Crisi in Ucraina: tensioni fra USA e Russia a Ginevra

La Russia incombe sui confini ucraini con le sue truppe, Kiev teme l'attacco e Russia e Stati Uniti si riuniscono per discutere della situazione.

Russia e Ucraina covano ostilità da anni ormai ma adesso le tensioni si fanno più animate con il timore di una potenziale invasione da parte della Russia in territorio ucraino. Secondo Washington, infatti, la Russia avrebbe radunato più di 100mila soldati russi al confine con l’Ucraina e nella annessa Crimea nelle ultime settimane.    

Questo comportamento non ha fatto che allarmare Kiev che adesso crede che il Cremlino sia pronto a cominciare una nuova guerra con la vicina ed ex-provincia che ha deciso di distaccarsi dalla orbita politica di Mosca.  

All’inizio di dicembre, uno dei più importanti esperti militari ucraini aveva pronosticato in un’intervista con Al Jazeera che la Russia avrebbe potuto invadere l’Ucraina già a gennaio, dando inizio ad una guerra “breve e vittoriosa”.    

Al momento però non sono arrivate mosse dal Cremlino e i suoi portavoce hanno negato di avere in piano alcuna invasione. Mosca ha dichiarato i poter muovere le proprie truppe ovunque voglia e che i suoi movimenti sono esclusivamente difensivi. I funzionari russi, incluso il presidente Vladimir Putin, hanno però avvertito la NATO di non espandersi ulteriormente ad est.     

Al centro del conflitto quasi decennale Russia-Ucraina   

Quelle che adesso sono Ucraina, Russia e anche la vicina Bielorussia sono nate sulle rive del fiume Dnepr, quasi 1200 anni fa nella Rus’ di Kiev, una superpotenza medievale che includeva gran parte dell’Europa orientale.   

Tuttavia, russi e ucraini sono andati in due direzioni diverse dal punto di vista storico, linguistico e, soprattutto, da quello politico.    

Putin ha però affermato ripetutamente che i russi e gli ucraini sono “un unico popolo”, parte della “civiltà russa” che includerebbe a suo parere anche la Bielorussia. L’Ucraina ha respinto queste affermazioni.   

L’Ucraina è passata attraverso due rivoluzioni, infatti, una nel 2005 e una nel 2014, entrambe nate dal desiderio di rifiutare la supremazia della Russia e di cercare un modo di unirsi all’Unione Europea e alla NATO. 

Putin è particolarmente infuriato dal prospetto di avere basi della NATO vicino ai suoi confini e ha detto che se l’Ucraina dovesse riuscire ad unirsi alla alleanza transatlantica guidata dagli Stati Uniti, l’avvenimento segnerebbe un punto di non ritorno.  

L’incontro di Ginevra  

Le dichiarazioni di non belligeranza della Russia sono arrivate dopo l’incontro tenutosi a Ginevra fra i capi di stato di Russia e Stati Uniti questo lunedì 10 gennaio. La conferenza nella città svizzera è durata sette ore e si è conclusa con un accordo da parte di entrambe le parti di mitigare le tensioni.  

Sembrerebbe però che non ci siano stati grandi cambiamenti dopo l’incontro. Le truppe russe sono rimaste vicine al confine provocando paura di un’incursione e avvertimenti da parte dell’Ovest.

Gli Stati Uniti hanno detto che ci saranno sanzioni per la Russia se attaccassero effettivamente l’Ucraina. In tutta risposta, la Russia ha avvisato gli americani di non “sottovalutare i rischi” dello scontro fra Mosca e il mondo occidentale.   

“Abbiamo spiegato ai nostri colleghi che non abbiamo né piani né intenzione di invadere l’Ucraina”, ha detto il viceministro degli esteri russo Sergei Ryabkov ai giornalisti dopo l’incontro a Ginevra.  

Ha poi aggiunto che i russi avevano detto alla loro controparte americana “che tutte le misure per l’addestramento delle truppe sono state portate avanti sempre all’interno dei confini del nostro territorio” e che non c’è “alcuna ragione per temere scenari catastrofici sotto questo punto di vista”.  

L’opinione sull’incontro US-Russia di Wendy Sherman

Il vicesegretario di stato americano Wendy Sherman ha descritto la discussione avuta durante l’incontro come “onesta e schietta”, una discussione mirata ad incoraggiare una comprensione reciproca dei propri timori riguardanti la sicurezza nella situazione in Ucraina. 

