Guerra Israele-Hamas, allarme fake news: su X spopolano le bufale

All'alba del terribile conflitto tra Israele e Hamas, X si popola di migliaia di fake news e bufale. E ci è cascato pure Elon Musk.

La disinformazione online è certamente un fenomeno consolidato, ma si è notato che il suo impatto tende a crescere in modo esponenziale in concomitanza con eventi globali di grande risonanza, come è stato il caso della pandemia di COVID-19 nel 2020.

Il recente scontro tra Israele e Hamas ha messo in luce una questione preoccupante: l’insolita velocità e l’ampio raggio di diffusione delle notizie false attraverso i social media.

Tale ondata di disinformazione va ben oltre la semplice distorsione della percezione pubblica degli eventi, avendo il potenziale di generare conseguenze tangibili e rischiose sul terreno di guerra. Protagonista, in questo senso, è X – ex Twitter. La nuova gestione di Elon Musk sembra non aver superato il test.

X: le fake news sulla guerra Israele-Hamas

Justin Peden, esperto in Intelligence Open Source (Osint), ha illustrato la crescente difficoltà nel reperire contenuti autentici o fonti primarie in relazione al conflitto su specifiche piattaforme social, in particolare su X.

In questo ambiente, l’algoritmo tende a favorire gli utenti che sottoscrivono abbonamenti premium, marginalizzando ulteriormente le fonti credibili. Tale dinamica alimenta un circolo vizioso di disinformazione, favorendo la diffusione incontrollata di fake news.

Uno degli elementi più dibattuti è l’intervento di Elon Musk, CEO di X, che ci è proverbialmente cascato con tutte le scarpe.

Il magnate avrebbe esacerbato promuovendo sul suo profilo due account notoriamente ingannevoli. Sebbene il messaggio sia stato in seguito eliminato, l’effetto nocivo era già stato prodotto.

Gli analisti ritengono che queste tendenze siano la diretta conseguenza delle politiche adottate da Musk, incluse le decisioni di licenziare numerosi membri del team incaricati della verifica delle informazioni e l’introduzione di un nuovo layout che nasconde i titoli degli articoli.

Il problema dell’algoritmo di X

In generale, le piattaforme social sono già di per sé strutturate per ottimizzare l’interazione utente, frequentemente a detrimento della veridicità delle informazioni. Questo modello incoraggia la diffusione di contenuti sensazionalistici più che affidabili.

Tale dinamica assume una rilevanza particolarmente critica in contesti di conflitto armato, dove la disinformazione può influenzare direttamente le scelte tattiche, modulare l’opinione pubblica e condizionare le relazioni diplomatiche internazionali.

Ma su X, il problema è decisamente più grave che in altri ambienti. Emerson Brooking, ricercatore presso l’Atlantic Council Digital Forensics Research Lab, ha dichiarato che i cambiamenti apportati alle politiche di moderazione del compianto Twitter vanno a tutto vantaggio di terroristi e propagandisti di guerra.

In un contesto globalmente interconnesso, contrastare la disinformazione sui social, principale mezzo di informazione per Millenials e Gen X, è una questione di sicurezza internazionale.

Il recente scontro tra Israele e Hamas mette in evidenza un caso emblematico su quanto rapidamente le notizie false possano propagarsi.

Il tempo in cui le piattaforme social potevano eludere le responsabilità legate alla disinformazione sembra giungere a una svolta. La questione centrale ora è: in quali modi queste piattaforme possono e devono evolvere per contrastare questa minaccia in continua crescita?

Francesca Di Feo
Francesca Di Feo
Copywriter SEO e Social Media Manager per piccole e medie imprese, classe 1994. Ho studiato Scienze Politiche e Sociali presso l'Istituto Federico Albert. Grazie al mio ruolo di Project Manager e Writer nell’ambito del programma Erasmus + ho sviluppato un forte interesse sui temi della Transizione Ecologica e Digitale. Appassionata da sempre di scrittura e tecnologia, ho continuato a formarmi autonomamente su come farne un lavoro attraverso il Marketing Digitale. Attualmente sono redattrice per Trend Online e Social Media Manager per due piccole aziende, e sto lavorando per costruire Valade D’Lans, Travel Blog sulle Valli di Lanzo, gioiello montano piemontese.
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