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Investimenti: il cobalto potrebbe essere una vera miniera

Il nuovo oro della transizione energetica è rappresentato dal cobalto, che viene estratto associato con il nichel o con il rame. Potrebbe essere una vera e propria miniera ed un asset su cui puntare per l’anno 2022: investire in cobalto potrebbe rappresentare una vera e propria opportunità di guadagno per il corrente anno. Si tratta di uno dei metalli più rari, costosi e ricercati sul mercato.

Investire in cobalto: la storia del metallo blu

Il metallo fu isolato nel 1735 dal chimico svedese Georg Brandt, anche se i composti di cobalto erano stati usati per secoli per conferire un colore blu a smalti e ceramiche. Il cobalto è stato rinvenuto nelle statuette egiziane e nelle perle di collana persiane del 3° millennio A.C. ed in Cina già durante la dinastia Tang e successivamente nelle porcellane blu della dinastia Ming (1368-1644). Il cobalto, sebbene ampiamente disperso, costituisce solo lo 0,001% della crosta terrestre. Si trova in piccole quantità nel nichel-ferronativo terrestre e meteoritico, nel Sole e nelle atmosfere stellari, nelle croste ferromanganesi profonde negli oceani, nei suoli, nelle piante nei minerali come cobaltite, linneite, skutterudite, smaltite, eterogenite ed eritrite. Il cobalto è un sottoprodotto dall’estrazione di minerali di ferro, nichel, manganese, rame, argento, zinco e arsenico, che contengono tracce di cobalto. La Repubblica Democratica del Congo (RDC), la Cina, il Canada e la Russia sono i principali produttori mondiali di cobalto estratto. Il più grande produttore di cobalto raffinato è la Cina. Il cobalto è ferromagnetico fino a 1.121 °C e può trovare applicazione dove sono necessarie proprietà magnetiche a temperature elevate.

Investire nel cobalto: quali sono gli utilizzi?

Il cobalto ha molti usi: leghe, batterie e galvanica, trattamento del cancro e altri utilizzi. Il cobalto viene utilizzato in lega come uno degli elementi di combinazione con ferro, nichel, platino, carburi di tungsteno e altri. Il cobalto viene utilizzato come catalizzatore: si tratta di una sostanza che aumenta la velocità di una reazione chimica: il cobalto viene utilizzato per accelerare la rimozione delle porzioni di zolfo dal gas naturale e dal petrolio. Il cobalto è associato al trattamento del cancro in radioterapia. Viene anche usato per rilevare alcuni tumori e metastasi. Grazie ai suoi pigmenti unici, il cobalto nel corso degli anni è stato utilizzato per decorare la ceramica e fornire al vetro il colore. Normalmente viene aggiunto al vetro per aggiungere colore. L’organismo umano ha bisogno di vitamina B12 per la produzione di globuli rossi e altri processi nel corpo. L’anemia è facilmente prevenuta dal consumo di vitamina B12, che è fornita da composti di cobalto.

Come investire in cobalto?

Una prima modalità per investire in cobalto è acquistare azioni di società che si occupano di estrazione e di raffinazione del cobalto. Vale S.A. e Wheaton Precious Metals Corporation sono le uniche società quotate alla Borsa di New York. Vale S.A., insieme alle sue controllate, produce e vende minerale di ferro e pellet di minerale di ferro da utilizzare come materie prime nella produzione di acciaio in Brasile e a livello internazionale. Wheaton Precious Metals Corp., una società mineraria, vende principalmente metalli preziosi in Canada e a livello internazionale. La società vende giacimenti di oro, argento, palladio e cobalto. Altra modalità per investire in cobalto è negoziare Futures Cobalto: Cobalt Metal (Fastmarkets) Futures è un contratto che prevede l’acquisto di una libbra di cobalto in valuta dollaro. Altra modalità per investire in cobalto è negoziare CFD, Contratti per Differenza, ovvero strumenti finanziari che replicano le performance di un asset (cobalto) e che consentono di negoziare al rialzo o al ribasso sul suo prezzo.

Investire in Cobalto: Previsioni

È importante considerare la domanda di cobalto: è difficile prevedere esattamente quanta domanda per il metallo aumenterà nei prossimi anni, ma molti esperti concordano sul fatto che la crescita sarà sostanziale. Il mercato delle batterie agli ioni di litio sarà un enorme motore di tale domanda, con la produzione di batterie in aumento a causa del previsto aumento delle auto elettriche. Le batterie agli ioni di litio sono utilizzate anche in altri dispositivi elettronici.

ISEE 2022: Inps cambia le regole. Ecco le novità!

