Riforma fiscale: Irpef, cashback fiscale, Irap. Le novità

Governo al lavoro per la definizione di quella che dovrebbe essere la nuova riforma fiscale. Tra le novità l'abolizione dell'Irpef, cashback fiscale.

Governo al lavoro per la messa a punto della prossima riforma fiscale, ma la strada sembra essere ancora lunga.

Nella giornata di ieri, lunedì 9 maggio, ci sarebbe dovuta essere l’approvazione della legge delega sulla riforma fiscale, ma si è deciso di rimandare ancora una volta. 

Successivamente all’approvazione della legge delega il Governo è delegato ad adottare i decreti legislativi, entro 18 mesi.

Diversi i nodi ancora da sciogliere per definire la nuova riforma che ridisegnerà l’imposizione fiscale a famiglie e imprese, primo tra tutti quello relativo alla riforma del catasto, procede il braccio di ferro infatti tra i sostenitori di Mario Draghi e la Lega contraria alla riforma.

Siamo dunque ancora agli inizi, di una riforma che ha come obiettivo quello di ridurre la pressione fiscale, rendere le tasse più eque e semplificare il sistema e si comincerà esattamente con un accordo sulla delega fiscale. 

Trovato l’accordo  successivamente all’approvazione si continuerà con il definire i dettagli dei decreti delegati con un punto certo e cioè che, l’attuazione di tali decreti non potrà portare un aumento della pressione fiscale.

Tra le novità ancora tutta da definire, relative al nuovo sistema fiscale, c’è una separazione tra tasse e imposte sul reddito da lavoro e quello per quanto riguarda il reddito proveniente da investimenti immobiliari o da capitale.

I contrasti tra le forze politiche di maggioranza fanno pensare ad una riforma del fisco approvata in tempi medio lunghi.

Riforma fiscale: novità per quanto riguarda la flat tax

Due anni di scivolo per chi esce dal regime forfettario prima di approdare al regime ordinario, questo è uno dei punti presenti nel testo della riforma del fisco, obbiettivo?

Sicuramente far “emergere gli imponibile” , una modifica alla flat tax per gli autonomi fino a 65mila euro.

La misura prevede un imposta opzionale rivolta chi oltrepassa il tetto di ricavi o compensi, fino una soglia da determinare con i decreti legislativi e con l’individuazione di meccanismi applicativi idonei a evitare comportamenti elusivi.

Non solo, una parte del gettito proveniente dalla flat tax verrà usata per “finanziare” le casse di Comuni e Regioni. 

Come già riportato nel paragrafo introduttivo, la nuova riforma del fisco non potrà portare ad un aumento della pressione tributaria rispetto a quella attuale.

È la clausola di salvaguardia destinata a essere inserita nel testo della delega fiscale attraverso la riformulazione di uno degli emendamenti.

Riforma fiscale: l’Irpef verrà ridotta a tre aliquote

Entriamo ora nel vivo della riforma del fisco cominciando dalla volontà di semplificare ulteriormente e rendere anco più efficace il sistema degli scaglioni IRPEF.

Con la Legge di bilancio 2022, le aliquote di tassazione sono passate da cinque a quattro, ora con un nuovo intervento si vorrebbe portarle a tre.

Tutto questo per far si che si arrivi ad una riduzione delle aliquote medie effettive e marginali, a cominciare dai redditi medio-bassi.

Promossa la flat tax al 15% per le partite Iva e per ricavi sotto i 65 mila euro, l’ingresso nel regime ordinario verrà preceduto da uno scivolo della durata di due anni, le soglie e le aliquote che definiranno la misura sono ancora da concordare, ma si parla di una aliquota del 20% per ricavi fino a 80.000 euro.

Cambia anche il sistema delle detrazioni, rese più veloci grazie al cashback fiscale. Molte spese infatti come quelle di tipo sanitario saranno rimborsate al contribuente nel momento del pagamento direttamente su piattaforme come ad esempio l’app-io, senza dover aspettare la denuncia dei redditi.

