Ftse Mib: sell in May quest’anno? Meglio Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib, al pari di altri indici, vive una fase interlocutoria in cui mancano le premesse sia per scendere che per salire.

Di seguito riportiamo l’intervista a Stefano Sabetta, analista senior a MGA Milano, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

Il Ftse Mib si è mosso in laterale nelle ultime giornate. Si aspetta spunti al rialzo prima dello stacco dei dividendi di lunedì prossimo?

Il future sul Ftse Mib si è comportato secondo le nostre previsioni che abbiamo avuto modo di condividere la scorsa settimana.

Sembrerebbe che tutte le strategie siano ora volte quasi esclusivamente allo stacco dei dividendi della prossima settimana.

Questo, unitamente ai cambi contratto di questa settimana, potrebbe portare un po’ di volatilità tecnica.

Ftse Mib: sarà sell in May?

Se sarà uno dei più classici sell in May oppure no, al momento non siamo in grado di dirlo.

E’ chiaro però che siamo in un momento interlocutorio in cui mancano le premesse per una discesa, ma anche la voglia di continuare nella salita.

Questo vale per il nostro indice, come per i principali listini mondiali con i quali siamo soliti confrontarci.

I livelli da monitorare sono gli stessi della scorsa settimana. Restringendo l’analisi ai time frames intraday, ed in particolare sul 4 ore, parliamo dell’area compresa tra i 27.233 e i 27.300 punti per le resistenze, mentre a livello supportivo, l’ideale è che sia difesa la zona compresa tra i 27.000 e i 26.947 punti.

Ancora analoghe considerazioni sul Dax, sempre a ridosso dei massimi storici a 16.016 punti, che ne disegnano la naturale resistenza oltre la quale cessano i riferimenti tecnici.

A livello supportivo l’ideale è che l’indice non si riporti al di sotto dei 15.560 punti.

E sempre ai livelli della scorsa settimana si trova l’S&P500, per il quale si vede il tentativo di portarsi al di sopra dei 4.120 punti, dopo aver anche questo mese testato e subito recuperato il livello supportivo a 4.066 punti.

L’analisi di Unicredit e Intesa Sanpaolo

Unicredit e Intesa Sanpaolo sono da valutare in questa fase di mercato? Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Unicredit ha già staccato il dividendo lo scorso mese per cui, sul titolo, è possibile fare delle considerazioni di ingresso senza necessariamente attendere lo stacco cedole.

Il titolo ha mantenuto un importante livello supportivo a 17,95 euro, mentre la resistenza è subito a 19,50 euro, al di sotto della quale sembra che Unicredit voglia accumulare.

Tuttavia, in caso di ribassi generalizzati, il titolo resta comunque interessante. I livelli da monitorare sono i 16,90 euro, già testati e recuperati e i 14,12 euro, livello che però appare poco probabile che Unicredit possa raggiungere nel breve termine.

Per profili più propensi al rischio si potrebbe entrare con una piccola size già a questi livelli, per poi eventualmente andare a comprare una seconda tranche se il titolo dovesse andare più in basso.

Su Intesa Sanpaolo le considerazioni sono leggermente diverse, in quanto il titolo è in attesa dello stacco del dividendo il 22 maggio.

Inoltre, da un punto di vista tecnico, Intesa Sanpaolo si trova compresso tra il supporto a 2,43 euro e la resistenza a 2,46 euro.

Ogni considerazione sul titolo si rimanda a dopo lo stacco cedolare. In ogni caso Intesa Sanpaolo resta interessante anche in caso di ribassi, dove i livelli da monitorare sono i 2,29 euro e i 2,13 euro.

Saremo sicuramente compratori su ciascuno di questi livelli, ma il tutto è rimandato a fine mese.

Focus su STM e Telecom Italia

Come valuta l’attuale impostazione di STM e Telecom Italia e quali indicazioni operative ci può fornire per entrambi?

Interessante configurazione tecnica di STM che ha mantenuto al centesimo l’importante supporto mensile a 37,31 euro.

La figura tecnica che sta disegnando prelude ad un movimento rialzista nel prossimo mese, ma per far questo STM deve mantenersi pressochè in laterale per tutto maggio.

L’ingresso long sul titolo ha come target massimo la resistenza a 45,87 euro.

Discorso sempre diverso per Telecom Italia, che non riesce ancora una volta a portarsi stabilmente sopra il livello di resistenza a 0,2748 euro.

Attenderemo il titolo a 0,2192 euro, ma solo per cogliere dei possibili rimbalzi, oppure lo rivaluteremo al superamento dell’importante soglia a 0,30 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

Riteniamo interessante il titolo MARR che valuteremo di comprare sulla forza oltre i 15,55 euro.

Il titolo è ben impostato per il medio termine ed è ritornato in auge alla luce dei conti che hanno battuto le aspettative.

Le nostre considerazioni circa le future perfomance sono molto buone.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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