Tutti ai nastri di partenza per poter rinnovare l’ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente. Come ogni anno, anche nel 2022 l’ISEE deve essere rifatto in quanto quello precedente è scaduto il 31 dicembre 2021. L’ISEE è un indicatore che consente di poter accedere a diverse prestazioni ed agevolazioni che altrimenti non potrebbero essere erogate.

L’ISEE, fotografando la situazione reddituale e patrimoniale del secondo anno precedente l’annualità corrente, permette di ottenere un indice che verrà poi utilizzato per poter presentare le varie domande di accesso a servizi in agevolazione, contributi, borse di studio o per partecipare a bandi che richiedono l’ISEE.

Ormai l’ISEE è l’unico criterio economico utilizzato per usufruire di vantaggi fiscali, contributi economici, assegni o altri benefici monetari. 

Il 2022 è l’anno rivoluzionario dell’ISEE in quanto l’Inps con un messaggio di settembre 2021 stabilisce le nuove modalità per poter rettificare l’ISEE ordinario ed accedere all’ISEE corrente che fotografa la situazione reddituale e patrimoniale dell’anno precedente o più recente.

Questa novità è importante in quanto la crisi economica è ancora imperante e molte famiglie fanno fatica a sostenere spese impreviste anche di 1.000 euro. Gli impatti del Covid sulla capacità reddituale ha stravolto la vita di molte famiglie, quindi è utile poter sapere che si può presentare un ISEE corrente che potrebbe rilevare invece un valore più basso e quindi poter dare accesso ai vari sussidi economici. 

Non si dimentichi che dal 2022, a partire da marzo, parte l’assegno unico ai figli, misura universale per tutte le famiglie con e senza ISEE. Tuttavia se c’è l’ISEE, anche quello corrente, il valore dell’assegno unico per ogni figli di età inferiore ai 21 anni potrebbe essere superiore di quello atteso in assenza di ISEE.

ISEE 2022: procedura Inps 

Dal 1 gennaio 2022 è possibile presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica direttamente sul sito Inps oppure tramite CAF, per poter avere il nuovo ISEE. Quello del 2021 è scaduto il 31 dicembre 2021 e quindi non è più valido.

Al fine di poter presentare domande per l’assegno unico ai figli, oppure per avere accesso a specifici contributi del proprio comune di residenza, si deve compilare la DSU. 

L’ISEE può essere ottenuto sia attraverso la procedura pre-compilata che quella manuale. Nel primo caso, sempre accedendo al portale Inps con le credenziali SPID, oppure con la carta d’identità elettronica o la carta nazionale dei servizi, il richiedente l’ISEE può seleziona la funzione di acquisizione ISEE pre-compilato. Questa modalità è piuttosto semplificata perchè l’Inps attraverso l’accesso ai dati fiscali associati ai codici fiscali dei componenti del nucleo familiare, rileva il patrimonio mobiliare e quello reddituale. 

Il richiedente l’ISEE deve però inserire il dato del patrimonio mobiliare degli altri componenti che hanno la maggiore età e solo se quanto riportato è riscontrato dall’Inps, allora l’ISEE è rilasciato e attestato.

L’altra strada invece è quella di procedere con la procedura manuale introdotta con la riforma post- 2015. La procedura è più complessa perchè si devono inserire tutti i dati, da quelli anagrafici a quelli economici. Sarà sempre l’Inps, che verificherà la veridicità dei dati prima di rilasciare l’ISEE.

ISEE 2022: cosa indicare nella DSU

La dichiarazione sostitutiva unica è un form in cui il richiedente l’ISEE deve rappresentare la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo famigliare. Si può optare per la DSU ridotta oppure quella integrale. Tutto dipende se ricorrono le condizioni per poter usare la formula ridotta.

Attenzione però, perchè se per esempio in famiglia ci sono persone con disabilità, per le quali si potrebbero richiedere contributi economici, allora si dovrà compilare la DSU integrale.

Il primo passo è compilare la sezione anagrafica con i dati di tutti i componenti il nucleo familiare anche dei figli che non percepiscono reddito. In presenza invece di disabilità, il dichiarante deve indicare il componente o i componenti con questa condizione riportando gli estremi del verbale AUSL che attestino lo stato e la gravità della disabilità. 

Passando alle sezioni sui redditi e sul patrimonio mobiliare ed immobiliare, si deve fare riferimento ai dati del 2020. A tal fine è utile considerare la dichiarazione dei redditi del 2021 relativi ai redditi 2020, prendendo in considerazione il rigo del modello 730-4 relativo al reddito imponibile.

