La Riforma delle pensioni genera non poche preoccupazioni sul tavolo del governo. Sta per scadere Quota 100 ed è necessario un nuovo tavolo con i sindacati ed il governo affinché non si ritorni alla soglia dei 67 anni. Le proposte sono diverse e tutte da valutare.
La categoria più penalizzata è quella giovanile che rischia di uscire all'età di 71 anni con delle pensioni ingiustamente basse. Le disuguaglianze di genere causate dalla legge Fornero vengono messe al centro delle vertenze sindacali. Sono state diverse le manifestazioni della Cisl che è impegnata fortemente nel campo delle disuguaglianze giovanili e di genere in campo salariale e pensionistico. Anche CGIL e Uil si sono uniti alla lotta: l'obbiettivo è quello di tutelare sì i pensionati ma anche i giovani lavoratori.
Pensioni, dove porterà la scadenza di quota 100
Dopo l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti sul tema pensioni, dove nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica del 2021 aveva considerato la critica situazione pensionistica come rilevante per i conti pubblici, adesso si varano delle alternative alla Quota 100 in scadenza già dal 1° gennaio 2022.
Ricordiamoci che essa è una soluzione sperimentale adottata dall'ex governo Conte che permette di uscire ad un'età di pensionamento di 62 anni con almeno 38 anni di contributi, ma questo solo fino al 31 dicembre 2021.
Non mancano le preoccupazioni dei sindacati che premono affinché si apra con il governo un tavolo di trattative per cercare di trovare un sistema di uscita graduale che converga su un'età conforme sia per i lavoratori in regime retributivo che per il lavoratori in regime contributivo.
Quest'ultimi suggeriscono diverse proposte, una fra tante l'uscita a 62-64 anni d'età. Vediamo insieme tutte le proposte fatte al governo per la sostituzione di Quota 100 spiegate in questo video di Pensioni & Aggiornamenti:
Pensioni ingiuste per i giovani
Alberto Brambilla, economista ed esperto previdenziale, sul
Corriere della Sera denuncia la
situazione giovanile riguardo le pensioni ed il gap intergenerazionale. Ci troviamo infatti in un era in cui gli anziani, grazie alla percezione della pensione, sono sempre più ricchi del
67,8% contro il
57% del resto della popolazione. Inoltre si è aggiunta la crisi pandemica che ha contribuito ad un c
alo del consumi e quindi ad un rialzo dei risparmi, permettendo così un innalzamento della ricchezza per tutti i percettori delle pensioni. Intanto, la situazione giovanile diventa sempre più disastrosa e
Brambilla afferma:
diviene indispensabile equiparare la condizione dei contributivi puri che la riforma Fornero ha molto svantaggiato con quella degli altri lavoratori eliminando i vincoli di accesso alla pensione pari a 2,8 volte il minimo per la vecchiaia anticipata e 1,5 volte il minimo per la vecchiaia con il rischio di aumentare da 67 anni a 71 anni l’età di pensionamento.
Si rischia, quindi, che i giovani vadano in pensione a 71 anni con un assegno previdenziale ingiustamente basso. Si rischia di creare un esercito di nuovi poveri se non si troverà una soluzione al problema.
Disuguaglianze di genere
Un altro importante problema è quello della disuguaglianze di genere: le donne sono state fortemente penalizzate dalla legge Fornero. Quest'ultime si trovano in una situazione di profonda disparità salariale e pensionistica. In particolare, vediamo le donne fare i lavori con uno stipendio inferiore all'uomo dell'89% e con un orario più ridotto. Servono nuove riforme e nuove politiche capaci di sanare questo gap tra donne e uomini.
Daniela Cappelli, segretaria nazionale dello Spi dice:
Le donne pagano il prezzo di un mercato del lavoro che le vede relegate nei lavori più poveri e ad un orario più ridotto.
Questo ha un impatto sul sistema previdenziale, un sistema che non tiene conto dell'impatto sul mercato dell'attività svolta dalle donne, e che si trova ad essere in debito con quest'ultime.
Servono, quindi, nuove riforme per rimuovere suddette disuguaglianze.
L'
Inps ha attivato dal 9 giugno 2021 un bando per l'assegnazione di
borse di studio "Visitinps Fellowship" volte all'attivazione di progetti di ricerca volte alla valutazione dell'impatto delle politiche pubbliche sulle disuguaglianze di genere.
Inoltre, si è chiesta la proroga dell'Opzione donna per permettere alle lavoratrici di accedere alla pensione all'età di 57 anni per le dipendenti, 58 per le lavoratrici autonomo e 35 anni di contributi.
Le richieste di Coldiretti e Federpensionati
E' necessario una riforma delle pensioni che adegui i trattamenti pensionistici minimi del 40% del reddito medio nazionale. Questa è una delle richieste di Coldiretti, mentre Federpensionati ha stilato una proposta che si può riassumere in tre punti:
- salute, disabilità ed assistenza;
- invecchiamento attivo ed inclusione;
- reddito e potere d'acquisto.
La proroga dell'Ape sociale è un'altra delle proposte presentate al governo che permetterebbe ai lavoratori svantaggiati che hanno compiuto il sessantatreesimo anno d'atà di uscire dalla situazione lavorativa. Lo Stato in questo caso pagherebbe fino ai 67 anni 1.500 euro su dodici mesi.
