Start up e giovani imprenditori: ecco i bandi pubblici più interessanti nel 2023

Per tutti i giovani imprenditori che vogliono aprire la propria start up ci sono diversi bandi pubblici nel 2023. Ecco quali sono i più interessanti

Sempre più aziende vogliono investire nell’innovazione e nel digitale, ma ce ne sono alcune che vogliono puntare più in alto, a creare addirittura nuovi mercati.

Parliamo delle start up, una nuova realtà che ha permesso a giovani imprenditori di poter dominare ampie fette di mercato in pochi anni, grazie a idee geniali e a investitori che hanno creduto in loro.

Purtroppo a causa del Covid e dell’attuale congiuntura economica anche le start up più geniali e innovative si ritrovano senza investitori, per questo il settore pubblico ha messo a loro disposizione una serie di bandi, anche di diversi milioni di euro.

Vediamo quali sono i bandi più interessanti del 2023, e quali sono i requisiti per accedervi.

Start up e giovani imprenditori: ecco i bandi pubblici più interessanti nel 2023

Per il 2023 i principali bandi pubblici specifici per le start up hanno come obiettivo il supporto e il finanziamento di progetti utili per l’innovazione e la digitalizzazione. Si va dalla facilitazione dell’accesso al credito al sostegno per l’acquisto (anche in leasing) di macchinari e attrezzature hardware e software.

La lista dei principali bandi è la seguente:

  • Nuova Sabatini – Beni strutturali,

  • Nuova Sabatini – Investimenti green,

  • Unione Europea – Fondo di Garanzia,

  • MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) – Accordi per l’Innovazione,

  • Digital Trasformation,

  • Fondo per il trasferimento tecnologico.

Start up, tutti i finanziamenti da bandi pubblici MIMIT e UE

Sempre sotto MIMIT, le agevolazioni previste da Nuova Sabatini hanno come obiettivo quello di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.

Mentre nel caso degli Investimenti Green, ci si rivolge al supporto all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, ma solo per programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Il Fondo di Garanzia, supportato da UE e MIMIT, permette l’accesso al credito bancario in caso di insufficienti garanzie, ma solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari.

Tutti gli altri tre hanno come obiettivo il supporto finanziario per le attività di Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale e per realizzare nuovi prodotti e innovativi modelli produttivi.

Mentre la Digital Trasformation pone come obiettivo è quello di sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese. implementando le tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0.

E per finire il Fondo per il trasferimento tecnologico, che ha l’obiettivo di sostenere ed accelerare i processi di innovazione, crescita e ripartenza con programmi di sostegno al trasferimento tecnologico e al tessuto imprenditoriale.

Leggi anche: Start-up: fare marketing con pochi soldi? 6 modi geniali!

I requisiti richiesti per i bandi pubblici per le start up 2023

Tutti i bandi sopraccennati sono disponibili per le start up e i giovani imprenditori che rispettano una serie di requisiti.

Nel caso dei due bandi di Nuova Sabatini, si potrà accedere solo se si risulta con sede legale in Italia e si è iscritti nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca, e non siano già soggette a liquidazione volontaria o non abbiano rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti considerati illegali dalla Commissione Europea.

Per il secondo bando di Nuova Sabatini, invece, il contributo deve essere determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di 5 anni e con tasso d’interesse annuo pari al 3,575%.

Per il Fondo di Garanzia, essa copre fino l’80% del prestito erogato dall’istituto di credito, per un massimo di 2,5 milioni di euro. Non ci saranno agevolazioni per quanto riguarda i rapporti tra banca e cliente e per quanto riguarda tassi di interesse e condizioni di rimborso.

Nel caso degli Accordi per l’Innovazione, gli importi previsti saranno disposti solo tramite cofinanziamento, con importi entro i 5 milioni di euro.

Per la Digital Trasformation serviranno almeno due bilanci approvati, e i progetti presentabili possono essere proposti anche in forma congiunta tra loro, fino a un massimo di cinque soggetti co-proponenti. Le spese ammesse sono tra i 50.000 e i 500.000 euro, e le agevolazioni potranno coprire spese ammissibili fino al 50%.

Mentre per il fondo per il trasferimento tecnologico, sono ammesse solo Start up e PMI innovative, e solo per interventi in equity e quasi equity, come prestiti o contratti e grant contenenti opzioni convertibili.

Leggi anche: Cos’è davvero una Startup?

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