Relativamente al patrimonio mobiliare invece si devono considerare i valori del conto corrente (postale o bancario), conto deposito e depositi titoli detenuti al 31 dicembre 2020. Le banche sono tenute ad inviare i prospetti annuali o trimestrali, quindi è facile reperire queste informazioni dall’estratto conto al 31 dicembre 2020.

Nel caso di conti correnti cointestati, si deve indicare il valore in % in base alla co intestazione. In presenza di più rapporti bancari, vanno inseriti tutti, anche se hanno avuto un valore contabile a fine 2020 pari a zero.

In relazione al patrimonio immobiliare si deve invece riportare la valorizzazione dell’immobile di residenza di proprietà, nonchè di altre proprietà, riportando il valore ai fini IMU e, se presente un mutuo, il valore del capitale residuo al 31 dicembre 2020.

ISEE 2022: come ottenere l’ISEE corrente

Per ottenere l’ISEE corrente si deve sempre partire dall’ISEE ordinario. Quindi, una volta compilata la DSU per l’ISEE ordinario, si deve attendere che l’INPS rilasci l’ISEE attestato e verificato. Solo allora, il richiedente può far valere le informazioni per l’ISEE corrente. Come fare?

Il riferimento temporale per l’ISEE corrente non è più il biennio precedente, bensì l’anno precedente. Per rilevare i dati reddituali si potranno considerare per esempio i CUD rilasciati dal datore di lavoro o l’INPS, nonchè altre informazioni in caso di titolarità di quote societarie. Mentre il patrimonio mobiliare potrà essere acquisito mediante gli estratti conto al 31 dicembre 2021.

Rettificare l’ISEE ordinario è possibile qualora ci si rende conto che la propria condizione economica sia notevolmente variata rispetto ai dati inseriti nell’ISEE ordinario (relativi ai due antecedenti). Lo stabilisce Lo stabilisce l’articolo 10, comma 4, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, come sostituito l’articolo 7 del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 novembre 2019, n. 128.

Così se ad esempio si è subita la perdita di lavoro, oppure una riduzione del proprio reddito, sarà conveniente apportare le modifiche all’ISEE. Così come nel caso in cui sia variato di oltre il 25% la componente patrimoniale.

L’ISEE corrente ha una validità di 6 mesi dalla data di modifica dell’ISEE originario e può essere usato per accedere a tutti i bonus. Ma a settembre 2021, l’Inps ha comunicato delle novità.

ISEE corrente2022: le novità Inps

L’ISEE corrente è una variazione dell’ISEE ordinario che si può richiedere quando ci sono state importanti variazioni sia alla componente reddituale che patrimoniale. Il decreto interministeriale 5 luglio 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 203 del 25 agosto 2021, consente di poter considerare redditi e patrimonio dell’anno precedente ma con delle procedure ben definite.

La prima condizione è che la variazione patrimoniale intercorrente tra i dati riportati nell’ISEE ordinario (che si riferiscono ai due anni precedenti) ed il patrimonio dell’anno prima sia superiore al 20%.

Altra condizione è la tempistica entro cui poter apportare le variazioni sia reddituali che patrimoniali. 

La variazione reddituale può essere già dichiarata tra il 1 gennaio ed il 31 marzo dell’anno in corso, prendendo a riferimento i dati dell’anno precedente. Per l’ISEE corrente 2022, si potranno ad esempio considerare i redditi imponibili ai fini Irpef indicati nel CUD del datore di lavoro relativi all’anno 2021. 

La modifica reddituale potrà essere operata in presenza di licenziamento, perdita involontaria del lavoro, presenza di cassa integrazione. Ma solo se la variazione sia superiore al 25%.

Le variazioni sulla consistenza patrimoniale, invece potranno essere considerato a partire dal 1 aprile 2022. Da questa data si potrà quindi apportare una modifica all’ISEE ordinario in relazione alla sola componente reddituale, oppure alla sola componente patrimoniale o entrambe. 

Quindi dal 2022 l’ISEE corrente riporterà sia la variazione reddituale che quella patrimoniale ma in determinati momenti dell’anno.  

Per le variazioni del patrimonio, queste devono essere rilevate per ogni componente del nucleo familiare, anche se per alcuni componenti è stata pari a zero. 

La validità dell’ISEE corrente varia in base alla tipologia di variazione. 

Per variazioni che riguardano solo la componente del reddito, l’ISEE corrente ha validità di soli sei mesi.

Le variazioni sia reddituali che patrimoniali invece allungano la validità dell’ISEE corrente fino alla fine dell’anno. 

