Le esenzioni IMU premiano le coppie di fatto! Ecco perché

Le esenzioni attuali previste per l'IMU potrebbero premiare le coppie di fatto, a svantaggio dei nuclei famigliari: ecco quali sono i motivi e le soluzioni.

L’IMU, ovvero l’Imposta Municipale Unica, è una tassa che in Italia viene applicata sugli immobili di proprietà, escludendo le case destinate alla prima abitazione. L’imposta tuttavia non va pagata sempre, per l’intero importo, ma esistono anche nel 2022 alcune specifiche esenzioni.

Per quanto riguarda l’esenzione da questa imposta, negli ultimi anni sono state introdotte, e poi sospese recentemente, diverse agevolazioni per il pagamento dell’IMU in concomitanza con l’arrivo dell’emergenza sanitaria.

Si tratta di agevolazioni che hanno coinvolto principalmente le imprese, e i proprietari di abitazioni in cui erano presenti casi di inquilini che non hanno pagato l’affitto, ma per cui era attiva la misura del blocco degli sfratti.

Escludendo le eventualità collegate all’emergenza sanitaria, nell’ultimo periodo sono stati anche introdotti nuovi chiarimenti principalmente per il pagamento dell’IMU e eventuale esenzione per i coniugi che vivono in case separate.

Come riporta Informazionefiscale.it, nel caso in cui due coniugi risultino residenti in abitazioni diverse, l’esenzione viene stabilita su uno degli immobili a scelta:

“Una regola che è stata a lungo dibattuta negli anni, e sulla quale a mettere un punto è stato il Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022, prevedendo il diritto all’esenzione su un immobile a scelta nel caso di coniugi residenti in comuni diversi.”

Tuttavia il dibattito continua, per cui l’attuale norma rischia di penalizzare i nuclei familiari rispetto alle coppie di fatto. Questo perché la tassa viene applicata in base alla residenza anagrafica e alla dimora di tutti i componenti del nucleo familiare. Vediamo in questo articolo perché si discute sulla possibilità che questa esenzione IMU possa penalizzare maggiormente le famiglie rispetto alle coppie di fatto.

Esenzioni IMU e coppie di fatto: il dibattito

Al centro del dibattito spicca il diverso trattamento possibile tra famiglie e coppie di fatto. Per ottenere l’esenzione IMU, in linea generale è necessario andare a vedere qual è la residenza anagrafica, e la dimora abituale, non solamente del proprietario dell’abitazione, ma anche di tutti i componenti del nucleo familiare.

Tuttavia può accadere che se i componenti il nucleo familiare si trovano in case differenti, per uno dei due immobili rimanga obbligatorio il pagamento della tassa. Questo ovviamente non accade nel caso di coppie di fatto, per cui non viene stabilito un nucleo familiare vero e proprio. Va ricordato che le coppie di fatto sono costituite da persone che convivono nello stesso immobile ma non sono legate da matrimonio civile o religioso.

Secondo le ultime perplessità in merito alle esenzione IMU, La Corte Costituzionale ha specificato che effettivamente il trattamento fiscale è diverso tra persone che vivono da sole o coppie di fatto, rispetto ai nuclei familiari e coppie sposate.

L’esenzione quindi andrebbe a penalizzare le famiglie che cumulano reddito insieme, rispetto a persone singole e coppie di fatto, e il trattamento fiscale potrebbe quindi comportare la perdita della possibilità di essere esonerati dal pagamento dell’IMU per i nuclei familiari quando si trovano in case diverse.

La questione delle esenzioni al pagamento dell’IMU è dibattuta da diverso tempo, soprattutto in merito alla tassa applicata sulla prima casa. Quando però per questione di necessità due coniugi si trovano a vivere in due abitazioni separate necessariamente dovranno provvedere al pagamento dell’IMU su una delle due abitazioni è scelta, venendo meno l’esonero come prima abitazione.

Questa situazione che non si presenta nel caso di coppie di fatto non unite civilmente, per cui i componenti possono essere esonerati dal pagamento dell’imposta se hanno residenza e dimora abituale in due case diverse.

Le esenzioni IMU a svantaggio dei nuclei famigliari

In breve, quando all’interno di un nucleo familiare un componente vive in un’altra abitazione, è tenuto al pagamento dell’IMU, in quanto la casa è considerata come secondo immobile di proprietà del nucleo familiare. Questo ovviamente non accade con le coppie di fatto, esonerate dal pagamento dell’imposta.

A questo punto si rende necessaria una revisione profonda dell’esonero del pagamento di questa tassa, imposta che ha fatto discutere anche a livello europeo per la possibilità di essere esonerati dal pagamento nel caso di prime abitazioni.

In particolare l’Europa nell’ultimo periodo ha dimostrato di voler adeguare anche l’Italia alle norme europee che prevedono che questo tassa venga pagata da tutti e per tutte le abitazioni di proprietà, nessuna esclusa.

Tuttavia una imposta di questo genere in Italia potrebbe essere vista come una vera e propria patrimoniale con cui lo stato andrebbe a prelevare ulteriore denaro ai cittadini in base alle proprietà immobiliari. Ed è anche uno dei timori collegati alla recente riforma del catasto.

