Ravvedimento operoso: utilizzo esteso anche in caso di frode

Ravvedimento operoso, strumento per regolarizzare debiti con il Fisco in modo spontaneo, incorrendo in sanzioni minori è stato esteso anche in caso di frode.

Il ravvedimento operoso, uno strumento messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti per far fronte a mancati adempimenti, pagamenti di imposte oltre la data di scadenza stabilita o errori in fase determinazione dell’importo della tassa da pagare. 

Grazie a questo strumento si potrà regolarizzare la posizione con il Fisco pagando un “piccolo” interesse di entità decisamente minore rispetto alle sanzioni previste dall’Agenzia delle Entrate.

Il ravvedimento operoso risale al 1997, in vigore grazie all’articolo 13 del Decreto legge n. 472. Nel corso degli anni ha subito varie modifiche.

Le ultime proprio di recente con la pubblicazione della comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate la numero 11 del 12 maggio 2022, che in sintesi ne autorizza l’utilizzo anche nel caso di condotte fraudolenti.

Con quest’ultima comunicazione, l’obiettivo dell’AdE è quello di chiarire la normativa rispetto a questo tema non sempre comprensibile a causa delle numerose modifiche del testo che si sono susseguite negli anni, sottolineando come il ravvedimento operoso sia stato esteso anche n caso di condotte fraudolenti.

Ravvedimento operoso per tutti, questa è la direzione presa dall’AdE, dare a tutti i contribuenti dunque la possibilità di regolarizzare spontaneamente la propria posizione con il Fisco.

Bene è chiaro dunque che il vincolo di utilizzare lo strumento del provvedimento operoso anche in caso di frodi è stato cancellato, ciò non toglie  ciò non toglie il ricorso all’ambito penale nei casi di cause fraudolente e tantomeno una diversa applicazione per l’estinzione del debito.

Cerchiamo di comprendere al meglio quindi le ultime novità comunicate dall’Agenzia delle Entrate.

Ravvedimento operoso: cosa è e come funziona

Partiamo dal definire cosa è il ravvedimento operoso, in pratica è uno strumento che permette al contribuente che non ha pagato un’imposta entro la data di scadenza stabilita o ha versato un importo parziale a causa di un errore di calcolo di regolarizzare la propria posizione con il Fisco in modo spontaneo.

Usare questo tipo di strumento significa regolarizzare i propri pagamenti, azione che deve partire dal contribuente e non dall’ente di riscossione, incorrendo in sanzioni minori rispetto a quanto sarebbe accaduto se l’irregolarità fosse stata notificata dall’Agenzai delle Entrate.

Il Ravvedimento operoso è uno strumento che ci salverà dal pagare pesanti sanzioni nel caso in cui non abbiamo adempito ad alcuni obblighi fiscali come per esempio il pagamento di alcune imposte come Ires, Irpef, ecc.

Ci si potrà avvalere di questo strumento anche nei seguenti casi.

  • nel momento  in cui sono in atto procedure di accertamento e controllo da parte dell’ente che si occupa della tassa non pagata;
  • nel momento in cui il trasgressore sia già stato informato dell’irregolarità riscontrata;
  • sono già state avviate procedure di controllo, da parte dell’ente di riscossione.

Sono compresi anche le comunicazioni da controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni.

In pratica il ravvedimento è utilissimo nel caso di omesso pagamento di un’ imposta o nel caso di pagamento parziale per pagare sanzioni ed interessi inferiori di gran lunga inferiori soprattutto nel momento in cui si procede con la regolarizzazione in tempi quanto più brevi possibili. 

Quali i debiti che possono essere saldati con l’utilizzo del ravvedimento operoso?

Nel il contribuente si accorga di aver commesso una irregolarità nel pagamento di un’imposta potrà farlo presente spontaneamente e saldare il debito con l’utilizzo del ravvedimento operoso limitando in maniera importante eventuali sanzioni, multe, interessi, grazie appunto all’atteggiamento mostrato dal contribuente.