Tra le novità del 2022, si riporta che non vanno dichiarati tra il patrimonio immobiliare, gli immobili distrutti o dichiarati inagibili a seguito di calamità naturali.

La Cina vieta i Bitcoin, ma investe tutto in NFT! Cosa sono?

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Una posizione ambigua quella della Cina che dopo aver bannato letteralmente Bitcoin e criptovalute dal Paese, vietando mining e scambi in moneta digitale, dimostra ora un avvicinamento al mondo cripto-alternativo, che è quello rappresentato dai Non-Fungible-Token (NFT). 

Ad annunciarlo è stata la Blockchain Service Network (BSN), che con un finanziamento dello Stato cinese prevede entro la fine di gennaio la creazione ultima di una infrastruttura per la distribuzione di Non-Fungible-Token (NFT). 

Normalmente gli NFT si acquistano e si creano pagando in Ethereum o altra criptovaluta digitale legata alla blockchain di riferimento, ma nel caso di questo progetto governativo, l’obiettivo è quello di permettere per solo scambi e acquisti in yuan.

Le fonti istituzionali hanno infatti confermato che tale apertura è connessa alla creazione di una infrastruttura dove si possano scambiare e creare NFT nella valuta tradizionale, ma prosegue il percorso di ostilità nei confronti delle criptovalute classiche quali i Bitcoin, ormai vietati in Cina.

Tuttavia, secondo molti analisti da questo ban cinese i BTC ne hanno tratto più benefici che altro, perché la fuga dei miners verso gli USA ha portato anche all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile per il processo di estrazione dei token, cosa che non accadeva in Cina.

Quali sono le differenze tra i “Non-Fungible-Token” ed i Bitcoin, che sono invece “Fungible-Token”? 

Prima di passare all’analisi politica della posizione cinese diciamo brevemente in cosa consiste un NFT e in cosa si discosta da una criptovaluta come i Bitcoin, perché senza capire questa differenza l’analisi è vana.

Il prezzo di mercato delle criptovalute come i Bitcoin è altamente volatile, cioè subisce continue e cospicue fluttuazioni di mercato, che sono influenzate da una molteplicità di fattori.

Spiegare le quali sarebbe complesso, ma si può fare un esempio per dare l’idea. Nel 2021 i Bitcoin superano i 50.000 dollari ad unità, ma nel 2022 il prezzo scende con un vero e proprio crollo registrato qualche giorno fa, quando la banca centrale statunitense (Fed) ha annunciato di voler aumentare i tassi di interesse. Tale crollo ha investito tutto il mondo cripto e rende bene l’idea di come il prezzo Bitcoin sia influenzato da mille spinte che provengono dai mercati finanziari mondiali.

Un NFT utilizza come i Bitcoin un protocollo blockchain per gli scambi, ed è un token digitale, ma non si tratta di valuta in senso stretto, cioè non viene scambiata e non ha valore intrinseco. Ogni moneta è un pezzo da collezione, che può essere personalizzato, e sono tutte diverse le une dalle altre; è arte-crypto in senso letterale.

Semplicemente a questi token possono essere allegati anche file digitali e possono essere personalizzati senza troppa difficoltà, questo fa sì che molti artisti abbiano creato NFT d’arte venduti a milioni di dollari.

Di qui il concetto di “Fungible Token”, i Bitcoin, per cui 1 BTC può essere scambiato con 1 BTC e sono due monete identiche, come dollari ed euro solo che fisicamente non esistono. Mentre, i “Non-Fungible-Token”, sono pezzi unici, da collezione, che vengono venduti a prezzi diversi e in genere tramite aste online, come le opere d’arte. 

Perché la Cina si apre agli NFT, ma continua il ban per i Bitcoin?

Dunque la BSN sta ampliando l’infrastruttura cinese utile alla diffusione di Non-Fungible-Token, in un progetto finanziato dallo Stato. Una posizione che stupisce se si considera il recente ban cinese a Bitcoin e criptovalute, ma che è stato spiegato dalle autorità e dalle società coinvolte nel progetto.

Il South China Morning Post ha intervistato l’amministratore delegato della Red Date Technology, He Yifan, che è la società che si occupa di supporto tecnico alla BSN nella realizzazione dell’infrastruttura, ed ha sostenuto che gli NFT non hanno i problemi legali dei Bitcoin in Cina, ma lo diventano solo quando vengono creati (minting) o scambiati attraverso criptovaluta.

La nuova BSN-Distributed Digital Certificate (BSN-DDC), cioè l’infrastruttura che gestirà gli NFT cinesi si tiene infatti ben lontana dalla criptovaluta e non utilizzerà affatto transazioni crittografiche.