La prima casa è considerata come un bene non assoggettabile all’IMU, nonostante in Europa nella maggior parte dei casi questa tassa si deve pagare anche sulle prime abitazioni. Va anche tenuto conto che i cittadini difficilmente accetterebbero una tassa sulla prima casa che va ad aumentare ulteriormente la pressione fiscale già elevata presente nel paese.

La questione delle differenze nell’esenzione tra coniugi e coppie di fatto ancora non ha portato ad una soluzione, per cui effettivamente si è riscontrato lo svantaggio per le famiglie rispetto alle coppie di fatto e ai singoli. Lo svantaggio è stato valutato come incostituzionale, in quanto provoca delle differenze sostanziali tra i cittadini, per l’applicazione di una imposta.

Chi paga l’IMU nel 2022

Nel 2022 sono previste diverse esenzioni dal pagamento dell’IMU, prima tra tutte quella che coinvolge le prime case. Dal 2022 tuttavia sono anche esonerati al pagamento della tassa gli immobili merce, che vengono spiegati da un articolo di Fiscoetasse.com:

“Gli immobili merce sono i beni alla cui produzione o scambio è diretta l’attività d’impresa (in particolare con riferimento ai fabbricati si intendono quelli costruiti o fabbricati per la vendita delle società edili di costruzione o ristrutturazione o quei fabbricati acquistati per la rivendita da parte di società di compravendita immobiliare).”

Viste quali sono le esenzioni principali che riguardano da vicino l’IMU per il 2022, con tutte le novità del caso, dobbiamo anche andare individuare quali sono i soggetti che sono tenuti a pagare questa imposta per il 2022. Questo tassa va pagata per tutti gli immobili che si possiedono in aggiunta alla casa di prima abitazione: seconde case, immobili posti in affitto, uffici, fabbricati e terreni di proprietà.

E nel caso di coniugi che vivono separati, è necessario scegliere su quale immobile provvedere al pagamento e su quale invece applicare l’esonero previsto per le prime abitazioni. Inoltre l’imposta IMU si paga sull’abitazione principale solamente se rientra nelle categorie catastali considerate di lusso, e si paga per tutti gli immobili a partire dalle seconde case, qualunque sia la categoria catastale.

Non va dimenticato che questa imposta va pagata anche nel caso in cui si possiedono terreni o fabbricati diversi da immobili adibiti ad abitazione. La cifra del pagamento è variabile in base a diversi fattori, tra cui la tipologia dell’immobile, la rendita catastale, e i parametri decisi dai singoli Comuni. Per questo motivo, per conoscere effettivamente il costo del versamento, è necessario rivolgersi al proprio Comune di residenza.

Per quanto riguarda le scadenze di questa tassa, la prima rata va pagata necessariamente entro il 16 giugno 2022 per il primo acconto, mentre il saldo finale andrà versato entro il 16 dicembre 2022.

Nel caso in cui questa tassa venga pagata in ritardo, potranno essere applicate importanti sanzioni in base al ritardo del pagamento. Per quanto riguarda invece le modalità di pagamento di questa tassa, si deve procedere tramite versamento con bollettino o modello F24. Le istruzioni per il pagamento sono comunque disponibili sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

IMU e riforma del catasto

Al momento a destare polemica non sono solamente le questioni che riguardano le disuguaglianze tra nuclei familiari e coppie di fatto nel pagamento dell’imposta, ma sorgono preoccupazioni anche inerenti alla prossima riforma del catasto.

Questa riforma ha l’obiettivo di individuare tutti gli immobili presenti nel territorio italiano accatastandoli nel modo corretto e individuando i dati relativi alla rendita catastale effettiva di ogni struttura. Inoltre la riforma catastale vuole andare a individuare quali sono gli immobili “fantasma”, ovvero quelli non dichiarati e su cui non vengono pagate le imposte come l’IMU.

Tuttavia l’arrivo di questa riforma ha fatto scaturire non pochi dubbi e perplessità soprattutto per la possibilità di introdurre nuove imposte a carico dei cittadini. Il governo ha confermato che la riforma del catasto non introdurrà nuove tasse o nuova pressione fiscale per i cittadini, tramite una clausola specifica a tutela di questa eventualità.

Una questione particolare che è emersa recentemente però è quella che riguarda il pagamento delle imposte nel caso di variazione della rendita catastale. Se il valore dell’immobile viene cambiato in base alle regole della nuova riforma, quello che può accadere è che la rendita catastale di una determinata struttura possa aumentare, portando di conseguenza all’aumento anche delle imposte stabilite su quel immobile. 

Anche se non si tratta di una vera e propria aggiunta di nuova tassazione, sicuramente non va esclusa la possibilità di un effetto collaterale sulle imposte in base alla variazione della rendita catastale, ovvero al valore dell’immobile stesso.

Per il momento in ogni caso il governo ha confermato di voler limitare il più possibile la situazione di eventuali di aumenti delle imposte a carico dei cittadini, soprattutto dato l’attuale periodo storico segnato dai rincari su diverse materie prime e prodotti acquistati quotidianamente.

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