Giornata mondiale delle patatine fritte: dove sono nate e perché si festeggia il 13 luglio

Le patatine fritte sono sicuramente uno dei piatti più amati al mondo, vediamo assieme perchè vengono festeggiate il 13 luglio.

Il 13 luglio è la giornata mondiale delle patatine fritte, un piatto amato da generazioni e che non smette mai di regalare soddisfazioni.

Fa sicuramente parte di uno dei piatti più internazionali che esistano, esse vengono consumate in ogni angolo del pianeta e mettono d’accordo ogni palato. 

La sua origine è alquanto controversa, quello che sappiamo per certo è che si consumano da centinaia di anni, la prima volta sono state preparate nel lontano 1600. Vediamo insieme dettagli e curiosità di questo amatissimo piatto.

Giornata mondiale delle patatine fritte: la disputa sulle origini della ricetta

Le patatine fritte sono sicuramente il contorno più consumato al mondo, sia nella loro versione tradizionale a fiammifero che nelle più moderne chips. 

Ma da dove proviene questa amata ricetta? Sicuramente per compiere un analisi completa dobbiamo pensare al suo metodo di cottura, ovvero la frittura. 

Questo perché non esistono molti scritti che riguardano le origini della ricetta, quello che possiamo utilizzare per capire la sua nascita è proprio il metodo di cottura. 

La frittura è uno dei metodi di cottura più recente anche se lo si utilizzava già a partire dal 1600; è proprio questo il periodo storico nella quale è nata la ricetta delle patatine. 

Un’altra diatriba riguarda il luogo di origine, la ricetta è la sempre contesa tra Francia e Belgio; la paternità dovrebbe appartenere proprio a quest’ultima. 

Si racconta che le mogli dei pescatori belga durante i lunghi inverni, caratterizzati dalle gelate del fiume Mosa, friggessero le patate tagliate a lunghi fiammiferi pe ricordare proprio la forma dei pesciolini che scarseggiavano in quella stagione. 

Il ruolo della Francia è stato comunque fondamentale, ed ha contribuito alla sua diffusione, in particolare grazie all’ufficiale medico Antoine-Augustine Parmentier

Quest’uomo spinto dalla fame durante la guerra dei sette anni contro la Prussia, si è ritrovato a coltivare e mangiare patate, che prima erano destinate solo ai maiali perché considerate un alimento poco igienico. 

La sua scoperta fu proprio legata al sapore gustoso di questo tubero e alle sue proprietà nutritive, al suo ritorno in patria iniziò a sponsorizzarle e nel 1789 aprì il primo chiosco al mondo che vendeva proprio patatine fritte. 

È probabile che, viste le tempistiche molto differenti tra le due nazioni, siano stati i francesi ha recuperare la ricetta dai vicini e poi svilupparla fino alla sua messa in commercio. 

L’origine del nome

Un ruolo molto importante che hanno avuto sicuramente i francesi, dopo l’aver commercializzato la ricetta nel loro paese, è stato quello di aver contribuito alla sua esportazione. 

Sono stati proprio i francesi a portare la ricetta in America, nazione dove sicuramente si consumano maggiormente e sono più conosciute. 

Negli stati uniti hanno infatti preso il nome di “French fries”, il che richiama chiaramente le sue origini francesi. 

Agli americani va sicuramente il merito di aver reso celebre il piatto, e di averlo diffuso in tutto il mondo, soprattutto grazie alla celebre combinazione con il famoso hamburger. 

Il suo successo è stato contribuito anche dal diffondersi delle catene di ristorazione fast-food, nate proprio in America, inoltre il piatto rispecchia a pieno le caratteristiche di quel tipo di cucina, economica e veloce da preparare. 

Il museo in Belgio 

A togliere ogni dubbio rispetto alla paternità del piatto sono stati proprio gli abitanti del Belgio che nell’anno 2008 hanno aperto il primo museo al mondo dedicato alle patatine. 

Il museo si trova presso la città di Bruges, in uno dei suoi palazzi più antichi, il palazzo Saaihalle, conosciuto anche per essere una ex loggia dei mercanti. 

All’intento dell’edificio il museo si sviluppa su tre piani; al piano terra possiamo trovare una serie di stanze dedicate a raccontare la storia del tubero, a partire dalle sue origini in Perù fino alla diffusione in tutta Europa. 

Al primo piano troviamo la storia dettagliata legata alla paternità della ricetta, con prove e documenti che testimoniano la sua nascita in Belgio.

All’ultimo piano si possono osservare esposizioni contenenti di fotografie, opere d’arte e friggitrici vintage.

Un luogo senza dubbio costruito per tutti gli amanti della ricetta e per coloro che vogliono saperne di più rispetto alla diffusione ed alla sua storia originaria.

Consigli sulla preparazione del piatto

Uno dei successi del piatto è dovuto sicuramente alla rapidità e semplicità della sua preparazione, due ingredienti e pochi strumenti per ottenere un risultato eccellente. 

Esistono però alcuni accorgimenti che possono essere seguiti per ottenere un risultato ancora più gustoso, come quelle che possiamo gustare nei ristoranti più esperti. 

Un primo consiglio riguarda sicuramente la scelta della tipologia di patata, che devono essere nuove e con poco amido al loro interno. 

In secondo luogo si può decidere di lasciarle in ammollo in acqua per far rilasciare ancora di più l’amido; per finire è importante scegliere il giusto olio e controllarne la temperatura. 

Negli ultimi hanno è spopolato, soprattutto tra i più attenti alla salute, la preparazione della ricetta utilizzando la friggitrice ad aria, che permette di utilizzare molto meno olio e quindi ottenere un risultato più sano. 

Curiosità sulla ricetta: la nascita delle patatine in busta

Una modalità molto più moderna di consumare la ricetta nasce con la sua diffusione a livello industriale, ovvero con le patatine in busta. 

La nascita di questa versione ha avuto luogo proprio in America, più precisamente grazie allo chef di New York, George Crum nel 1853. 

Lo chef decise di creare la ricetta per fare un “dispetto” ad un cliente particolarmente fastidioso, che rimandava indietro ogni singolo piatto, fu’ così che decise di servirgli delle patate fritte estremamente sottili e molto salate. 

Il risultato ottenuto fu’ l’esatto opposto rispetto a quello che voleva lo chef, infatti il piatto piacque a tal punto che inizio ad essere diffuso in tutto il mondo. 

Ad oggi le patatine in busta sono un alimento prettamente industriale, e non proprio salutare per via della sua enorme quantità di sale, nonostante questo sono sicuramente un elemento fondamentale per tutti gli aperitivi

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