Perché creare, gestire, vendere e comprare gli NFT sarà fatto in yuan, che resterà l’unica moneta permessa, con l’ostilità cinese per Bitcoin e criptovalute che non accenna a diminuire. 

Viene a questo punto da chiedersi se mai la Cina si aprirà almeno alle stablecoin, che sono criptovalute legate all’inflazione di una valuta fiat, quale può essere lo yuan, e quindi meno soggette per natura a volatilità.

Qualche dettaglio in più su questo progetto cinese di separare gli NFT dalle criptovalute e offerto dal video YouTube di Cointelegraph News, che di sotto vi proponiamo:

  

Così la Cina punta a separare i Non-Fungible-Token NFT dai Bitcoin

Quello che la Cina ha dovuto risolvere nella creazione di questa infrastruttura digitale è un problema legale.

Questo perché i Non-Fungible-Token operano su piattaforme pubbliche e decentralizzate, sostanzialmente vietate in Cina dove a tutte le piattaforme Internet viene richiesto di verificare l’identità degli utenti per essere in regola.

A questo scopo si utilizzeranno delle chain adattate e governabili dalle autorità designate.

Va detto comunque che se il ban chinese pare non estendersi agli NFT, ma solo a Bitcoin e altre criptovalute che condividono le medesime proprietà, molte società hanno scelto comunque di creare NFT chiamandoli “digital collectibles” ed evitare rischi.

In ogni caso, questo nuovo progetto supportato dallo Stato ha già attirato molti investitori in Cina e rischia di mettere in crisi nel paese il mercato degli NFT tradizionali e legati per antonomasia alle criptovalute, soprattutto Ethereum.

Obiettivo del governo cinese pare non sia solo quello di usare questi token in senso artistico, ma anche perché gli NFT offrono la possibilità di gestire innumerevoli risorse, come ad esempio i database delle targhe delle auto e quelli delle lauree o dei diplomi di scuola. Dunque obiettivo finale pare sia quello di farne uno degli strumenti di amministrazione del paese.

La svolta sostenibile dei Bitcoin grazie al ban cinese e le ripercussioni se sui mercati 

Diciamo comunque che secondo molti esperti analisti del mondo cripto il ban cinese potrebbe aver portato alcuni benefici ai Bitcoin in particolare, che sono la valuta digitale con la maggiore capitalizzazione di mercato.

Questo perché uno dei principali ostacoli che il mondo cripto ha dovuto affrontare negli ultimi anni è legato alla sostenibilità ambientale, che ha allontanato molti investitori spaventati dall’impatto soprattutto del mining. 

La creazione di un Bitcoin avviene attraverso un processo chiamato mining, cioè estrazione, ovvero ci sono una quantità enorme di computer che lavorano insieme e consumano energia elettrica, nel tentativo di risolvere calcoli complessi ed estrarre una moneta.

La Cina prima del ban era la nazione con la più alta concentrazione di attività di mining al mondo, ma è anche una nazione lontana dalla sostenibilità ambientale, dove l’energia prodotta si basa ancora quasi interamente su fonti fossili non rinnovabili.

Il ban alle criptovalute ha fatto però fuggire i miners dalla Cina, gran parte dei quali ha scelto gli USA come nuova dimora e dove buona parte dell’energia prodotta per alimentare il paese e quindi il mining viene da fonti rinnovabili.

Questa spinta verso la sostenibilità ambientale ha il potenziale di attrarre più investitori nel mercato Bitcoin facendo crescere la moneta sul mercato e quindi lievitare il suo prezzo.

Ftse Mib: correzione più dura? ENI, Saipem e Bper, che fare?

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Di seguito riportiamo l’intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Pro Markets Sagl, Asset Management Company, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli.

Per seguire Pietro Paciello, autore del libro Trading Plan, clicca qui.

Il Ftse Mib è tornato a mettre sotto pressione area 27.500 dopo aver fallito l’allungo nei giorni scorsi. Prove tecniche di una correzione più ampia?

Credo che siamo entrati in una dinamica correttiva abbastanza evidente, quindi il mio posizionamento sui mercati è ribassista, anche se non in maniera troppo violenta.

Per quanto riguarda il Ftse Mib in particolare, mi sembra che quella di venerdì sia una seduta di breakout short, con primo target in area 27.250 e obiettivo successivo in area 27.000.

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In caso di violazione anche di questa soglia psicologica non escluderei una discesa di almeno 1.000 punti più in basso. Per ora è un accenno di short, ma ritengo che ci siano i presupposti per assistere a una correzione più ampia del Ftse Mib.

