Sono state cancellate anche le nostre cartelle esattoriali? Ecco come scoprire la verità

Quante volte abbiamo letto sui giorni o su qualche sito internet, che le cartelle esattoriali sono state cancellate. Ormai lo diamo come un dato di fatto.

Quante volte abbiamo letto sui giorni o su qualche sito internet, che le cartelle esattoriali sono state cancellate. Ormai lo diamo come un dato di fatto. Ma sono state stralciate anche le nostre? Proprio tutte? Non è che qualcuna è scivolata fuori dai vari condoni fiscali e la dobbiamo pagare lo stesso? Quello su cui vogliamo soffermarci, in questa sede, è un problema pratico. È possibile, in qualche modo, scoprire quali siano le cartelle esattoriali effettivamente cancellate e quelle che devono essere pagate?

Il periodo contraddistinto dalla pandemia è stato ricco di novità, dal punto di vista fiscale. Le varie restrizioni economiche hanno messo letteralmente in ginocchio imprenditori e lavoratori dipendenti. I governi che si sono susseguiti hanno messo in campo una serie di agevolazione per i contribuenti: prescrizioni, pace fiscale, rottamazioni e stralcio dei debiti. Abbiamo elencato solo una parte delle politiche messe in campo. Questo ha fatto sì che non tutte le cartelle esattoriali dovessero venire pagate: alcune di queste sono state stralciate direttamente dall’Ente esattore.

Ok, tutto perfetto. Ma quali cartelle esattoriali sono state cancellate? E quali no. Sappiamo che l’amministrazione fiscale italiana, troppo spesso, lascia all’interno dei propri registri telematici dei debiti che difficilmente verranno riscossi. A questo punto è possibile verificare direttamente con l’Agenzia delle Entrate Riscossione se i nostri debiti sono stati realmente cancellati? Scopriamo come dobbiamo muoverci.

Cartelle esattoriali: quali non devono essere più pagate

Partiamo dall’inizio. Sicuramente il contribuente non dovrà pagare le cartelle esattoriali che sono cadute in prescrizione. Ricordiamo che la prescrizione arriva da sola, con il normale e semplice passare del tempo. Non sarà necessario l’intervento di alcun giudice, né ricevere delle conferme ufficiali. I diretti interessati non saranno tenuti al pagamento delle cartelle esattoriali che sono state emesse più di dieci anni fa, se sono relative a delle imposte che dovrebbero essere pagate allo Stato. Tra queste rientrano (solo per portare alcuni esempi):

  • Irpef;
  • Ires;
  • Iva;
  • Bollo
  • Imposta sulle donazioni e successioni.

Diverso è il caso delle cartelle esattoriali emesse dagli enti locali. Tra queste rientrano anche quelle emesse dal Comune, che possono riguardare:

  • Imu;
  • Tari;
  • Tosap;
  • Cosa;
  • Icpa;
  • multe stradali;
  • sanzioni amministrative o tributarie;
  • sanzioni penali;
  • contributi dovuti all’Inps o all’Inail.

Il bollo auto, invece, va in prescrizione dopo tre anni.

I contribuenti non sono obbligati a pagare le cartelle esattoriali per le quali c’è stato un condono o perché sono stati stralciati i debiti. Entrando un po’ di più nel dettaglio, dobbiamo ricordare che lo scorso 31 ottobre 2021 sono stati cancellati automaticamente tutti i debiti dei contribuenti, che alla data del 23 marzo 2021 avessero un importo residuo fino a 5.000 euro. Questi debiti dovevano essere stati affidati all’agente della riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010. In linea strettamente teorica, lo stralcio di queste cartelle esattoriali sarebbe dovuto avvenire automaticamente, senza la necessità di ricorrere ad un giudice o all’esattore.

Non dovranno nemmeno essere pagate le cartelle esattoriali che non sono state mai notificate o quelle che sono state notificate fuori termine o ad un indirizzo sbagliato. Questi documenti, quindi, risultano essere completamente nulli e questa nullità può esser fatta valere in qualsiasi momento, anche a distanza di anni.

Scoprire la dura verità

A questo punto sorge una domanda spontanea, quella su cui si basa tutto questo articolo. Come si fa a sapere se le cartelle esattoriali sono state cancellate? Per avere una risposta a questo quesito sarà necessario presentare una richiesta di estratto di ruolo allo sportello dell’agente di riscossione. In alternativa si può chiedere la stessa documentazione online. I contribuenti, infatti, hanno diritto ad accedere agli atti amministrativi. Non importa che a gestire la pratica si l’Agenzia Entrate Riscossioni o qualche società privata per conto degli enti locali: i contribuenti hanno sempre diritto ad accedere a questi documenti.

Sull’estratto conto sono presenti tutte le cartelle esattoriali scadute e non pagate da parte del contribuente. Queste sono classificate per numero, per data di notifica e causale di pagamento. Se il numero della cartella esattoriale non più dovuta è ancora presente nell’estratto di ruolo significa che non è stata ancora cancellata.

Chiedere la cancellazione di una cartella esattoriale

L’estratto di ruolo non può più essere impugnato. Questo significa, sostanzialmente, che, nel momento in cui il contribuente si dovesse accorgere che in esso sono riportate delle cartelle esattoriali non dovute, non potrà più rivolgersi al giudice perché ne intimi la cancellazione.

Come ci si deve muovere per chiederne la cancellazione? È necessario attendere il successivo atto dell’Esattore e provvedere ad impugnarlo perché illegittimo. L’atto può essere un’intimazione di pagamento od un preavviso di ipoteca. Ma anche un pignoramento. Senza dubbio questa situazione può apparire paradossale – tanto da suscitare un’infinità di polemiche, anche a livello politico -, ma il contribuente che voglia rimediare a un errore dell’amministrazione deve attendere che si agisca contro di lui per poi far ricorso al giudice.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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