Meno tasse sulle mance: come cambia lo stipendio per baristi e camerieri nel 2023

Tassazione agevolata sulle mance per facilitare i datori di lavoro del settore turistico e della ristorazione a trovare dipendenti. Cosa cambierà?

Nel Disegno di Legge di Bilancio per il 2023, pieno di provvedimenti in ambito fiscale, approda anche la riduzione dell’aliquota sulle mance per camerieri, baristi e receptionist.

L’obiettivo che si pone questa misura è quello di invogliare i lavoratori ad operare nei settori del turismo e della ristorazione. I datori di lavoro di questi settori, durante gli ultimi tempi, sono alle prese con la carenza di personale. Come perseguire questo obiettivo? Tagliando le tasse sulle mance. La proposta, avanzata dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, è stata inserita nella bozza della Manovra di bilancio del 2023.

Quanto saranno le tassate le mance nel 2023? Vediamo cosa prevede uno degli articoli della manovra economica, contenuto nella bozza della nuova Legge di Bilancio.

Manovra di bilancio 2023, meno tasse sulle mance

Il Governo guidato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha deciso di apportare una modifica alla tassazione sulle mance.

Si tratta di un provvedimento innovativo che mira ad incentivare i lavoratori ad operare nel settore del turismo e della ristorazione, a causa della carenza di personale registrata durante gli ultimi tempi.

Buone notizie, quindi, per camerieri, baristi, receptionist e, insomma, per il personale operante nel settore turistico e della ristorazione. Quali saranno le novità dal 2023? Come cambierà la tassazione sulle mance?

A partire dal 1° gennaio del 2023, le mance saranno tassate al 5%. Praticamente, verrà introdotta un’aliquota agevolata, rispetto all’ordinaria tassazione Irpef applicata fino ad ora. Per la maggioranza di Governo si tratta di una misura necessaria, in quanto le mance percepite dai camerieri, baristi e così via vengono tassate alla stregua del lavoro dipendente. Se uno dei cavalli di battaglia dei partiti del centro destra era quello di abbassare le tasse, questo provvedimento, seppur solo per una piccola fetta di lavoratori, vira in questa direzione. Con una tassazione agevolata al 5%, nelle tasche dei lavoratori che operano nel settore turistico e della ristorazione resteranno più soldi!

La manovra, andando ad abbassare la tassazione sulle mance al 5% segue la scia della tassazione agevolata sui premi di produttività fino a 3000 euro. L’aliquota al 5% sulle mance si applicherà fino al 25% del reddito percepito dal lavoratore durante l’anno di riferimento e non superiore, nell’anno precedente, a 50.000 euro. L’imposta sostitutiva del 5% verrà applicata direttamente dal datore di lavoro, che opera come sostituto di imposta.

Inoltre, nella bozza del Ddl Bilancio si parla di un’agevolazione che dovrebbe valere anche per i pagamenti elettronici.

Tassazione agevolata sulle mance al 5%, una misura per incentivare l’occupazione

Come abbiamo anche detto, la misura ha un duplice scopo. Infatti, il provvedimento è pensato, anche per facilitare la ricerca del personale da parte dei datori di lavoro, quindi, per favorire l’occupazione in questi settori che, durante gli ultimi anni, è molto carente. Si tratta di settori che si stanno ancora riprendendo da un periodo molto difficile. Situazione aggravata ancora di più dalla carenza di personale.

Questo provvedimento aiuterà davvero i datori di lavoro del settore turistico e della ristorazione a trovare personale? Ci sono molti dubbi a riguardo. Si tratta, piuttosto, di una misura molto utile, per quanto possibile, a far emergere il sommerso sulle mance.

Infatti, la tassazione agevolata sulle mance, includendo anche i pagamenti elettronici, punta anche a favorire l’emersione del lavoro sommerso. Bisogna anche dire che molto di rado si lasciano mance con la carta di credito. Nella stragrande maggioranza dei casi, le mance vengono lasciare direttamente dal cliente, utilizzando metodi non tracciabili, sfuggendo così alla tassazione. Proprio per questo motivo c’è da chiedersi: le mance vengono veramente tassate? In linea teorica, tutte le mance devono essere tassate, ivi comprese quelle che sono state consegnate a mano dal cliente. Da un punto di vista giuridico, le mance sono considerate parte del reddito del dipendente e, per legge, dovrebbero essere sottoposte a tassazione.

Per quanto la tassazione agevolata sulle mance possa essere un’idea innovativa, in realtà, non lo è del tutto. Infatti, un provvedimento simile è stato preso in Francia, lo scorso settembre 2022, dove è stata annunciata la completa detassazione sulle mance pagate utilizzando carte di credito e bancomat. Ovviamente, ci sono similitudini, ma con le dovute differenze. La prima la abbiamo ricordata poc’anzi. Nel nostro Paese, tradizionalmente, le mance si lasciano a mano. Sono molto pochi i casi in cui un cliente lascia una mancia utilizzando i pagamenti elettronici.

Ritornando al provvedimento, resterà solo da vedere in che misura riuscirà effettivamente ad attrarre i lavoratori di nuovo in questi settori, ad aumentare il gettito dello Stato e a far emergere il nero.

Leggi anche: Pace fiscale per 19milioni di cartelle: chi sono i contribuenti salvati da Giorgia Meloni

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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