Sosta in doppia fila: quando è consentita e quando vietata

In alcune ipotesi la sosta in doppia in doppia fila è consentita dal Codice della strada in altre, invece, si rischia una multa salata. Cos sapere.

Molti pensano che parcheggiare la propria auto in doppia fila non sia molto grave, dal momento che è una pratica che fanno tantissime persone. Non vorrei essere proprio io a fare il professore cattivo, ma, in realtà, i rischi che si corrono e le conseguenze sotto l’aspetto civile e penale sono particolarmente gravi.

Perciò, in questo articolo, andremo a vedere quando è consentita e quando è vietata la sosta in doppia fila, esplicitando le sanzioni che vengono inflitte ai conducenti che violano le regole.

Quali sono le aree di sosta: ecco che cosa dice il Codice della Strada

Prima di conoscere quali sono le zone dove si può e dove non si può parcheggiare in doppia fila, andiamo a vedere che cosa dice il Codice della Strada riguardo le aree di sosta ed, in particolare, quali sono e dove si può parcheggiare generalmente.

In sostanza, il Codice della Strada dispone che i parcheggi non possono essere posizionati in qualunque area pubblica, ma, invece, devono essere posizionati esclusivamente in delle zone che non ostacolino in alcun modo lo scorrimento della carreggiata. A questo proposito, infatti, le aree di sosta devono essere necessariamente previste, perciò, al di fuori della carreggiata stessa.

Inoltre, queste aree di sosta devono necessariamente essere appositamente segnalate attraverso una corretta segnaletica stradale, sia di tipo verticale che di tipo orizzontale, in modo che siano facilmente visibili e riconoscibili i parcheggi a tutti i conducenti di autoveicoli.

In particolare, la segnaletica di tipo verticale viene indicata attraverso l’apposizione di un cartello di forma rettangolare con uno sfondo blu ed all’interno una lettera “P” di colore bianco, che sta ad indicare, per l’appunto, un’area adibito al parcheggio degli autoveicoli.

Mentre, la segnaletica di tipo orizzontale, invece, viene indicata attraverso il tracciamento sulla strada di apposite strisce, le quali assumono una forma di tipo rettangolare, la quale serve a delimitare la specifica area all’interno della quale possono parcheggiare gli autoveicoli.

Nello specifico, ecco quali sono i colori che possono avere queste strisce che delimitano il posto auto:

  • le strisce di colore bianco, le quali servono a delimitare le aree di sosta libere, all’interno delle quali possono parcheggiare tutte le auto, senza alcuna regola aggiuntiva;
  • le strisce di colore giallo, le quali servono a delimitare le aree di sosta che sono riservate al parcheggio dei soggetti disabili, dei mezzi pubblici oppure dei taxi;
  • le strisce di colore azzurro, le quali servono a delimitare le aree di sosta a pagamento.

Sosta in doppia fila: ecco che cosa dice il Codice della Strada

Date le informazioni che abbiamo delineatonel precedente paragrafo, è facile intuire che l’area dentro la quale si può parcheggiare è solamente quella che viene delimitata dall’apposizione delle strisce continue sulla strada e quella che viene segnalata attraverso l’apposito cartello blu con all’interno una “P” bianca. Perciò, ne conviene che non è assolutamente possibile nella generalità dei casi parcheggiare il proprio veicolo in doppia fila. Ma, a discapito di tutto ciò, invece, il Codice della Strada stesso dispone alcune particolari circostanze nelle quali risulta possibile parcheggiare al di fuori delle aree delimitate dall’apposita segnaletica verticale ed orizzontale.

Qualora sulla carreggiata non siano tracciate le strisce che delimitano le aree di sosta, i conducenti possono parcheggiare i propri autoveicoli nella zona che si trova al margine destro della carreggiata stessa, purché non intralcino il normale scorrimento delle altre auto all’interno di quest’ultima e purché provvedano a lasciare uno spazio che sia di almeno un metro per i pedoni.

Oltre a questa particolare regola, la reale sosta in doppia fila è vietata per tutti i veicoli con più di due ruote, per i quali è possibile effettuare solamente una fermata, sempre purché rispettino la regola che riguarda il divieto di intralciare il normale scorrimento all’interno della carreggiata.

Invece, l’eccezione alla regola del divieto di sosta al di fuori delle strisce, prevede che questa circostanza risulti essere ammissibile dalla legge solamente qualora venga effettuata da veicoli a due ruote, come ad esempio i ciclomotori oppure i motoveicoli.

Inoltre, un’ulteriore possibilità secondo la quale è possibile effettuare una sosta in doppia fila è quando si presentano delle situazioni di pericolo oppure particolarmente gravi, che andremo ad approfondire durante il corso del paragrafo successivo.