Alla luce di recenti movimenti dl petrolio, quali indicazioni ci può fornire per due titoli oil come ENI e Saipem? 

I settori trainanti di questo periodo vedono anche quello petrolifero tra i protagonisti.

Il petrolio è rimasto uno dei pochi asset strategici ancora con una chiara impostazione rialzista e questo ha permesso di vedere i titoli del settore ben correlati e in ottimo stato di salute.

Nelle ultime ore intravedo una resistenza ormai vicina per il petrolio che mi fa pensare ad un suo ciclo maturo e che si dovrebbe riflettere in prese di beneficio abbastanza consistenti sui titoli del settore.

ENI avrebbe un obiettivo di esaurimento rialzista in zona 13,65 euro che faccio fatica a pensare venga raggiunto nei prossimi giorni.

Qualora il titolo dovesse raggiungere il livello dei 12,8 euro ci presenterebbe una dinamica correttiva abbastanza violenta verso area 12 euro.

Per il momento non ho un posizionamento short su ENI, ma qualora dovesse effettuare una chiusura giornaliera sotto area 12,8 euro, sicuramente proverei la variabile ribassista.

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Il grafico di Saipem è molto meno ben strutturato rispetto a quello di ENI e ciò che mi ha colpito in particolare è che tre giorni fa ha disegnato un perfetto doppio massimo relativo in zona 2,0175 euro.

Questo per me rappresenta una sorta di target price di breve per Saipem, su cui sono già entrato in posizione ribassista ai valori attuali.

Mi aspetto una decelerazione abbastanza consistente, considerando che il titolo si presenta in divergenza ribassista. Per Saipem il primo obiettivo short è a 1,875/1,87, con stop sopra 2,02/2,025 euro.      

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Banco BPM e Bper Banca offrono a suo avviso spunti interessanti sui valori attuali? Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Il risiko che si è scatenato nei giorni scorsi ha sicuramente contribuito a sostenere il Ftse Mib, infarcito di titoli del settore finanziario. 

Anche su Banco BPM però inizio ad intravedere dei segnali di potenziale decelerazione.

Va detto che il titolo non ha completato il target rialzista di lungo, ma mi sembra che sia partita una dinamica di decelerazione anche sui bancari.

In particolare Banco BPM ha rotto quota 2,85 euro, supporto dinamico di breve, e teoricamente dovrebbe proiettarsi verso zona 2,7 euro, con un supporto abbastanza interessant a 2,6 euro.

Anche Banco Bpm si caratterizza per un perfetto doppio massimo, quindi la negazione dell’ipotesi ribassista appena descritta sarebbe sopportabile in termini di stop.

Questo perchè sopra 2,93 euro valuterei l’ipotesi correttiva come errata, chiudendo la posizione short.

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Situazione tecnica un po’ differente quella di Bper Banca che è cresciuta bene negli ultimi giorni.

Non ho ancora un segnale short sul titolo, quindi in questo caso mi limito a indicare dei target grafici molto chiari ed evidenti per chi volesse continuare a operare.

Per i rialzisti abbiamo un target in zona 2,065 euro, mentre per i ribassisti vedo un’area di supporto a 1,85 euro prima e poi a 1,7 euro.

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STM si lascia alle spalle un’altra settimana molto volatile. Cosa può dirci di questo titolo?

STM vive una settimana volatile perchè è un perfetto clone del Nasdaq e il minimo segnato nei giorni scorsi in area 42 euro è molto significativo.

Intendo dire con questo che l’eventuale apertura di posizioni short la subordinerei alla violazione di area 42 euro, sotto cui STM potrebbe accelerare verso area 39 euro.

Allo stato attuale non comprerei STM perchè vedo il Nasdaq abbastanza debole-volatile.      

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Telecom snobba il Ftse Mib. Rumor offerta alternativa a KKR

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La settimana si è chiusa in bellezza per Telecom Italia che dopo due sessioni consecutive in calo ha trovato la forza per rimbalzare.

Telecom Italia in direzione opposta al Ftse Mib

Il titolo, dopo aver ceduto ieri tre quarti di punto, oggi ha terminato gli scambi a 0,4513 euro, con un rialzo dello 0,69% e oltre 76 milioni di azioni transitate sul mercato, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 233 milioni.

A tenere sempre alta l’attenzione su Telecom Italia contribuiscono le indiscrezioni che appaiono quasi quotidianamente sulla stampa.

