Fisco e Cashback: c’è l’intesa! Ecco come può funzionare!

Il Cashback è pronto a ritornare? Forse sì, ma va messo subito in chiaro che non si tratta del vecchio Cashback, ma di una versione molto diversa.

Perché si parla di Cashback 2.0? In sostanza, perché la misura lo scorso anno ha funzionato molto bene, apparentemente, ma non ha raggiunto gli obiettivi che il Governo si era prefissato. Ecco che allora è in arrivo sì un nuovo Cashback, ma completamente diverso da quello conosciuto lo scorso anno. Ecco le ultime.

In sostanza, il nuovo Cashback non è altro che un sistema che andrebbe a sostituire le detrazioni per le spese effettuate dai cittadini. Una novità importante, che cambia completamente il Cashback e lo rende un misura nuova: non più una sorta di bonus come incentivo ai consumi, ma un vero e proprio sistema per rendere più immediate le detrazioni su determinate spese.

Un meccanismo, quello delle detrazioni, già rodato e ben noto ai cittadini, ma che potrebbe subire questa importante modifica rispetto al passato. Ovviamente per ora si tratta di indiscrezioni, ma c’è già una disponibilità di massima da parte del Fisco per provare ad attuare questo nuovo sistema.

Il principale autore è sicuramente il Movimento 5 Stelle, già forza decisiva nella creazione del Cashback del 2020 e 2021 ed ora molto propositivo nel delineare questa nuova opportunità. Naturalmente, però, l’implementazione avrà bisogno di un certo tempo tecnico e, come spesso accade in questi casi, ci sarà anche una certa gradualità.

Gradualità che potrebbe permettere non solo di inserire uno step alla volta una novità così rilevante per i cittadini italiani, ma anche per metterne a punto il funzionamento, sistemando quanto va sistemato e rendendo la misura il più possibile efficace, seppur a piccoli step.

Vediamo dunque come funziona la novità, come beneficiarne e qual è la posizione dell’Agenzia delle Entrate a tal proposito.

Cashback fiscale: perché addio al Cashback di Stato?

Il Cashback fiscale è la novità di cui parleremo nel corso dell’articolo, ma prima ancora di farlo viene naturale chiedersi perché il Cashback di Stato, vale a dire la modalità con cui il Cashback è stato attuato nel 2020 e 2021, non sia stato rinnovato. Infatti, tantissimi cittadini ne hanno usufruito.

Purtroppo, però, questo non basta per definire la misura un successo e tanto meno per portare ad una sua proroga anche nel 2022, quando di fatto nel 2021 è stata cancellata senza troppo preavviso e, possiamo dirlo, tra lo stupore dei cittadini.

Il Cashback di Stato, infatti, aveva in teoria un funzionamento già definito per il primo semestre del 2021 e poi anche per il secondo, cioè da luglio a dicembre. Così non è stato, perché appunto dopo il primo semestre la misura è stata cancellata da parte del Governo ed è finita nel dimenticatoio.

Questo perché nonostante il grande numero di cittadini che hanno aderito, non sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati: ad usare mezzi di pagamento tracciabili sono stati quei cittadini che già lo facevano in precedenza e, per di più, lo hanno fatto mediamente molto di più i cittadini più abbienti.

Si è quindi dimostrata una misura incapace di perseguire quegli obiettivi di cui parlavamo, vale a dire principalmente la diffusione dei mezzi di pagamento digitali e tracciabili.

Cashback fiscale: ecco perché può funzionare

Il Governo, nonostante il fallimento della misura dal punto di vista degli obiettivi, ha incassato il gradimento dei cittadini nei confronti di questa modalità di funzionamento ed ha pensato di riproporre il Cashback in maniera differente, andando a spingere verso quello che possiamo chiamare il Cashback fiscale.

La proposta arriva principalmente dal Movimento 5 Stelle, come anticipato in precedenza, e porta ad una novità molto importante che riguarda le detrazioni fiscali per alcune spese effettuate dai cittadini che, come noto, vengono recuperate nel famoso Modello 730.

