Buono fruttifero postale Risparmio Semplice di Poste Italiane vs BTP Valore. Questa la nuova sfida più avvincente tra le soluzioni di investimento di breve periodo attualmente in circolazione soprattutto in questo periodo in cui si fa sempre di più sentire la crisi economica internazionale.
E’ di qualche giorno fa la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di aumentare ancora per l’ennesima volta i tassi di interesse facendoli arrivare ad oggi ad un intervallo compreso tra il 3,25 e il 4 per cento.
La decisione di tale aumento è stata spinta anche dai dati diffusi nei giorni scorsi relativamente all’inflazione risalita ad aprile al 7,0%.
Si sa che lo strumento migliore per contrastare l’aumento dell’inflazione è appunto l’aumento dei tassi di interesse, perché cosi facendo l’aumento del costo del denaro tende a ridurre i fenomeni che portano ad un aumento dei prezzi.
Dunque in questo momento di crisi economica è molto difficile mettere da parte qualche soldo e coloro che ci sono riusciti preferiscono mantenerli depositati sui tranquilli conti corrente anche se si tratta senza dubbio di una scelta non tra le migliori.
A febbraio la Banca d’Italia ha rilevato 1.384 miliardi di euro fermi sui conti correnti, circa 800 famiglie hanno deciso di non investire, certo che in momenti come questi è molto difficile scegliere la soluzione di investimento migliore.
Molti sono coloro hanno messo a paragone il Buono fruttifero Risparmio Semplice con il nuovo BTP emesso dallo stato ma non sanno decidere qual è la soluzione più conveniente tra le 2.
Ecco pro e contro delle due soluzioni.
Buono Fruttifero Risparmio semplice o BTP Valore? Ecco qual è tra i 2 il più conveniente
Dove e come investire i propri risparmi in maniera sicura? A questa domanda non sembra esserci una risposta valida in assoluto, anzi quando si cerca di capire qual è la soluzione migliore si entra subito nel panico.
Sono tanti coloro che ricercano investimenti senza rischi e con rendimenti sicuri ma la realtà dei mercati finanziari è molto complessa.
Senza dimenticare che il risparmiatore italiano ha una scarsa propensione al rischio.
Oggi però sempre più persone stanno valutando di investire i propri risparmi in Buoni fruttiferi postali o nei BTP di nuova emissione.
Che differenza c’è tra il BTP Valore e il Buono fruttifero Risparmio semplice?
Va detto subito che le due soluzioni presentano differenze sostanzialmente nei tassi di interesse, certamente più alti per i titolo di stato ma caratterizzati da maggiore incertezza.
Il buono Risparmio semplice permette di costruire il capitale investito poco alla volta sottoscrivendo il Buono nell’ambito di un Piano di risparmio. Si tratta di sottoscrive anche piccole cifre poco alla volta senza grandi somme tutte insieme.
Questo buono è acquistabile solo se si attiva dunque il Piano di Risparmio risparmiosemplice con il quale si possono sottoscrivere bfp con periodicità variabile a partire da 50 euro.
Il tasso di rendimento annuale previsto è dell’1,50% al termine di ogni anno e inoltre previsto un rendimento premiale pari al 2,50% al raggiungimento di minimo 24 sottoscrizioni.
BTP valore, queste le caratteristiche
Mentre i nuovi titoli di Stato, come il BTP Valore è pensato i piccoli risparmiatori che cercano un investimento sicuro con rendimenti alti e garantiti.
La prima emissione del BTP Valore avverrà il 5 giugno e avrà durata 4 anni. Quello che lo accomuna al buono risparmio semplice è la durata di 4 anni e il premio fedeltà alla scadenza per coloro che lo detengono fino alla fine.
Ancora non si conoscono i tassi che verranno comunicati insieme al codice ISIN che identifica il titolo.
Al momento si vocifera che non dovrebbero scostarsi molto dai rendimenti del BTP a cinque anni cioè al 3,6%.
In sintesi
Le differenze tra i due titoli possono essere così specificate:
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Il buono fruttifero postale Risparmio Semplice ha una durata di 4 anni e offre un tassi di rendimento lordo annuo dell’1.50% con un premio alla scadenza del 2.50%. Questo tasso si raggiunge con minimo 24 sottoscrizioni.
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Il BTp Valore, invece potrà essere sottoscritto a partire dal 5 e fino al 9 giugno e potrà essere richiesto solo dai piccoli risparmiatori Retail. Ha una durata massima di 4 anni con premio finale dello extrafinale dello 0,5% se verrà portato alla scadenza. Al momento non si conoscono i rendimenti. La quota minima di sottoscrizione è di 1000 euro.
Dire quale delle due soluzione è la migliore in assoluto non è semplice. La scelta dipende da numerosi fattori.
Possiamo dire senza dubbio che i buoni fruttiferi postali sono il prodotto più adatto agli investitori estremamente non propensi al rischio e hanno rendimenti inferiori rispetto ad altre soluzioni presenti sul mercato.