IRAP: come si calcola l’imposta regionale? Esempio pratico per non sbagliare

Il calcolo dell'imposta regionale IRAP può nascondere delle insidie, leggi la nostra guida per saperne di più.

L’IRAP è un’imposta regionale che è stata istituita il 15 dicembre del 1997 con il decreto numero 446, pubblicato contestualmente all’interno della Gazzetta ufficiale.

Stiamo parlando di un’imposta diretta, questo significa che il suo valore incide direttamente rispetto al valore della produzione che viene realizzato da un’azienda, il suo calcolo viene effettuato sulla differenza tra i costi e i ricavi dell’azienda stessa.

Quest’imposta ha subito nel corso degli ultimi mesi diverse modifiche, è molto importante sapere come cambia nel 2022 la tassa regionale, ma è altrettanto importante saper effettuare correttamente il suo calcolo

Il calcolo dell’IRAP è un passaggio molto importante per evitare d’incorrere in errori, vediamo quindi assieme nel corso dell’articolo seguente in che modo effettuare il calcolo corretto di questa imposta.

Chi è soggetto al pagamento dell’imposta

Abbiamo già accennato che l’imposta IRAP è una tassa che fa parte delle imposte regionali, e viene quindi gestita dalla propria regione di residenza.

L’imposta si paga rispetto al fatturato della propria impresa, coloro che sono quindi soggetti al pagamento sono tutti quelli che esercitano una propria attività, non per forza commerciale.

In alcuni casi questa imposta viene pagata anche dalle pubbliche amministrazioni, e dai produttori agricoli, anche se quest’ultimi possiedono degli esoneri. 

Per sapere di più rispetto a quali sono i soggetti esonerati nel corso del 2022 al pagamento dell’imposta vi consigliamo di leggere anche l’articolo IVA e IRAP, le novità del 2022. I chiarimenti ufficiali.

Come si esegue il suo calcolo

Come prima cosa per effettuare il calcolo dell’imposta bisogna determinare la prima base dell’imponibile, questo perché è proprio su di essa che si calcolerà l’aliquota della tassa.

Il nostro guadagno annuale rappresenta a tutti gli effetti la base dell’imponibile, alla quale possiamo andare ad applicare l’aliquota in base all’anno di riferimento e alla nostra regione di residenza. 

Una volta che avremo ottenuto l’utile al lordo dell’imposta stessa, vi potremo applicare l‘aliquota di riferimento.

L’aliquota dell’imposta varia regione per regione, a seconda di alcuni criteri che sono stati stabiliti dallo stato italiano.

Per conoscere l’aliquota da applicare al calcolo della propria IRAP bisognerà consultare il sito della propria regione di residenza, o all’interno della quale risiede la ragione fiscale della propria impresa.

Come calcolare la base imponibile

Per effettuare il calcolo dell’imposta regionale abbiamo visto che serve partire dal calcolo della base imponibile, sulla quale andrà poi applicata l’imposta.

Per effettuare il calcolo della base dell’imponibile dobbiamo innanzitutto capire qual è la natura del soggetto passivo considerato.

Questo perché a seconda del soggetto passivo considerato può variare il calcolo della base imponibile.

Se il soggetto passivo preso in considerazione è una società di persone e di capitali, la base viene calcolata in questo modo; bisogna trovare la differenza tra il valore e il costo della produzione alla quale bisogna aggiungere:

  • il costo del lavoro che non è deducibile;
  • i canoni di leasing e la loro componente finanziaria;
  • la svalutazione dei crediti e le relative perdite.

Una volta che avremo ottenuto questo valore dobbiamo applicarvi l’aliquota a seconda del periodo d’imposta dovuto.

Il calcolo della base dell’imponibile può variare anche a seconda del soggetto che stai seguendo il medesimo calcolo, e soprattutto a seconda del regime fiscale della quale fa parte.

Prendiamo come esempio coloro che appartengono regime forfettario e possiedono un guadagno relativamente inferiore rispetto a coloro che appartengono al regime ordinario.

Per questi professionisti l’imponibile è rappresentato dal reddito d’impresa, che viene aumentato, e dalla somma tra retribuzioni e compensi lavorativi.

Se parliamo invece degli esercenti il calcolo viene effettuato sottraendo tutti i compensi che sono stati sostenuti per l’attività professionale alla quale si aggiungono anche le spese per i beni materiali e immateriali.

Parliamo degli enti non commerciali, per i quali il calcolo dell’imponibile risulta differente; è dato dalla somma dei compensi ottenuti da tutti i lavoratori dipendenti presso la nostra impresa, compresi anche i lavoratori occasionali.

Infine, se parliamo di un produttore agricolo l’imponibile si calcola procedendo con la sottrazione tra la somma dei corrispettivi e quella degli acquisti effettuati per produrre l’attività agricola stessa; ricordiamo che il produttore agricolo è esonerato sia dall’imposta IVA che dall’imposta IRAP.

In cosa incide l’aliquota sull’imposta

Abbiamo visto che l’aliquota dell’imposta regionale varia a seconda della nostra regione di residenza, il valore dell’aliquota standard del nostro paese è pari a 3,9%.

Ci sono delle regioni che hanno la possibilità di scegliere se variare la propria aliquota, l’oscillazione che può avvenire e fino a un massimo dello 0,92%, tenendo presente anche le differenze tra le varie categorie.

Tutte le aliquote complessive presenti nel nostro paese e suddivise regione per regione possono essere tranquillamente consultate sul sito del dipartimento delle finanze, ricercando la voce aliquote applicabili.

Come avere l’aliquota allo 0%

Esiste una particolare norma della legislatura italiana che è stata introdotta il 6 maggio 2011 andando a integrare la normativa relativa all’imposta della quale stiamo discutendo in quest’articolo.

Stiamo parlando del decreto legislativo che riguarda il federalismo fiscale, che è stato pubblicato ufficialmente in Gazzetta Ufficiale il 6 maggio 2011.

All’interno di questo decreto troviamo l’articolo 5 che parla nello specifico delle norme che legano provincie e regioni; è previsto che siano queste a decidere se ridurre le aliquote, arrivando addirittura a poterle azzerare in alcuni casi particolari.

Questa norma prevede che la riduzione dell’imposta IRAP non può verificarsi se la maggiorazione addizionale dell’imposta all’interno della regione supera di 0,5 punti la percentuale prevista.

Il punto appena citato è stato reso ufficiale per evitare gli automatismi fiscali e gli squilibri economici, anche e soprattutto in materia dell’applicazione delle aliquote fiscali regionali.

A oggi l’applicazione dell’azzeramento dell’aliquota è prevista per alcune regioni a statuto speciale in Italia, stiamo parlando delle province di Trento e Bolzano.

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