Telecom: CVC sempre interessata al dossier

Il Corriere della Sera riporta che CVC avrebbe ripreso a lavorare sul dossier TIM e avrebbe preso contatti con il Governo per studiare una soluzione che, secondo quanto indicato dall’articolo, possa mettere d’accordo CDP, Vivendi, KKR e gli altri stakeholder.

La proposta sarebbe alternativa a quella di KKR, ma non troppo dissimile e passerebbe dal delisting di TIM e dallo scorporo della rete.

Telecom: focus su intervista al CEO di Santagata

Il Sole 24 ore riporta invece un’intervista al CEO di Telsey, Eugenio Santagata, ex CEO di CY4Gate, che spiega la forte opportunità di crescita dell’azienda, attiva nei servizi di cybersecurity e controllata al 100% da TIM.

Telsey ha realizzato una crescita in volumi del 45% e un miglioramento della redditività nel 2021 ed è pronta a crescere anche inorganicamente nel 2022 (guardando a società di diritto italiano) e ha un piano di assunzioni che mira a raddoppiare i 250 dipendenti attuali.

Il mercato, stimato in circa 2 miliardi di euro, è visto crescere a due cifre e Telsey intende crescere almeno in linea con il mercato.

Telsey è una delle poche società italiane all’interno del perimetro di sicurezza cibernetica.

Telecom Italia sotto la lente di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM ricordano che nelle indicazioni sulle digital factories presentate da TIM nel primo semestre del 2021, gli obiettivi su Telsey nella cybersecurity vedevano un target di ricavi superiore ai 200 milioni di euro al 2024, con un obiettivo di EBITDA margin al 25%-30%.

Nessuna modifica intanto ala view di Equita SIM su Telecom Italia, coperto con una raccomandazione “hold” e un prezzo obiettivo a 0,32 euro.  

Bonus da 517 euro a chi sta in casa! Novità per le casalinghe/i

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Finalmente chi si occupa della casa può ottenere il bonus casalinghe! Non una novità qualsiasi, ma una misura utilizzabile sia dalle donne, quanto dagli uomini impiegati h24 nella cura e organizzazione della casa. Al di là dell’aspetto comune rivolto alle casalinghe/i, parliamo della possibilità di poter ricevere una formazione per rafforzare le proprie competenze e arricchire le conoscenze digitali.

Diversamente a quanto ci si può immaginare, si tratta di un’iniziativa particolarmente innovativa, per questo motivo i diversi enti pubblici, privati e associazioni dispongono di un periodo di tempo limitato per presentare i corsi formazione per agganciarsi ai finanziamenti di Stato.

Infatti, tale richieste devono essere inoltrate entro il 31 marzo 2022. Il Governo italiano ha messo in campo una dote finanziaria del valore di 3 milioni di euro per garantire il sovvenzionamento del Fondo casalinghe 2022, abbracciando in pieno le disposizioni presenti nel decreto Legge n. 104/2020. 

Una breve guida al nuovo bonus casalinghe/i 2022. Ti spiegheremo, come funziona questo nuovo incentivo, ma soprattutto per quanto tempo. 

Bonus da 517€ a chi sta in casa! Novità per le casalinghe/i

Un nuovo bonus casalinghe/i per rafforzare le proprie competenze digitali. Ecco, perché i nuovi corsi di formazioni saranno rivolti a valorizzare le conoscenze necessarie per un adeguato uso delle credenziali di accesso ai servizi online. Non a caso saranno indirizzati all’uso dei portali online INPS e INAIL attraverso l’utilizzo delle credenziali di accesso, ovvero tramite lo SPID. Oltre, a rafforzare le conoscenze sui canali di comunicazione, come ad esempio email e chat. 

Il Governo Draghi punta a rafforzare il canale della digitalizzazione, partendo dalle basi, consolidando i concetti attraverso diversi iniziative, volte a rendere maggiormente fruibile l’uso digitale. Al fine di permettere alle casalinghe/i di acquisire le competenze necessarie per un futuro inserimento nel campo lavorativo, oltre a potenziare l’attività necessaria nella cura del lavoro domestico.

Bonus casalinghe 2022: al via i nuovi corsi per rafforzare la digitalizzazione

I vari enti pubblici, privati e associazioni possono presentare l’istanza per l’accesso al fondo entro e non oltre il 31 marzo 202. La programmazione dei corsi formazione viene supportata con finanziamenti di Stato. Né consegue, che entro tale termine di scadenza gli enti interessati dovranno apprestarsi a esibire i progetti di formazione. Dopo tale data scatta l’inammissibilità delle richieste per sforamento dei termini così come previsto dalla normativa. Nell’avviso ufficializzato dal Ministero per le Pari Opportunità sono contenute tutti criteri e le condizioni per il rilascio del finanziamento. 