Inoltre, il 15 luglio 2021 scadrà il termine per la presentazione della domanda all'Inps per ricevere l'Ape sociale.
L'Inps, scaduto questo termine, dovrà dare risposta di accoglimento o di rigetto della domanda entro e non oltre il 31 dicembre 2021, anche se molti lavoratori che avevano presentato domanda nel 2020 ad oggi non hanno ancora ricevuto risposta di accoglimento o di rigetto della domanda.
Anche l'ordine dei giornalisti fa un appello al governo, in particolare
Marina Macelloni, che ritiene inadeguate le riforme varate dal cda dell'
Inpgi. Si è svolta a Torino, infatti, una manifestazione a favore la libertà d'informazione. Si è proposto per loro un contributo
straordinario dell'1 per cento per 5 anni, ma non è stato confermato nulla. Quello che sana i conti dell'istituto è l'ingresso di nuovi contribuenti, ma c'è ancora molto da fare.
Dopo Quota 100, Quota 41 per tutti
Da
settembre potrebbe partire
Quota 41 per tutti coloro i quali abbiano maturato almeno
41 anni di contributi a prescindere dall'età.
Questa misura, se da un lato accontenta i sindacati ed il governo, dall'altro la Corte dei Conti si trova a non essere d'accordo: sembra infatti che quota 41 sia più costosa di quota 100 e che graverebbe troppo sulle casse dello stato.
Si dovrebbe, infatti, approvare la misura in maniera sperimentale come è stato per quota 100 prima di poterla approvare in via definitiva e renderla così permanente. Ma non è così semplice perchè sembra essere troppo onerosa.
L'Unione Europea ha messo a disposione per il Recovery Plan ben 14 miliardi extra di fondi per risolvere il problema delle pensioni. Ma la quota 100 verrà scartata a priori come soluzione.
Come scritto in
affaritaliani.it, il rapporo della Corte dei Conti mostra i dati della spesa previdenziale:
- dal 2012 al 2020, il sistema delle deroghe ha registrato oltre 711mila pensionamenti anticipati;
- questi trattamenti (senza contare 79.260 pensioni liquidate con l’APe Sociale e volontario) hanno costituito il 18,7% delle complessive pensioni erogate con un picco del 33,7% per Quota 100 (biennio 2019-2020). Rispetto al 2018, Quota 100 ha portato ad un risultato del -12%.
Ipotesi di rafforzamento dei contratti d'espensione
Attraverso questa misura le aziende con almeno 1000 (con il decreto Sostegni bis scende a 100) dipendenti possono stipulare degli accordi con i lavoratori che siano prossimi al pensionamento, in cambio di un'indennità fino all'età di 67 anni e di un assegno pensionistico ridotto.
Possono accedere a questo tipo di accordo:
- i lavoratori con contratto a tempo indeterminato;
- gli apprendisti;
- i dirigenti
a patto che risolvano il contratto di lavoro entro il 30 novembre 2021.
Pensione anticipata per i lavori usuranti
Per tutti i lavoratori che svolgono attività usuranti, come lavori notturni o gli addetti alle mansioni faticose, possono beneficiare della pensione anticipata introdotta dal decreto legislativo 67/2011 e modificato dalla legge Fornero. In questo caso l'età per accedere all'assegno pensionistico scende a 61 anni e sette mesi d'eta e 35 anni di contributi versati.
Anche i lavoratori autonomi possono accedere al pensionamento anticipato a condizioni più elevate: tutto ciò ha come obbiettivo quello di agevolare il pensionamento di suddette categorie di lavoratori.
Categorie che possono beneficiare della pensione anticipata
Sono diverse le categorie che possono benificiare di questa agevolazione, vediamole insieme.
I lavoratori che svolgono attività particolarmente usuranti (articolo 2 del decreto del ministero del lavoro del 19 Maggio 1999): sono i soggetti che hanno svolto la loro attività lavorativa in galleria, miniera o cava; attività ad alte temperature; lavori per la rimozione dell'amianto; lavorazione del vetro cavo; i palombari; le attività svolte in spazi ristretti.
I lavoratori notturni (dlgs 67/2011): soggetti che svolgono per almeno 6 ore consecutive attività notturna per 64 giorni lavorativi all'anno ed i soggetti che svolgono per almeno 3 ore attività notturna nell'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per tutto anno lavorativo.
I lavoratori addetti alla catena di montaggio (contenuto nell'elenco n. 1 contenuto nell'allegato 1 allo stesso dlgs 67/2011): soggetti impiegati in attività di produzione in serie caratterizzato dalla ripetizione costante del ciclo produttivo. L'attività deve inoltre essere scandita da un processo di controllo computerizzato che è volta alla valutazione della produzione e della sua qualità.
Ed infine, i conducenti di veicoli: soggetti che possono svolgere la loro attività anche seguendo turni notturni. La capienza del mezzo deve essere non inferiore a 9 posti e deve essere adibito al trasporto collettivo.
La riforma pensioni, quindi, ancora in fase di revisione e se non si attua un piano entro il 2022 si ritornerà a quota 67 anni.