Utero in affitto: quanto costa e dove si può fare

Quanto costa un utero in affitto? Scopri dove si può fare questa pratica.

Probabilmente avrai già sentito parlare di utero in affitto, ma difficilmente potrai conoscere appieno il suo significato e tutto quello che gira attorno a questa procedura.

In questo articolo potrai scoprire se è legale in Italia, dove si può fare e quanto si paga per questa pratica di procreazione assistita.

Cosa si intende per “utero in affitto”

In Italia, ma anche in altre parti del mondo, spesso si utilizza il termine “utero in affitto” per sminuire oppure per colpevolizzare una procedura che in realtà dovrebbe essere denominata propriamente “maternità surrogata”.

Anche detta GPA, ovvero Gestazione per altri, questa procedura è una tra i vari metodi che possono essere utilizzati per la procreazione assistita, come ad esempio quella molto comune in vitro, e prevede che la gestazione sia portata a termine da una determinata donna per conto di altre persone, le quali possono essere:

  • coppie sposate;
  • coppie unite civilmente;
  • single.

Questi soggetti che ricevono poi il proprio figlio saranno obbligati a riconoscere legalmente quest’ultimo e ad adempiere a tutti i doveri e le responsabilità che gravano sul loro conto, per il benessere del bambino, il quale è visto e tutelato in via primaria dalla legge.

Come funziona la maternità surrogata

Il funzionamento di questa procedura viene stabilito esplicitamente attraverso la stipula di un contratto di maternità apposito, il quale viene redatto e firmato tra le parti in causa, ovvero tra il futuro genitore/i futuri genitori e la madre surrogata/gestante.

In particolare, all’interno di questo contratto saranno disciplinati i seguenti aspetti:

  • le regole;
  • il procedimento;
  • le conseguenze;
  • il contributo relativo alle spese mediche alle quali si deve sottoporre la madre surrogata;
  • eventualmente, la retribuzione che spetta alla gestante, se è un’ipotesi prevista ed applicabile stando a quanto stabilito dalle normative del Paese nel quale si effettua questa procedura.

Nella procedura della maternità surrogata e con il relativo contratto, la gestante accetta il suo ruolo ed accetta, in accordo con i genitori legali del bambino, di rimanere incinta attraverso la fecondazione assistita ed, in particolare, mediante il trasferimento di un embrione all’interno del suo utero, di portare a termine la propria gravidanza, in modo da partorire e da consegnare il bambino nelle mani dei genitori designati.

Qual è la differenza tra la maternità surrogata e l’utero in affitto

La differenza che intercorre tra queste due definizioni, le quali vengono spesse confuse e sostituite nel loro significato, è legata al ruolo della gestante ed, in particolare, alla retribuzione che questa percepisce per il servizio reso.

Infatti, la terminologia “utero in affitto” non serve per indicare in senso dispregiativo questa procedura, ma in realtà è proprio questo quello che avviene. Infatti, questa procedura viene sempre più utilizzata al giorno d’oggi con il fine di rappresentare la situazione nella quale la madre surrogata, che presta il proprio servizio per i futuri genitori designati, venga, per l’appunto, pagata per il suo lavoro, dietro retribuzione.

Niente di più sbagliato, dal momento che la terminologia adeguata che si dovrebbe utilizzare per questa procedura specifica è “maternità surrogata retributiva o lucrativa”, la quale si distingue da quella “altruistica”, che ad oggi viene utilizzata dai Paesi che fanno parte dell’Unione Europea.

L’utero in affitto è legale in Italia? Ecco che cosa dice la legge

In Italia questa pratica non è ammessa dalla legge; infatti, quando un bambino nasce, i suoi genitori biologici sono obbligati a riconoscerlo e a provvedere alla trascrizione immediata dell’atto di nascita di quest’ultimo.

Da qui, secondo la normativa nazionale, deriverebbe una confusione tra il ruolo della madre surrogata e quelli che, invece, sono i genitori designati. Questi soggetti non possono tutti disporre delle varie tutele, dei vari diritti, dei vari obblighi e delle varie responsabilità nei confronti del bambino.

In altre parti del mondo si può effettuare questa procedura e possono beneficiarne anche coloro che sono cittadini italiani, ovviamente, ma ancora nel nostro Paese la maternità surrogata è considerata illegale e non può essere praticata da nessun medico.

Infatti, in Italia questa pratica è punita con le seguenti sanzioni penali, secondo quanto viene disciplinato all’interno dell’art. 12, comma 6, della Legge n. 40 del 19 febbraio 2004:

  • la reclusione dai 3 mesi fino ai 2 anni;
  • una multa di importo compreso tra i 600.000 euro ed 1 milione di euro.

Dove è possibile effettuare questa procedura

Ecco quali sono i Paesi europei e mondiali che consentono di effettuare questa pratica:

  • l’Albania;
  • il Canada;
  • la Georgia;
  • la Grecia;
  • l’India;
  • il Kazakistan;
  • il Portogallo;
  • il Regno Unito;
  • la Repubblica Ceca;
  • la Russia;
  • la Spagna;
  • gli Stati Uniti;

Quanto si paga

Il costo legato alla procedura della maternità surrogata può essere molto variabile, dal momento che dipende dal Paese nel quale questa viene effettuata e da tutta una serie di altri fattori, che contribuiscono ad incidere sul prezzo finale.

