Il ravvedimento operoso consente ai contribuenti di regolarizzare spontaneamente la propria posizione debitoria in caso di errori oppure omissioni di tipo fiscale.
Questo utile ed importante strumento, nel 2023, presenta qualche novità. Lo ha reso noto l’Agenzia delle entrate, attraverso la pubblicazione della risoluzione n. 12/E del 1° marzo 2023. Si tratta, nello specifico, dell’introduzione di nuovi codici tributo.
Inoltre, la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto anche il ravvedimento operoso speciale.
Nel testo parleremo di tutte le novità del ravvedimento operoso nel 2023, alla luce della risoluzione pubblicata dall’Agenzia delle entrate e da quanto contenuto nella Legge di Bilancio.
Ravvedimento operoso 2023, la lista dei codici tributo si allunga
Il ravvedimento operoso è uno strumento molto utile che consente ai contribuenti di sanare eventuali errori, omissioni oppure versamenti carenti.
Si tratta, in sostanza, di un meccanismo che consente di regolarizzare le violazioni e le omissioni tributarie, spontaneamente,:
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Dell’imposta dovuta;
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Degli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene eseguito;
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Della sanzione ridotta.
In base a quando viene effettuato il pagamento, la sanzione viene ridotta a 1/10, a 1/9, a 1/8, a 1/7, a 1/6, a 1/5 del minimo. Pertanto, ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso i contribuenti hanno la possibilità di sanare l’errore o l’omissione pagando una sanzione ridotta, in base a quando viene effettuato il pagamento dal giorno della scadenza.
L’Agenzia delle entrate, con la pubblicazione della risoluzione n. 12 del 1° marzo 2023, ha comunicato l’istituzione di nuovi codici tributo, per permettere il versamento, tramite modello F24, come si si legge sul sito informativo fiscooggi.it:
“[…] degli interessi e delle sanzioni dovuti in caso di ravvedimento operoso (articolo 13, Dlgs n. 472/1997), riferiti alle imposte sostitutive e ad altre imposte dirette emergenti dalla dichiarazione dei redditi […]”.
Inoltre, l’Agenzia delle entrate ne ha soppresso tre. Sul testo della risoluzione, è presente una tabella con i nuovi codici tributo per facilitare i contribuenti ad individuare l’esatta codifica e anche l’elenco di quelli soppressi.
Nuovo ravvedimento operoso speciale: ecco le istruzioni per il 2023
Tra le misure a sostegno dei contribuenti, nella Legge di bilancio del 2023, è stato inserito anche il ravvedimento operoso speciale che consente ai cittadini che hanno contratto un debito verso lo stato o il fisco di regolarizzare le violazioni riguardanti le dichiarazioni fino al 2021, oltre che gli atti del procedimento di accertamento adottato dall’Agenzia delle entrate.
Si tratta, nello specifico, di una misura simile al ravvedimento operoso, in quanto permette di ricevere agevolazioni sul pagamento delle sanzioni. L’obiettivo che si pone il governo è quello di permettere ai cittadini di pagare i propri debiti, aderendo a forme agevolative di pagamento.
Sottolineiamo che per poter utilizzare il ravvedimento operoso speciale, per i debiti si deve fare riferimento al periodo di imposta 2021 oppure a periodi precedenti. Ricordiamo, inoltre, che non è possibile accedere al ravvedimento speciale per le dichiarazioni omesse, ovvero non presentate affatto.
In cosa consiste il ravvedimento operoso speciale? Il ravvedimento speciale consiste in una diminuzione di 1/18 delle sanzioni applicate per il debito contratto.
Come funziona il ravvedimento operoso speciale 2023
Il ravvedimento speciale è pressocché simile al ravvedimento operoso. I contribuenti che intendono aderirvi devono versare le imposte dovute in un determinato lasso di tempo. Il contribuente in debito deve porsi nella condizione volontaria di saldarlo.
Per poter accedere al ravvedimento operoso speciale il contribuente deve scegliere se pagare in un’unica soluzione oppure a rate, nelle seguenti date delineate dalla Legge di bilancio 2023:
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Entro il 31 marzo 2023, se si opta per il pagamento in un’unica soluzione, comprendendo, quindi, l’imposta dovuta, le sanzioni ridotte e gli interessi; entro il 31 marzo 2023 deve essere pagata anche la prima rata, in caso di rateizzazione;
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Pagando a rate, applicando interessi del 2% dal secondo versamento. Le rate devono essere versate nelle seguenti date: 30 giugno, 30 settembre, 20 dicembre e 31 marzo di ogni anno.
Se il contribuente non paga, in tutto o in parte, una delle rate successive alla prima entro i termini fissati dalla legge, allora perde il beneficio della rateazione. In casi come questi, gli importi ancora dovuti verranno iscritti a ruolo, oltre che viene applicata la sanzione del 30% di ogni importo non versato e dei relativi interessi.
Quando si può accedere al ravvedimento speciale? Si può optare per questa soluzione solo se non sono in atto le seguenti operazioni sui debiti: atti di liquidazione e di accertamento o di recupero, contestazioni, applicazione delle sanzioni e debiti collegati ad attività finanziarie e patrimoniali all’estero.