Listeria trovato anche nel prosciutto cotto: ecco la marca e il lotto contaminato

L'allarme Listeria torna a farsi sentire e questa volta è il prosciutto cotto a farne le spese. Ecco quali sono lotto e marca incriminati e come comportarsi.

Il Listeria Monocytogenes è un batterio che nell’ultimo periodo sta facendo molto parlare di sé, infatti ha contaminato diversi prodotti alimentari appartenenti a diverse marche, tra cui i wurstel al formaggio di Wudy Aia e i tramezzini maionese e salmone di Allegri Sapori.

Le conseguenze potrebbero essere anche gravi per coloro che risultano essere soggetti fragili, infatti il Listeria potrebbe provocare setticemia, encefalite o anche meningite, pertanto bisogna fare molta attenzione.

Vediamo dunque l’ultimo alimento che è stato contaminato e come comportarsi in questo caso.

Qual è il cibo ritirato dal commercio? Consigli, lotto e marca da evitare

Partiamo innanzitutto dall’alimento in questione, che questa volta risulta essere il prosciutto cotto in busta appartenente al marchio Sapor di Cascina. L’azienda che lo produce, Motta Srl, ha parlato di “non conformità microbiologica” per giustificare il suo recente ritiro dal mercato.

Per coloro che avessero già comprato questo prosciutto, dunque, si raccomanda di controllare che non appartenga al lotto incriminato, cioè il lotto 223467 distribuito da Penny Market. Importante, inoltre, anche la data di scadenza, che se risulta essere il 20 ottobre 2022 vuol dire che si tratta proprio del lotto contaminato.

Le indicazioni arrivano prontamente dal Ministero della Salute, che rende noto sul proprio sito come comportarsi nel caso ci si ritrovi in possesso del prosciutto in questione. La prima cosa da evitare, dunque, è di aprire e mangiare questo alimento, mentre quello che si può fare è “riportarlo al punto vendita per sostituzione o rimborso”.

Perché ci sono così tanti alimenti contaminati dal batterio Listeria?

Come abbiamo detto, nell’ultimo periodo sono tanti i lotti che sono stati ritirati dal mercato a causa del Listeria, dal Gorgonzola Dolce di Pascoli italiani ai pancake al cioccolato, dai wurstel al formaggio ai tramezzini al salmone, e così via. Pertanto ci si potrebbe chiedere se non siano stati fatti abbastanza controlli per evitare ciò.

Il direttore del dipartimento Sicurezza alimentare dell’Iss, Umberto Agrimi, offre alcuni chiarimenti sulla questione per sciogliere alcuni dubbi, parlando innanzitutto dell’HACCP che “garantisce un sistema di autocontrollo” su vari punti critici all’interno del processo produttivo, pertanto “tutta la filiera ha punti di controllo”.

L’epidemia di Listeria che sta avendo luogo, però, potrebbe aver influito prima di tutto sensibilizzando le aziende e il sistema dei controlli pubblici, ma è anche vero che sono subentrate nuove tecniche diagnostiche, che “stanno facendo emergere casi che prima non erano adeguatamente riconosciuti”. Dunque la Listeria potrebbe continuare a far parlare di sé anche nei prossimi mesi.

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