Ecco quali sono i fattori che incidono sul costo di questa pratica:

  • i costi per gli spostamenti e per alloggiare all’interno di un altro Paese;
  • la diagnosi genetica che viene effettuata prima di impiantare l’embrione all’interno dell’ovulo della gestante;
  • la necessità di effettuare altri controlli aggiuntivi;
  • il trattamento stesso di procreazione assistita;
  • le eventuali spese mediche relative alla gravidanza della madre surrogata, se non è prevista la copertura sanitaria all’interno di quel Paese;
  • il compenso da corrispondere alla gestante;
  • le spese legali.

Il costo che si deve sostenere per poter usufruire dell’utero in affitto è ancora ad oggi minore nei Paesi europei, rispetto a quelli che vengono richiesti per esempio negli Stati Uniti. Ma andiamo a vedere quanto può costare la maternità surrogata nei vari Paesi in cui viene effettuata:

  • in Albania il costo da corrispondere è pari a circa 60.000 euro;
  • in Canada il costo da corrispondere è compreso tra i 90.000 euro ed i 150.000 euro;
  • in Georgia il costo minimo da corrispondere è pari a circa 50.000 euro;
  • in Grecia il costo minimo da corrispondere è pari a circa 70.000 euro;
  • in Repubblica Ceca il costo da corrispondere è pari a circa 60.000 euro;
  • in Russia il costo minimo da corrispondere è pari a circa 60.000 euro;
  • negli Stati Uniti il costo minimo da corrispondere è pari a circa 110.000 euro;
  • in Ucraina il costo minimo da corrispondere è pari a circa 45.000 euro e può andare all’incirca da un minimo di 35.000 euro fino ad un massimo di 50.000 euro.

I vantaggi e gli svantaggi della maternità surrogata in Albania

Ecco quali sono i vantaggi di effettuare questa procedura in Albania:

  • chiunque può richiederla;
  • costi relativamente bassi;
  • garanzia di tentativi illimitati;
  • possibilità di selezionare il sesso del bambino;
  • assicurazioni sanitarie ed in caso di morte;
  • vicinanza geografica all’Italia.

Ecco, invece, quali sono gli svantaggi del recarsi in Albania per svolgere questa pratica:

  • solo il padre è genitore designato del bambino, mentre l’altro coniuge dovrà adottarlo.

I vantaggi e gli svantaggi in Canada

Ecco quali sono i vantaggi di effettuare questa procedura in Canada:

  • chiunque può richiederla;
  • entrambi i genitori sono designati e diventano responsabili del bambino.

Ecco, invece, quali sono gli svantaggi del recarsi in Canada per svolgere questa pratica:

  • difficile procurarsi una gestante (maternità surrogata altruista);
  • non c’è assicurazione sanitaria;
  • costi molto elevati;
  • lontananza geografica dall’Italia.

I vantaggi e gli svantaggi in Georgia

Ecco quali sono i vantaggi di effettuare questa procedura in Georgia:

  • costi relativamente bassi;
  • vicinanza geografica all’Italia.

Ecco, invece, quali sono gli svantaggi del recarsi in Georgia per svolgere questa pratica:

  • solo il padre è genitore designato del bambino, mentre l’altro coniuge dovrà adottarlo;
  • possono richiederla solamente delle coppie eterosessuali sposate oppure che possano dimostrare una convivenza minima pari ad 1 anno;
  • bisogna dimostrare attraverso un certificato di non avere la possibilità di portare a termine da soli una propria gravidanza.

I vantaggi e gli svantaggi in Grecia

Ecco quali sono i vantaggi di effettuare questa procedura in Grecia:

  • entrambi i genitori sono designati e diventano responsabili del bambino;
  • vicinanza geografica all’Italia;
  • il bambino viene registrato direttamente presso il Consolato italiano presente ad Atene;

Ecco, invece, quali sono gli svantaggi del recarsi in Grecia per svolgere questa pratica:

  • limite di 50 anni di età per la madre designata;
  • bisogna dimostrare attraverso un certificato di non avere la possibilità di portare a termine da soli una propria gravidanza.

I vantaggi e gli svantaggi in Russia

Ecco quali sono i vantaggi di effettuare questa procedura in Russia:

  • chiunque può richiederla;
  • costi relativamente bassi;
  • garanzia di tentativi illimitati;
  • possibilità di selezionare il sesso del bambino;
  • assicurazioni sanitarie ed in caso di morte;
  • vicinanza geografica all’Italia.

Ecco, invece, quali sono gli svantaggi del recarsi in Russia per svolgere questa pratica:

  • solo il padre è genitore designato del bambino, mentre l’altro coniuge dovrà adottarlo;
  • possibilità di riuscita della procedura inferiore.

I vantaggi e gli svantaggi negli Stati Uniti

Ecco quali sono i vantaggi di effettuare questa procedura negli Stati Uniti:

  • chiunque può richiederla;
  • entrambi i genitori sono designati e diventano responsabili del bambino.

Ecco, invece, quali sono gli svantaggi del recarsi negli Stati Uniti per svolgere questa pratica:

  • non c’è copertura sanitaria;
  • prezzi molto elevati;
  • lontananza geografica dall’Italia.

I vantaggi e gli svantaggi in Ucraina

Ecco quali sono i vantaggi di effettuare questa procedura in Ucraina:

  • prezzi estremamente bassi;
  • vicinanza geografica all’Italia.

Ecco, invece, quali sono gli svantaggi del recarsi in Ucraina per svolgere questa pratica:

  • solo il padre è genitore designato del bambino, mentre l’altro coniuge dovrà adottarlo;
  • possono richiederla solamente delle coppie eterosessuali sposate;
  • bisogna dimostrare attraverso un certificato di non avere la possibilità di portare a termine da soli una propria gravidanza.

LEGGI ANCHE Maternità: arriva in Italia ‘Un sogno chiamato bebè’, primo evento dedicato alla fertilità

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