Il governo Meloni ha deciso per lo stop all’adeguamento biennale delle sanzioni per violazione del Codice della strada. Con una misura introdotta nella legge di bilancio, da poco approvata in Consiglio dei Ministri, e che ora dovrà essere discussa in Europa e passare al vaglio di Camera e Senato, vengono congelati gli importi delle sanzioni per i prossimi due anni.
Gli aumenti sarebbero scattati, come da prassi, a partire dal 1° gennaio 2023 e avrebbero potuto raggiungere importi consistenti. Invece non ci sarà nulla di tutto ciò.
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Gli importi delle sanzioni per violazioni del Codice della strada, come stabilito dello stesso codice all’articolo 195 comma 3, vengono rivalutati con scadenza biennale. L’aumento di tali importi è legato al dato dell’inflazione comunicato dall’ISTAT, e in virtù del forte aumento dell’inflazione che ha colpito l’intera eurozona, e dunque l’Italia, si temeva per il prossimo adeguamento che sarebbe scattato a partire dal primo gennaio 2023. Visti i dati sull’inflazione infatti, si sarebbero potuti registrare aumenti delle sanzioni superiori al 10%.
Tuttavia il governo Meloni ha deciso di sospendere l’adeguamento delle sanzioni per gli anni 2023 e 2024, proprio “in considerazione dell’eccezionalità della situazione economica”. Questo vuol dire stop all’aumento dei prezzi delle sanzioni stradali di ogni tipo e prezzi “bloccati” per il prossimo biennio.
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A spingere da tempo per un intervento in tal senso ci sono le associazioni dei consumatori, come l’Unione Nazionale Consumatori e il Codacons. L’UNC nella persona di Massimo Dona, presidente dell’associazione, ha in particolare insistito sull’ingiustizia di un adeguamento all’inflazione delle sanzioni in assenza di un simile adeguamento per gli stipendi, sottolineando come dal 1993, anno di introduzione di questo meccanismo, il divario tra importo delle sanzioni e buste paga si sia decisamente allargato in favore di queste ultime.
A festeggiare è anche il Codacons che per mettere in guardia sugli aumenti previsti per il 2023 aveva calcolato gli importi delle varie sanzioni con gli adeguamenti all’inflazione previsti. Questi i possibili rincari, ora congelati dal governo Meloni:
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Multa per divieto di sosta: da 42 a 46 euro
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Multa per uso del cellulare alla guida: da 165 a 183 euro
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Multa per accesso vietato a Ztl: da 83 a 92 euro
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Multa per superamento dei limiti di velocità di oltre 60 km/h: da 845 a 938 euro