Le imposte più comuni alle quali applicare tale strumento per saldare debiti pendenti con il Fisco italiano sono: 

  • tutte quelle imposte destinate a lavoratori autonomi e società come IRES, IRAP, ecc;
  • imposta sul Valore Aggiunto (IVA) non versata;
  • tasse sulla casa IMU, imposta ipotecaria, imposta catastale;
  • bollo auto e multe non pagate;
  • imposte sui redditi, IRPEF.

Questo dunque l’elenco delle imposte più comuni che creano un debito con il Fisco italiano, ma che grazie al ravvedimento operoso potrà essere saldato incorrendo in sanzioni minime soprattutto nel momento in cui si procederà con tempestività al pagamento.

Ciò significa che per esempio nel casi di ravvedimento operoso per il mancato pagamento del Bollo auto entro i tempi previsti, colui che procederà con il pagamento entro un mese dalla scadenza si troverà a dover pagare sanzioni minori rispetto a colui che procederà entro un anno dalla scadenza.

Ravvedimento operoso esteso anche in caso di frode: la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate

L’ultima novità per quanto concerne il ravvedimento operoso è rappresentata dalla possibilità di utilizzo di questo strumento anche in caso di operazioni definite fraudolente, questo è quanto emerge dall’ultima comunicazione pubblicata dall’Agenzia delle Entrate risalente al 12 maggio 2022

Il riferimento nello specifico è per quelle attività fraudolente mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti o attraverso altri artifici, con l’intenzione di evadere il fisco.

Tale comunicazione si è resa necessaria per chiarire una situazione resa confusa a causa delle numerose modifiche che si sono susseguite nel tempo oltre che per chiarire anche i limiti di ravvedersi nel caso di quei comportamenti antigiuridici che non derivano da un errore o un’omissione.

Viene così rimosso il divieto di utilizzare il ravvedimento operoso per operazioni fraudolente, permettendo ai contribuenti di ravvedersi e utilizzare questo strumento anche di fronte a una dichiarazione fraudolenta.

Tale punto però e bene sottolineare come non comporti una diversa estinzione del debito o al ricorrere all’ambito penale nei casi di cause fraudolente.

Ravvedimento operoso: gli aspetti collaterali dell’estensione dello strumento a situazioni fraudolente

La comunicazione inoltrata dall’Agenzia delle Entrate riguardo la possibilità di utilizzare il ravvedimento operoso anche nei casi di condotte fraudolente chiarisce anche alcuni aspetti che possiamo definire “collaterali”, e cioè:

  • limiti rispetto a regole amministrative previste, nel senso che il contribuente potrà beneficiare di questo strumento anche successivamente alla violazione dell’adempimento, ma necessariamente prima che l’ente responsabile della riscossione notifichi la trasgressione;
  • tale possibilità dovrà tenere conto delle situazioni specifiche in essere, caso per caso oltre che dei riflessi sulla sanzione di base;
  • attenzione sanzione aumentata del 50% nel caso si riscontri una falsa dichiarazione, falsi in bilancio, attività fraudolente e raggiri.

Alla luce di quanto scritto sinora è chiaro che c’è l’intenzione di facilitare ed estendere la platea di chi potrà beneficiare del ravvedimento operoso, regolarizzando la propria posizione con il Fisco attraverso il pagamento di sanzioni minime o comunque di gran lunga più basse nel caso di notifica da parte dell’ente di riscossione.

Una mossa che prova a favorire il rientro di posizioni pendenti in modo spontaneo con il Fisco solitamente molto onerose nel momento in cui si avviano le procedure di riscossione.

Siamo giunti duqnue al termine di quest’articolo, pensiamo di aver contribuito a chiarire un tema assolutamente utile quanto complesso, quello del ravvedimento operoso, per ultriori chiarimenti il suggeirmento è quello di rivolgersi al proprio commericialista.

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