Evergrande, crollo del titolo a Hong Kong: la crisi immobiliare cinese peggiora

La crisi immobiliare cinese peggiora: Il titolo Evergrande è tornato a spaventare i mercati con un crollo di oltre il 25% alla Borsa di Hong Kong

Dopo una breve parvenza di ripresa, la crisi immobiliare cinese peggiora soprattutto a seguito del crollo di oltre il 25% nella borsa di Hong Kong del titolo di Evergrande. Un tonfo influenzato dalla decisione del colosso immobiliare cinese di annullare una riunione programmata con i creditori e dalla dichiarazione di difficoltà della sua controllata Hengda all’interno del piano di ristrutturazione del debito. ll settore immobiliare cinese, che vale il 28% circa del Pil, torna a far paura ai mercati.

Crisi immobiliare in Cina peggiora: tonfo del colosso Evergrande

ll titolo Evergrande – uno dei principali colossi del settore immobiliare cinese – è tornato a spaventare i mercati con un crollo di oltre il 25% alla Borsa di Hong Kong. Un tonfo seguito alla notizia che il piano di ristrutturazione**,** che mirava a garantirne la sopravvivenza, non sarebbe stato attuato. La situazione si è ulteriormente complicata con l’annuncio di Evergrande che non sarebbe stata in grado di emettere nuovo debito a causa di indagini governative sulla sua controllata, Hengda Real Estate Group.

Il piano di ristrutturazione

Evergrande è stato impegnato per un lungo periodo nel cercare di ottenere l’approvazione dei suoi creditori per un piano di ristrutturazione del debito. Nel quadro di questo piano presentato a marzo di quest’anno, il colosso immobiliare ha proposto diverse opzioni ai creditori stranieri (offshore), tra cui lo scambio delle attuali obbligazioni con nuovi titoli con scadenze di 10-12 anni.

La ristrutturazione del debito offshore di Evergrande coinvolge un ammontare di 31,7 miliardi di dollari, che comprende obbligazioni, garanzie collaterali e impegni di riacquisto. Si tratta di una delle più grandi operazioni di ristrutturazione del debito al mondo.

Situazione a rischio

Tuttavia, in modo inatteso, il colosso ha dichiarato domenica 24 settembre di non essere in grado di emettere nuovo debito a causa di un’indagine in corso sulla sua principale controllata, Hengda Real Estate Group Co Ltd. Hengda ha comunicato di essere sotto inchiesta da parte dell’autorità cinese di regolamentazione per sospette violazioni nella divulgazione di informazioni.

Steven Leung, direttore delle vendite di UOB Kay Hian a Hong Kong, ha commentato a Reuters che “il piano di ristrutturazione del debito è ora bloccato e non può andare avanti. Al momento, anche altre opzioni, come la conversione del debito in azioni di altre società controllate quotate, non sembrano praticabili”.

Inoltre, come riporta il Sole 24 Ore, oltre alla capogruppo, cedono terreno le controllate Evergrande Nev (-20%) e Evergrande Serces (-11%) e l’intero settore degli sviluppatori di real estate, tra cui Sunac (-4,85%) e Country Garden (-5%), sempre a un passo dal default.

Cause principali dell’indebitamento delle immobiliari cinesi

Il crollo di Evergrande è l’emblema della crisi immobiliare cinese che, dopo una parvenza di ripresa sembra di nuovo in grande difficoltà. Una crisi, quella immobiliare, che sta investendo anche molti paesi d’Europa, ma nel caso della Cina le cause scatenanti sono diverse e molteplici.

I grandi giganti dell’immobiliare cinese, che per decenni hanno costruito a debito sperando poi di ripagare i creditori con la vendita degli appartamenti, sono sommersi da montagne di yuan di passività. In conseguenza di questo, a partire dal 2020, le autorità cinesi hanno gradualmente limitato l’accesso al credito per le società di sviluppo immobiliare, generando una serie di insolvenze che hanno contribuito alla situazione attuale.

Una situazione da cui non è facile riemergere, considerato il contesto dell’economia cinese attuale: la ripresa post-pandemia stenta a ingranare, import ed export in calo, scivolamento verso la deflazione, disoccupazione giovanile da record, immobili pignorati che crescono facendo aumentare il rischio di insolvenza dei mutui. Come accennato tante le cause, tra le quali anche le preferenze dei giovani cinesi che sembrano non molto attratti dall’investimento nel mattone.

Il gigantesco debito di Evergrande ha contribuito ad aggravare la crisi del mercato immobiliare cinese, suscitando timori di una possibile ripercussione a livello globale. Occorre notare che il settore immobiliare, insieme all’edilizia costituisce circa un quarto del prodotto interno lordo cinese. Rappresenta quindi un pilastro cruciale della crescita economica del Paese.

Vera Monti
Vera Monti
Giornalista pubblicista e precedentemente vice- presidente di un circolo culturale, scrivo di arte e politica - le mie grandi passioni - su varie testate online cercando sempre di trattare ogni argomento in tutte le sue sfaccettature. Ho intervistato vari personaggi della scena artistica nazionale e per Trend online mi occupo principalmente di politica ed economia
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