Quante volte si può rinegoziare il mutuo: regole, divieti e indicazioni utili

In tempi difficili può nascere l'esigenza di rinegoziare il mutuo e in quest'articolo saranno spiegati tutte le informazioni necessarie.

Quante volte si può rinegoziare un mutuo e perché questo può andare a favore sia del cliente che della banca? Rispondere non è così immediato poiché ci sono diversi fattori da tenere presente.

Bisogna considerare che in tempi economicamente difficili (come quest’ultimo periodo) la gente può sentire l’esigenza di modificare le clausole stabilite con la banca, in modo tale da poter sia ripagare il debito sia avere una vita dignitosa.

Cos’è e come funziona la rinegoziazione del mutuo

In parole povere la rinegoziazione di un mutuo è l’implementazione di cambiamenti nel contratto stabilito con la banca.

Questo tipo di operazione è gratuita e come anticipato prima, può essere utile fare durante i periodi di crisi.

Il motivo per cui le banche hanno un certo interesse a fare la rinegoziazione sta nel fatto che in questa maniera possono riuscire a fidelizzare il cliente e non farlo andare dalla concorrenza.

Gli elementi soggetti alla rinegoziazione sono essenzialmente tre.

Il primo è costituito dall’unione tra il tasso d’interesse e lo spread bancario (da non confondere con lo spread di Stato).

Il secondo fattore modificabile è la durata del mutuo, che può essere accorciata (un po’ raro che succeda) o allungata.

Il terzo e ultimo elemento è il tipo di mutuo. Nella rinegoziazione si può decidere se passare dal tasso fisso al tasso variabile e viceversa.

Come funziona la rinegoziazione del mutuo

Per avviare la pratica di rinegoziazione, bisogna inviare una raccomandata A/R alla banca di riferimento indicando uno o più dei 3 parametri che si intendono modificare.

Se la risposta della banca è positiva, allora si continua con la pratica, in caso contrario non viene cambiato nulla.

Se si svolge la rinegoziazione, bisogna stare sereni perché le garanzia e i benefici fiscali indicati nel primo contratto restano comunque validi.

Non si corre il rischio di perdere nulla.

Per quanto riguarda il numero di rinegoziazioni possibili, la legge non ha stabilito un numero preciso perciò in teoria è possibile fare questa pratica un numero infinito di volte.

Naturalmente qui entra in gioco il buonsenso da parte del cliente.

Rinegoziazione del mutuo: i tempi consigliabili

Nonostante il fatto che in linea teorica si possano fare infinite rinegoziazioni, è consigliabile fare quest’operazione in uno spazio temporale che si aggira tra i 2 o 3 anni.

Allo stesso tempo c’è da considerare che la banca ha l’ultima parola nella scelta dell’effettuazione di questo tipo di cambiamento.

Anche se il cliente può decidere di andare dalla concorrenza se le sue esigenze non vengono rispettate, è anche vero che la banca ha bisogno comunque di un certo tipo di stabilità decisionale da parte del cliente, ecco perché non è mai una buona idea abusare delle rinegoziazioni.

Il motivo è che la banca in quel momento potrebbe avere tutto l’interesse a perdere questo tipo di clientela perché risulta essere troppo problematico e inutilmente indeciso sul da farsi.

Leggi anche: I tassi dei mutui aumenteranno ancora: quanto salgono nel 2023 e 2024?

Antun Benvestito
Antun Benvestito
Redattore, classe 2001.Sono nato a Bari, ma ho origini croate da parte di mia madre. Sono uno studente di lingue straniere presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e ho sempre nutrito un certo interesse per il lavoro online. Le lingue che al momento sono alla mia portata sono l'inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco, il russo e il croato. Sono un ex giocatore di pallanuoto e non smetterò mai di amare il mondo acquatico. Il mio motto? Alzati dal letto con determinazione e vai a dormire con soddisfazione""
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