Sherman aveva però anche lasciato trasparire che non sapeva se la Russia sarebbe stata pronta a smorzare le tensioni e le sue preoccupazioni si sono rivelate forse fondate data la presenza immutata delle truppe russe sul confine

“Non sappiamo ancora la risposta a questa domanda,” ha detto infatti ai reporter della CNN quando le è stato chiesto se la Russia si era dimostrata disponibile a diminuire i nervosismi creati dalla situazione al confine ucraino, “Vedremo se la Russia dimostrerà nei fatti di aver capito che il miglior modo per perseguire la diplomazia è ridurre le tensioni.”   

La definizione di “ridurre le tensioni” per il vicesegretario sarebbe la decisione da parte della Russia di ritirare le migliaia di truppe e rimandarle nelle proprie basi o almeno spiegare la natura e lo scopo delle esercitazioni fatte dai soldati sul confine. Anche se i russi hanno ripetuto che l’ammassarsi delle truppe sul confine non sono il prologo di un’invasione, come riportato da Sherman. 

“Non credo che vi sorprenda sentire queste parole da me dato che è anche quanto è stato dichiarato pubblicamente dalla Russia. Ma potrebbero provare che le esercitazioni sono innocue, e non lo faranno, semplicemente ritirando le proprie truppe.” 

L’incontro di lunedì è stato solo il primo di una serie di tre incontri bilaterali che si terranno questa settimana. La Russia si è infatti incontrata mercoledì 12 con la NATO a Bruxelles e si incontra giovedì 13 con l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa a Vienna.   

Nonostante la Sherman abbia assicurato che il dialogo con la Russia è stato “utile”, non ci sono state contrattazioni su delle specifiche. Vi sono state però delle proposte dalla Russia, queste tuttavia sono state rifiutate dalla delegazione americana perché considerate “semplicemente inaccettabili”. 

Le richieste della Russia 

Un esempio è stata la richiesta della Russia di una promessa da parte della NATO di non ammettere mai l’Ucraina nell’alleanza. Gli americani hanno risposto che non permetteranno a nessuno di non rispettare così spudoratamente la policy a porte aperte che contraddistingue l’unione.   

L’opinione della Russia viene dal suo portavoce Ryabkov che ha detto che nessun progresso era stato fatto dal punto di vista della NATO, continuando a chiedere per delle garanzie “inoppugnabili” che la NATO non si spingerà ulteriormente ad est. 

“Sulla questione centrale sulla non espansione della NATO, la mia risposta è zero: zero progressi,” ha detto Ryabkov. “E questo è uno dei maggiori problemi che ci troviamo ad affrontare. E direi anche che il resto dipende molto da cosa succederà nel futuro riguardo questa tematica.” 

Sherman ha poi sottolineato come gli Stati Uniti non si esprimeranno riguardo all’Ucraina e all’Europa senza avere i portavoce di quei partner nella stanza.  

Ulteriori spunti per le negoziazioni Russia-US

Sherman ha poi detto che la delegazione US si è dimostrata aperta a discutere del futuro di certi sistemi missilistici in Europa lungo le linee dell’ora defunto Intermediate-Range Nuclear Forces (INF) Treaty, così come alla possibilità di fissare per entrambi i partiti “dei limiti reciproci per la mole e il raggio delle proprie esercitazioni militari” e di migliorare la trasparenza al loro riguardo.        

Ha ammesso che sia gli Stati Uniti che la Russia comprendono quanto sia complicato il tema del controllo delle armi e che questo non verrà risolto in pochi giorni o settimane di negoziazioni. Sembra che gli Stati Uniti avranno ulteriori incontri bilaterali dopo questa settimana di conferenze.  

Il vice consigliere nazionale per la sicurezza degli Stati Uniti Jon Finer ha detto a Jim Sciutto della CNN alla fine dell’incontro di lunedì che non “vede il crearsi di una situazione dove gli Stati Uniti si tireranno indietro” dalle discussioni con la Russia anche se alcune delle richieste della loro controparte sono chiaramente inaccettabili.  

“La Russia ha preso alcune posizioni problematiche ma ha anche presentato alcune aree in cui può essere possibile fare dei progressi e lo scopriremo ancora meglio alla fine di questa settimana di incontri” ha detto Finer.  

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