Cosa si odia dei videogiochi: ecco i 5 elementi più antipatici ai gamer appassionati

I videogiochi danno relax e divertimento, ma hanno anche elementi poco graditi: ecco cosa si odia e 5 aspetti di cui si farebbe a meno.

Non è un mistero il motivo per cui ragazzi e adulti spendono il loro tempo libero nei videogiochi: divertimento, passione e relax lo rendono uno dei modi più amati per staccare dal lavoro e dallo studio. Tuttavia, alcuni aspetti sono piuttosto sgraditi: quindi, cosa si odia dei videogiochi?

In questo articolo riportiamo le domande e risposte più chieste dalla nostra comunità.

Sommario:

  1. 1.

    I videogiochi ci fanno anche arrabbiare: le cose che odiamo

  2. 2.

    Cosa succede al cervello quando si gioca ai videogiochi?

  3. 3.

    Come si chiamano i nemici nei videogiochi?

  4. 4.

    Come si chiama la paura dei videogiochi?

I videogiochi ci fanno anche arrabbiare: le cose che odiamo

Perché ogni tanto ci arrabbiamo mentre giochiamo? Semplice, perché anche nei videogiochi ci sono cose che si odiano davvero tanto. Scopriamo i 5 elementi più antipatici ai gamer di ogni genere.

1. Lootbox, pay to win, pubblicità e dinamiche simili

Al primissimo posto c’è il nemico di ogni gamer che si rispetti: la dinamica in cui chi paga è avvantaggiato e a volte addirittura chi paga più degli altri. Con l’avvento del mobile gaming e dei giochi quasi solo online, è purtroppo all’ordine del giorno.

Vi rientrano elementi come le lootbox, cioè “pacchetti” con contenuto casuale, che non solo vanno acquistati spesso con soldi veri, ma sono del tutto soggetti alla fortuna e all’azzardo, spingendo a comprarne sempre più. Così, i giocatori più spendenti saranno sempre avvantaggiati.

Nella stessa sfera rientrano le pubblicità per ottenere oggetti e power-up, e il “pay to win”, cioè l’acquisto (sempre con soldi veri) di elementi e potenziamenti che rendono più agevole la vittoria. L’esatto opposto di come i videogiochi dovrebbero essere.

2. Bug che bloccano il gioco

Dalla notte dei tempi dei videogame, non c’è niente di più pericoloso di un bug. Questa parola indica un errore di programmazione imprevisto e può avere terribili conseguenze.

Un bug può rendere impossibile usare un oggetto, finire una missione, esplorare un luogo o addirittura procedere nel gioco. I tempi moderni lo rendono meno temibile visto che possono essere rilasciati aggiornamenti riparativi in tempo reale, ma incappare in un bug è ancora tra le cose più frustranti per chi gioca.

3. Dipendenza dalla connessione internet

Chi ama giocare online ha un tarlo eterno, quello della connessione. Se la linea internet non è abbastanza veloce, l’esperienza viene rovinata e a volte il gioco diventa del tutto ingiocabile, se è tutto online.

Anche la socialità non ne giova: quando il gioco dipende da internet e la connessione non è soddisfacente, è comune vedersi espulsi da una squadra o da una partita e diventa difficile stringere amicizie nel gaming.

4. Missioni ripetitive e senza un proposito

Sia nel gaming più antico sia in quello moderno, soprattutto nei giochi d’avventura, alcune missioni sembrano utili solo ad allungare il brodo e non danno nulla di memorabile al videogiocatore.

Alcune raccolte di oggetti in sequenza, o spostamenti da luogo a luogo, o quest facoltative di basso interesse, vi rientrano: non danno potenziamenti degni di nota al giocatore, non sono divertenti da fare e non raccontano belle storie. Sarebbero proprio da evitare.

5. Nemici IA poco stimolanti e tutto sul multiplayer

Un difetto dei giochi più moderni è la bassa attenzione ai nemici comandati dall’IA del computer. Quando i personaggi della CPU sono prevedibili, facili da capire e da battere, e non riescono a capire le mosse del giocatore, superare le fasi di gioco diventa noioso e banale.

Questo aspetto è frequente per alcuni videogame che vogliono vendere solo basandosi sul multiplayer online, e quindi spendono poco impegno ai nemici pensati per il single player. Ma il videogioco è anche sfida contro i creatori e contro se stesso, e la parte in single player non va mai tralasciata.

Cosa succede al cervello quando si gioca ai videogiochi?

In passato era diffusa la credenza che i videogiochi arrecassero danni al cervello e, in generale, fossero negativi per l’attenzione e per l’intelligenza.

Oggi questi pensieri sono obsoleti e ampiamente smentiti. I videogiochi non fanno male neppure ai bambini: è scientificamente comprovato che stimolano intelligenza, riflessi, pensiero e socialità, ed esistono perfino nuove teorie sui videogiochi come mezzo di studio efficace.

Ovviamente non bisogna esagerare con un altissimo numero di ore di gaming quotidiano per non ricadere in dipendenza da videogiochi, un aspetto estremo che è ugualmente da non sottovalutare.

Come si chiamano i nemici nei videogiochi?

La dicitura più diffusa dei nemici principali, nei videogiochi così come in manga, anime, fumetti, film, serie TV e altre produzioni della generazione pop, è quella di villain.

Nonostante ciò, nei videogame è più comune sentir parlare dei boss: sono quei nemici più forti dei mostri comuni, in grado di dare filo da torcere alla fine di un determinato percorso. L’ultimo boss di un livello o un gioco può essere definito un boss finale.

Come si chiama la paura dei videogiochi?

Non esiste attualmente una fobia riconosciuta come paura dei videogiochi né tantomeno ne esiste un nome specifico: alcuni videogame fanno paura per i loro temi, come l’horror o l’horror psicologico, ma non per la natura di videogame.

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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