Canone Rai 2022, cancellate tutte le esenzioni! Chi paga!

Nell'attesa che il canone Rai venga definitivamente eliminato dalla bolletta della luce, il Governo cancella tutte le esenzioni del 2021.

Nell’attesa che il canone Rai venga definitivamente eliminato dalla bolletta della luce, il Governo cancella tutte le esenzioni del 2021. Quanti siano in possesso di un televisore all’interno della propria abitazione, sono tenuti a pagare quella che è considerata una delle tasse più odiate e detestate d’Italia.

Dal 1° gennaio 2022 il pagamento del canone Rai torna direttamente sulle utenze dell’elettricità dei contribuenti. L’eliminazione di questa tassa dalle bollette non avverrà prima del 2023: questa soluzione aveva permesso di porre un vero e proprio argine ai furbetti del televisore, che in un modo o nell’altro cercavano di eludere il pagamento della tassa. Il Governo, guidato da Mario Draghi, si è impegnato con l’Europa ad eliminarlo dalle utenze dell’elettricità. Una decisione che rientra all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha imposto al nostro paese di togliere gli oneri impropri delle forniture elettriche. Il canone Rai rientra proprio tra questi. Questo significa che, almeno per il 2022, non cambia niente per i contribuenti: dovranno pagare la tassa direttamente sulle fatture del proprio fornitore di elettricità. Anche quelli che avevano chiesto l’esonero nel 2021.

Canone Rai, tutte le esenzioni che spariscono!

Ci sono casi particolari nei quali il contribuente può evitare di pagare il canone Rai. Per poter ottenere queste esenzioni è necessario presentare una dichiarazione sostitutiva, che serve, in estrema sintesi, a bloccare l’addebito diretto della tassa sulle utenze dell’elettricità. La legge prevede, infatti, che

i titolari di un’utenza elettrica per uso domestico residenziale, si legge sul sito dell’Agenzia delle entrate, per evitare l’addebito del canone TV in bolletta, possono dichiarare che in nessuna delle abitazioni dove è attivata l’utenza elettrica a loro intestata è presente un apparecchio tv sia proprio che di un componente della loro famiglia anagrafica, presentando la dichiarazione sostitutiva con l’apposito modello.

Ma cosa cambia quest’anno rispetto all’anno scorso. Potremmo rispondere semplicemente che è cambiato l’anno. I contribuenti, che per un motivo o l’altro, hanno diritto ad ottenere l’esenzione dal pagamento del canone Rai devono presentare nuovamente la domanda per il 2022. In caso contrario si ritroveranno nuovamente l’addebito della tassa nella bolletta. Dovrà essere lo stesso contribuente a presentare la domanda per ottenere l’esonero dal pagamento della tassa, tramite l’applicazione web presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa sarà possibile inviare la domanda tramite raccomandata senza busta all’indirizzo:

Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino.

Per ottenere l’esonero dall’obbligo di pagamento per tutto il 2022 sarà necessario presentare la domanda entro il 31 gennaio. Ricordiamo che l’importo da pagare è pari a 90 euro, suddivisi in 10 rate mensili da 9 euro l’una, il tutto inserito direttamente all’interno della bolletta della luce. Le persone che possono richiedere l’esonero dal pagamento del canone Rai sono:

  • anziani che abbiano compiuto almeno 75 anni ed abbiano un reddito inferiore a 8.000 euro;
  • diplomatici e militari stranieri;
  • cittadini destinatari di un’utenza elettrica residenziale che non posseggono la tv o apparecchi preposti alla ricezione di radioaudizioni televisive. 

Canone Rai anche per tablet e smartphone!

Nel corso delle ultime settimane del 2021 è ventilata un’ipotesi che non farà molto piacere ai contribuenti. A lanciarla è stato Carlo Fuortes, amministratore delegato della Rai, che suggerisce di introdurre il canone Rai su tutti i dispositivi che si collegano ad Intenet. Questa notizia ha già cominciato a circolare sul web e ha iniziato ad alzare alcune polemiche. A monte di questa proposta ci sarebbe un ragionamento molto preciso: le persone, che sono in possesso di un tablet o di uno smartphone, hanno la possibilità di guardare l’applicazione gratuita Raiplay ed i programmi della Rai. Il canone Rai sui dispositivi che si collegano direttamente ad internet altro non è che una lotta contro l’evasione della tassa.

Diciamo, comunque, che nel caso in cui questa ipotesi dovesse andare in porto sarebbe di difficile gestione. Se da un lato continuerebbero a rimanere gli esoneri dal pagamento della tassa, dall’altra il pagamento del canone Rai si dovrebbe basare sulla presenza di almeno un cellulare per ogni nucleo familiare. Oggi, anche se si posseggono due o tre televisori si paga la stessa cifra, ma cosa accadrebbe se nella stessa famiglia ci sono più smartphone. Un altro elemento da prendere in considerazione è che la Rai dovrà permettere lo streaming di tutti i programmi, non solo di alcuni come sta accadendo oggi.

Qualche nodo da sciogliere!

Un’idea affascinante – almeno per la Rai che potrebbe incassare più soldi – ma che ha diversi limiti. Uno di questi è quello di garantire la banda larga in tutta Italia, perché se una persona decidesse di non avere la televisione e solo lo smartphone o il tablet, dovrebbe essere messo in condizione di usufruire del servizio per il quale paga il canone Rai.

Altra condizione è quella del possesso di un cellulare. La domanda ma proprio tutti che hanno uno smartphone sono costretti a pagare il canone Rai? Non è detto che utilizzino realmente il servizio: in quanti hanno un cellulare di ultima generazione, ma lo utilizzano come un vecchio telefono ed al massimo inviano dei messaggi con le app di messaggistica!

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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