Detrazioni spese mediche, addio per queste fasce di reddito: lo sgarbo del Governo Meloni

Invece di tagliare le tasse, il Governo Meloni sta pensando alle detrazioni per le spese mediche. Dal 2023 queste fasce di reddito dovranno dirle addio.

Nonostante le promesse di un cuneo fiscale per tutti i lavoratori, e di ulteriori aiuti alle famiglie, una delle prime mosse del Governo Meloni sembra quella di togliere le detrazioni per le spese mediche.

Praticamente, più che una mossa, uno sgarbo. Parliamo di un tipo di detrazione richiesta da milioni di italiani, e che ha già subìto diversi tagli da parte degli ultimi governi. E che stavolta toccherà dire addio, a patto di rientrare in una nuova fascia di reddito.

Una buona notizia è il fatto che il governo Meloni non le toglierà per tutti, ma solo ad alcune fasce di reddito, così da concentrare le risorse per chi è veramente in difficoltà.

Detrazioni spese mediche, addio per queste fasce di reddito

Non è una buona notizia per chi vuole richiedere in futuro delle detrazioni per le spese mediche. Stando a quanto presentato dal Governo Meloni, le detrazioni previste per le spese mediche potranno diventare accessibili solo per chi ha una specifica fascia di reddito.

Parliamo delle detrazioni al 19% per farmaci, visite mediche e analisi, cioè per le spese mediche generali.

La proposta del Governo Meloni sarebbe quella di limitare entrambe le detrazioni alle seguenti fasce di reddito:

  • fascia di reddito superiore a 240mila euro
  • fascia di reddito superiore a 120mila euro.

Per tutte queste l’accesso sarà praticamente impossibile dal 2023 in poi. Mentre per le altre si potrà beneficiare solo di una parte delle detrazioni per le spese mediche.

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Chi potrà avere le detrazioni per le spese mediche nel 2023

Negli ultimi anni le detrazioni per spese mediche e altro sono diventate sempre meno disponibili per tutta la platea dei contribuenti italiani. Fino al 2020 le detrazioni erano previste per tutte le fasce dei redditi, e per tutte le spese mediche, anche per visite e analisi specifiche. 

Solo col Governo Conte I ci sarà la prima limitazione reddituale, con la riduzione progressiva delle detrazioni per le fasce di reddito superiori a 120mila euro, fino all’azzeramento completo se sopra i 240mila euro.

Questa disposizione è rimasta inalterata anche nei successivi governi Conte II e Draghi

Col Governo Meloni si passerà a soglie ancora più basse, e solo a chi apparterrà ad una fascia di reddito inferiore a 60mila euro potrà avere ancora diritto alle detrazioni per le spese mediche.

O almeno ad una parte delle detrazioni. Stando a quanto riportato dall’Esecutivo, la proposta è di disporre la “parabola discendente” delle detrazioni a partire dai 60mila euro, per farla atterrare a quota zero dai 120mila euro in su.

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Altri tagli in arrivo dal Governo Meloni

In realtà la proposta del Governo Meloni non si limita solo alle detrazioni per le spese mediche al 19%, ma anche a tante altre. Come quelle al 26% per erogazioni liberali a ONLUS e partiti politici. Oppure per le detrazioni al 19% anche quelle previste per:

  • interessi sui mutui, 
  • spese per istruzione e formazione universitaria, 
  • costo dei premi assicurativi,
  • spese veterinarie e funerarie.

In questi casi la proposta permetterebbe l’accesso solo a chi ha meno di 60mila euro di reddito annuo, con una progressiva riduzione fino al limite massimo di 120mila euro.

E questo varrà anche per le detrazioni da ristrutturazioni e bonus edilizi, infatti il Governo Meloni sta valutando di introdurre delle fasce di reddito anche per il Superbonus.

Ricordiamo che per beneficiare delle detrazioni bisognerà fare richiesta in sede di Modulo 730, ma soltanto per:

  • spese mediche superiori a 129,11 euro.
  • spese veterinarie tra 129,11 euro e 500 euro (1000 euro per i cani guida);
  • spese assicurative tra 530 euro e 1291,14 euro, in base al tipo di polizza;
  • spese scolastiche fino a 632 euro (rette d’asilo nido), per ogni figlio,
  • spese scolastiche fino a 800 euro (rette scolastiche), per ogni figlio;
  • spese funerarie fino a 1.550 euro per ciascun decesso;
  • spese di trasporto pubblico fino a 250 euro.

Queste sono tutte le franchigie previste per ogni detrazione accennata. Se si supera la massima, o non si raggiunge la minima, non si potrà beneficiare di alcuna detrazione.

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