Dopo due sedute consecutive archiviate a ridosso della parità, ENI mostra un andamento più debole oggi, viaggiando in territorio negativo.
ENI in calo: più debole del Ftse Mib. Snobbato il rialzo del petrolio
Il titolo, lasciatasi alle spalle la giornata di ieri con un impercettibile calo dello 0,01%, oggi ha provato a spingersi in avanti, per poi muoversi a passo di gambero e virare in negativo.
Negli ultimi minuti ENI si presenta a 14,112 euro, con un calo dello 0,61% e oltre 4,2 milioni di azioni scambiate fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 15 milioni.
Il titolo mostra una minore forza relativa rispetto al Ftse Mib e non riesce a beneficiare dell’ulteriore avanzata del petrolio.
Dopo la chiusura positiva di ieri, l’oro nero sale anche oggi e si apprezza dell’1,04% a 116,05 dollari. Questo però non è di alcun aiuto per ENI, che non trova supporto neanche in alcune indiscrezioni di stampa circolate questa mattina.
ENI: rumor sul bio-spinoff
Secondo Milano Finanza, ENI starebbe definendo il perimetro delle attività da far confluire nella nuova entità che nel piano industriale presentato a marzo scorso raggruppava sotto il cappello della Mobilità Sostenibile.
Nel piano le attività ricomprese erano: Bioraffinazione, da 1MTPA a 2MTPA lungo l’arco di piano, Feedstock (rete agricola nei paesi in cui ENI è presente per coprire il 35% del fabbisogno), e Marketing, con riferimento alle stazioni di servizio. L’EBITDA target di piano è pari a 0,9 miliardi di euro al 2025.
Secondo il quotidiano il piano di dual track prevederebbe la quotazione o l’apertura del capitale ai fondi di investimento, così come era stato fatto inizialmente per Plenitude. Nella stessa notizia si cita una valorizzazione di 10 miliardi di euro.
ENI: il commento di Equita SIM
Nella loro somma delle parti, gli analisti di Equita SIM inseriscono una valutazione molto conservativa di Marketing e Biofuel, pari a circa 6 miliardi di euro, che non riflette i multipli di società quotate nei biocarburanti, mediamente a 10 volte il multiplo enterprise value/EBITDA con un picco a circa 15 volte per Neste, in quanto al momento ancora “diluito” nel business di ENI.
Gli analisti ritengono che lo spin-off e il processo di dual-track possano essere un catalizzatore positivo per il titolo ENI, per far emergere valore nelle attività legate al processo di decarbonizzazione.
In attesa di novità la SIM milanese mantiene una view bullish su ENI, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 18,5 euro.