pagamento dei condomini, convocare l’assemblea ordinaria, realizzare i provvedimenti assembleari, deve svolgere anche tutti gli adempimenti fiscali previsti.

Ma come precisato, all’amministratore spetta anche una quota variabile, che dipende proprio dalle varie esigenze di natura straordinaria.

È quindi molto importante che il condominio paghi entro i termini stabiliti dal regolamento condominiale.

Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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