Riforma fiscale: si va verso l’abolizione dell’Irap

Il 2022 potrebbe essere l’ultimo anno molte imprese si troveranno a dover pagare l’Irap, il Governo infatti ha previsto un superamento graduale di questa imposta.

Per chi non ne fosse a conoscenza l’Irap è una tassa regionale rivolta a tutte le attività produttive. 

In particolare in base a quanto riportato nel testo i primi a beneficiarne saranno  società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti.

La strada verso l’abolizione era già cominciata con la cancellazione per le persone fisiche con partita Iva ora verrà estesa anche a società di persone, studi associati e società tra professionisti, poi per le società di capitali.

Il superamento dell’IRAP garantirà verrà in ogni modo ripianato dallo Stato che garantirà un “finanziamento del fabbisogno sanitario, gettiti misura equivalente per le regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario” questo è quanto riportato sul testo originale.

Nel testo inoltre si precisa come non siano previsti aggravi su pensioni e redditi da lavoro dipendente.

Rimborso detrazioni Irpef immediate grazie al cashback fiscale

Novità anche per quanto riguarda il sistema delle detrazioni Irpef. 

Tra gli emendamenti presenti sul testo della riforma c’è anche l’attuazione di un cashback fiscale.

In pratica l’acquisto di beni e servizi per i quali è prevista una detrazione Irpef se pagati con metodi di pagamento elettronici verranno rimborsati nel momento dell’acquisto gli accrediti verranno direttamente su piattaforme telematiche come  l’app-io.

Questa misura non comporterà alcun onere aggiuntivo per la finanza pubblica.

Saranno le spese sociosanitarie avranno priorità nell’applicazione del cashback fiscale. 

Nel riordino delle deduzioni e delle detrazioni, si profila che «le risorse derivanti dalla loro eventuale eliminazione o rimodulazione» siano destinate ai contribuenti Irpef «con particolare riferimento a quelli con redditi medio-bassi».

Riforma fiscale: nuova mappatura catastale entro il 2026

Eccoci arrivati a quello che rappresenta il nodo più difficile da sbrogliare, quello della riforma del catasto.

Mario Draghi l’ha definita fondamentale, come obbiettivo ha fissato una nuova mappatura del parco immobili italiano entro il 2026.

Per realizzare il tutto il Governo metterà a disposizione nuovi strumenti che faciliteranno il lavoro di rilevazione sul territorio da parte di Comuni ed Agenzia delle Entrate.

Rendite catastali e mappatura fermi agli anni 80, c’è bisogno di un importante aggiornamento che farà emergere abusi edilizi ed immobili mai accatastati.

I proprietari di case ed immobili irregolari dovranno iniziare a pagare le tasse e ne deriverà per lo Stato un maggior gettito che andrà a ridurre l’Imu. 

Draghi infatti ci ha tenuto a sottolineare come la riforma del catasto non comporterà alcun aumento delle tasse sulla casa.

Per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico verranno proposte riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario che tengano conto dei particolari e più gravosi oneri di manutenzione e conservazione oltre che del complesso dei vincoli legislativi alla destinazione, all’utilizzo, alla circolazione giuridica e al restauro.

Riforma fiscale: ancora troppi in punti interrogativi ai quali dare risposta. Quali?

Ora in sintesi, di carne al fuoco c’è ne veramente tanta nel testo che dovrebbe designare la prossima riforma fiscale. Ma quanti degli emendamenti in programma riusciranno realmente ad essere attuati?

Forse sono stati fatti troppi e facili slogan, dalla conferma di una flat tax insostenibile alla luce degli aumenti delle spese statali a causa si a del Covid-19 che della crisi economica ai dubbi sulla riduzione delle aliquote Irpef.

Insomma di punti interrogativi ai quali dare risposta ce ne sono ancora molti vedremo gli sviluppi nei prossimi mesi aseguire.

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