Quando è consentita

Per poter capire da che cosa derivi l’eccezione al divieto di sosta in doppia fila, dobbiamo andare a guardare, nello specifico, il contenuto riguardante quanto viene disciplinato all’interno dell’art. 54 del Codice Penale, il quale è intitolato “Stato di necessità”. Nello specifico, il suddetto articolo prevede all’interno del suo primo comma, che:

Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.”

In sostanza, dunque, la sosta in doppia fila è consentita nei seguenti casi, ovvero quando sussistono:

  • situazioni di pericolo che non potevano essere evitate;
  • la necessità di salvarsi da una situazione di pericolo;
  • la necessità di salvare un’altra persona da una situazione di pericolo;
  • situazioni gravi;
  • situazioni imminenti;
  • situazioni urgenti.

All’interno di questa situazioni, è importante sapere che si può parcheggiare al di fuori delle strisce designate, solamente qualora si intervenga per evitare un danno grave, che altrimenti potrebbe essere stato cagionato a se stessi oppure provocato ad un altro soggetto.

Qualora il conducente di un autoveicolo parcheggi al di fuori di un’area di sosta per una finalità che è riconducibile alle previsioni che vengono esplicitate all’interno dell’art. 54 del Codice Penale, ma un’ufficiale della Polizia di Stato provvede a commissionare a quest’ultimo una multa, allora il conducente dell’autoveicolo potrà opporsi facendo un apposito ricorso per farsi togliere la sanzione amministrativa che egli ritiene essere ingiusta, presentando le opportune motivazioni secondo le quali non dovrebbe pagarla.

Perciò, bisogna fare particolare attenzione nell’avvalersi della legge che prevede l’esenzione dal parcheggio all’interno delle strisce quando ci si trova in uno stato di necessità, dal momento che, successivamente, quest’ultimo dovrà essere provato in tribunale, presentando le opportune motivazione secondo le quali, in quel momento, sussisteva l’ipotesi di danno grave nei confronti di se stessi oppure di un’altra persona.

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Quando è vietata

Sostare in doppia fila è vietato nei seguenti casi:

  • per i quadricicli a motore, per i quali è consentita solamente la fermata, sempre purché venga rispettata la regola secondo cui non bisogna arrecare intralcio alla normale circolazione all’interno della carreggiata e sempre purché venga lasciato almeno un metro sulla destra della carreggiata stessa per il passaggio dei pedoni;
  • nella generalità dei casi, dal momento che consiste in una sosta al di fuori degli appositi spazi che vengono delimitati attraverso il tracciamento delle strisce sulla strada e dal momento che costituisce intralcio alla normale circolazione all’interno della carreggiata.

Tutte queste regole che pongono un divieto per gli autoveicoli di parcheggiare al di fuori delle zone adibite alla sosta, vengono meno qualora si configuri per il conducente uno stato di necessità, disciplinato all’interno dell’art. 54 del Codice Penale, secondo il quale si configura l’ipotesi di un danno grave nei confronti del conducente stesso oppure di un altro soggetto.

Cosa si rischia

La sosta in doppia fila è punita dalle disposizioni che previste all’interno dell’art. 158 del Codice della Strada precisamente all’interno della lettera c del secondo comma, che reicta le parole seguenti:

“in seconda fila, salvo che si tratti di veicoli a due ruote, due ciclomotori a due ruote o due motocicli.”

In particolare, nel caso in cui non si rispettino queste previsioni, ecco quali saranno i rischi e le sanzioni che saranno applicate ai conducenti. Nello specifico, stiamo parlando di:

  • una sanzione amministrativa compresa tra i 25 euro ed i 100 euro per i conducenti di ciclomotori e motoveicoli;
  • una sanzione amministrativa compresa tra i 42 euro ed i 173 euro per i conducenti di altre tipologie di veicolo.

Un altro rischio che corrono i soggetti che non rispettano il Codice della Strada e che parcheggiano, dunque, al di fuori delle strisce è quello di vedersi inflitta la sanzione della rimozione forzata del veicolo e del fermo amministrativo della propria auto.

Quando può scattare il reato?

In alcune circostanze, però, dalle sanzioni civili si può passare anche a quelle penali, qualora le conseguenze delle proprie azioni provochino dei danni ad altri soggetti. In particolare ecco quali sono i reati che si possono configurare:

  • sequestro di persona, previsto all’art. 605 del Codice Penale;
  • violenza privata,  disciplinata all’interno dell’art. 610 del Codice Penale;
  • lesioni personali stradali gravi o gravissime, disciplinate all’interno dell’art. 590 bis del Codice Penale;
  • omicidio stradale, il quale viene disciplinato all’interno dell’art. 589 bis del Codice Penale.
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