Questa novità va però inserita nel quadro di quella che è la situzione attuale del sistema fiscale in Italia, tra novità, modifiche e aspetti che sicuramente non funzionano ancora come dovrebbero. In tal senso, proviamo a fare ordine nel seguente paragrafo.

Cashback fiscale: legge delega di riforma del Fisco

Il Cashback fiscale va infatti a collocarsi tra le operazioni di modifica del sistema fiscale italiano previste nella legge delega di riforma del Fisco, vale a dire quella legge delegata da parte del Parlamento al Governo, contenente tutta una serie di novità relative al sistema fiscale nazionale.

Tra le novità discusse ci sono sicuramente la Flat Tax, nota alla maggior parte dei cittadini come proposta della Lega, ed anche la riforma del Catasto, sistematicamente tra gli argomenti di discussione del Governo e spesso anche motivo di tensioni e divisioni tra le forze di maggioranza.

Forze di maggioranza divise anche per quanto riguarda una eventuale patrimoniale, per fare un altro esempio di novità in discussione su tale fronte. Naturalmente, non è questa la sede in cui discutere ognuna di queste novità, dato che si tratta di temi complessi ed in evoluzione, ma certamente permette di comprendere più a fondo in che contesto fiscale e politico si va a collocare il nuovo Cashback che, con ogni probabilità, arriverà nel 2023.

Cashback fiscale: come funzionerebbe?

Il Cashback fiscale potrebbe arrivare davvero e, se così fosse, andrebbe a costituire una novità enorme sul fronte delle detrazioni fiscali: un nuovo modo di intendere le detrazioni, completamente smart, rapido e controllato. Una rivoluzione non solo nei metodi e nelle modalità concrete, ma anche nel modo in cui lo Stato è in grado di essere al fianco dei cittadini in maniera immediata.

Il Cashback funzionerebbe innanzitutto sulle spese detraibili, andando a costituire una vera e propria alternativa alle normali detrazioni che si devono poi citare nel Modello 730. Questo significa che il 730 non va certo in pensione, ma che sarà il cittadino ad avere la nuova possibilità a sua scelta. 

Dovrà semplicemente comunicare all’esercente la volontà di ricevere la detrazione sotto forma di Cashback e non all’interno del 730 e ciò attiverà un iter che porterà la detrazione direttamente sul conto corrente del beneficiario. Ovviamente, neanche a dirlo, la spesa dovrà essere detraibile e soprattutto effettuata attraverso metodi di pagamento tracciabili.

Tra i metodi, come molti sapranno certamente, figurano le carte di debito e di credito, ma anche tutti i pagamenti digitali che si possono effettuare senza denaro: non solo le carte contactless, ma anche le applicazioni che permettono di pagare direttamente con il proprio smartphone senza alcun tipo di pensiero.

Cashback fiscale: M5S esulta, si parte dalle spese mediche

La regina delle spese detraibili sono senza dubbio le spese mediche, mai messe in discussione in questi anni in quanto un evidente diritto dei cittadini. Parliamo di spese che si possono sostenere in farmacia tanto quanto dal medico e che danno diritto ad una detrazione del 19%.

Da quando questa novità sarà effettiva, cioè presumibilmente dal 2023 dato che c’è stato l’ok del Fisco, il cittadino potrà scegliere se ottenere la normale detrazione o ottenere direttamente sul conto corrente il Cashback, ma ovviamente l’importo è il medesimo.

Per quanto riguarda i dettagli si attendono come sempre i decreti attuativi, cioè quei documenti in grado di rendere concreta una misura che ora è realtà solo in maniera generica, definendo così tempi e modi di tale Cashback fiscale.

Queste le parole di Vita Martinciglio, deputata tra le fila del M5S: “È stato accolto l’impianto del cashback fiscale come lo abbiamo proposto: il Governo ha accolto lo spirito e la ratio della norma con l’erogazione diretta delle detrazioni e c’è una proposta migliorativa di Leu (relativa alle già citate spese mediche – ndr) su cui non poniamo alcun ostacolo”.

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