Bonus start-up: arrivano nuove agevolazioni fiscali per le imprese

Arrivano novità per le agevolazioni fiscali in favore delle imprese innovative. Ecco come funziona il bonus start-up, a chi spetta e i vantaggi.

Arrivano importanti novità per le start-up e le piccole e medie imprese innovative che potranno ricevere finalmente nuove agevolazioni fiscali.

Si tratta del bonus start-up, l’ultimo bonus che è stato recentemente approvato a seguito della proposta di legge (A.C. 107) relativa proprio alle nuove misure e ai vari interventi volti alla promozione e allo sviluppo di start-up e di imprese di piccole e medie dimensioni dalla vocazione innovativa.

Per il momento il bonus start-up non è altro che alla fase iniziale, quella di approvazione della proposta di legge, alla quale poi seguirà il momento dell’esame da parte del Senato.

Vediamo, quindi, come funzionerà il bonus start-up e quali saranno le nuove agevolazioni fiscali che potrebbero essere riconosciute nei confronti delle imprese che risponderanno a determinate condizioni.

Bonus start-up: le novità del 2023

Prima di andare a riepilogare effettivamente in cosa potrebbe consistere il bonus start-up, è bene sottolineare tutte le novità in merito a questa agevolazione fiscale.

Si tratta, infatti di una detrazione che si pone come obiettivo principale quello di andare a favorire e, di conseguenza, sostenere gli investimenti eseguiti nel settore delle imprese emergenti.

In tal senso, il Governo italiano sembra essere intenzionato, anche attraverso il bonus start-up, a stimolare ed incentivare l’innovazione e lo sviluppo dell’industria imprenditoriale del territorio nazionale.

È proprio seguendo questi obiettivi che è stata approvata alla Camera dei Deputati la proposta di legge relativa al bonus start-up.

Il bonus in questione, infatti, da un lato andrà a rafforzare il sistema economico del Paese, dall’altro andrà anche verosimilmente a creare dei nuovi posti di lavoro nei settori legati all’innovazione e alla tecnologia.

Dunque, al momento quella del bonus start-up resta esclusivamente una proposta di legge, che dovrà poi essere arricchita ed eventualmente modificata dal Senato, prima di poter divenire a tutti gli effetti legge.

Bonus start-up: di cosa si tratta

Per il momento la proposta di legge che è stata approvata alla Camera dei Deputati in merito al cosiddetto bonus start-up riguarda l’intervento sulla possibilità di ottenere una detrazione Irpef in regime de minimi.

In questo modo, i contribuenti potranno eventualmente fruire del bonus fiscale, anche nelle situazioni in cui la detrazione potrebbe superare gli importi legati all’imposta lorda dovuta.

Ciò significa che, nei casi in cui l’importo della detrazione supera l’imposta del contribuente, gli importi eccedenti non detraibili saranno convertiti in un credito d’imposta.

Il credito d’imposta legato al bonus start-up, dunque, potrà poi essere usufruito durante il periodo di imposta in cui viene trasmessa la dichiarazione dei redditi, o nei periodi successivi.

Il risultati è che, attraverso il bonus start-up, il contribuente potrà fruire del beneficio fiscale in maniera decisamente più flessibile.

Va detto, tuttavia, che la disposizione legata al bonus start-up potrebbe poi essere eventualmente applicata esclusivamente per gli investimenti che saranno eseguiti a partire dal periodo di imposta in corso alla data in cui entrerà in vigore la norma, e quindi della pubblicazione della legge.

Fino a quella data, non sarà ancora possibile richiedere la nuova modalità di detrazione e l’accesso al credito d’imposta del bonus start-up.

Bonus start-up e le altre detrazioni

Facendo riferimento all’articolo 29bis del decreto legislativo, è possibile evidenziare un’alternativa alla detrazione del 19 per cento o del 30 per cento, per quanto riguarda gli investimenti nel capitale sociale di start-up innovative.

Effettivamente, in questo caso, si prende in considerazione una detrazione fiscale pari al 50% dell’importo investito, qualora venissero rispettate tutte le regolamentazioni riconosciute dal Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione europea riguardante gli aiuti de minimis.

Inoltre, un ulteriore aspetto che deve essere considerato riguarda l’importo massimo dell’investimento detraibile. In questo caso si tratta di un importo massimo di 100 mila euro per ciascun periodo di imposta.

Occorre poi sottolineare che questa opzione, che al momento rappresenta un ulteriore aiuto per gli investitori verso il settore delle start-up e PMI innovative, dovrà essere mantenuto per almeno tre anni, e deve rispondere a specifiche restrizioni legate all’assicurare una corretta gestione degli aiuti de minimis.

Leggi anche: Start up e giovani imprenditori: ecco i bandi pubblici più interessanti nel 2023.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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