D’altra parte, è stata inserita nel 2020, ma solamente negli ultimi mesi sono stati tracciati dei traguardi raggiungibili che permetteranno di rendere operativa la misura. 

Secondo quanto si legge da Informazione Fiscale, nel bando sono contenuti le particolarità dei progetti relativi ai corsi di formazione. In ogni caso, i corsi verranno eseguiti in modalità telematica, questo per garantire l’acquisizione immediata di diverse conoscenze, tra cui: 

  • eseguire una ricerca utilizzando diversi motori di ricerca. Individuare la presenza di fake news, procede con l’archiviazione d’informazioni su piattaforme cloud; 
  • produrre dei contenuti digitali, comprendere le norme di copyright
  • approfondire l’uso dei diversi mezzi di comunicazione digitale, come ad esempio email, social e chat;
  • approfondire la procedura d‘installare e quella riferita alla disinstallare dei diversi programmi utilizzabili dal pc. Controllare la presenza della connessione internet. Imparare a risolvere i primi problemi connessi all’uso del pc;
  • approfondire la procedura di protezione dei propri dispositivi, acquisire la giusta competenza per trattare i propri dati, nonché quelli connessi alla propria privacy;
  • approfondire l’uso di diversi servizi disponibili in rete a disposizione dei cittadini. Le prime conoscenze nell’uso delle credenziali SPID, necessarie per accedere a diversi servizi pubblici come INPS, INAIL o Agenzia delle Entrate sino all’importanza nell’utilizzo dei mezzi tracciabili di pagamento;
  • un maggiore approfondimento nella gestione di diversi strumenti digitali, al fine perfezionare il budget domestico attraverso l’acquisizione di una maggiore organizzazione e gestione delle entrate e uscite. 

Il corso di formazione durerà un periodo temporale di 12 mesi, nei quali è richiesta la partecipazione in diversi orari suddivisi nell’arco della giornata, attraverso la gestione di registrazione dei corsi. È ammessa la presenza del tutor. 

Si consiglia la visione del video YouTube di Mondo pensione sui bonus in arrivo nel 2022!

 

Bonus casalinghe/i 2022: nuovi incentivi, ma non per tutti 

Il bonus casalinghe/i è stato introdotto dal decreto Legge n. 104/2020, attraverso qui il Governo italiano ha messo in campo una dote finanziaria del valore di 3 milioni di euro a copertura del Fondo per la formazione individuale. 

Questo fa ben comprendere, che non viene erogato direttamente un contributo del valore presumibile pari a circa 517 euro agli ammessi al beneficio. Ma, il fine della misura punta a rendere operativo i corsi di formazione a favore delle casalinghe/i. 

Nello specifico, riportiamo integralmente le disposizioni presenti nell’articolo 22 che spiega lo scopo dell’istituzione del Fondo, quale:

Promozione di attività di formazione, per di coloro che svolgono attività nell’ambito domestico, iscritte e iscritti all’assicurazione obbligatoria di cui all’articolo 7 della Legge n. 493 del 3 dicembre 1999”.

In altre parole, possono accedere ai corsi le casalinghe/i che risultino in regola con la polizza assicurativa INAIL prossima alla scadenza, fissata per la data del 31 gennaio 2022. 

Inoltre, sempre secondo quanto riportato nell’articolo 22, il fine della creazione del Fondo è rivolto a garantire “l’acquisizione di competenze digitali, funzionali all’inserimento lavorativo e alla valorizzazione delle attività di cura.”

Sono in possesso dei requisiti e condizioni previste dalla normativa le casalinghe/i possono accedere alla formazione dei corsi individuali sul mondo digitale, con l’obbiettivo di assimilare le competenze basilari per la ricerca di un’attività lavorativa e, nello stesso tempo, potenziare l’attività nella cura del lavoro domestico.

Mancano ancora le direttive sulle modalità di accesso ai corsi di formazione per le casalinghe/i. 

Bonus casalinghe 2022 e INAIL 

Per poter partecipare al bonus casalinghe/i 2022 è necessario essere in regola con il pagamento dell’assicurazione contro gli infortuni domestici. Si tratta, di un’assicurazione messa a regime dall’INAIL per garantire un sostegno economico laddove dovesse verificarsi un incidente di natura domestico, come ad esempio l’uso di coltelli, ma anche di diversi accessori idonei alla pulizia della casa possono ledere colui che li maneggia procurando anche delle lesioni serie. 

Per questo motivo, le casalinghe/i possono ricevere un contributo economico del valore di 517 euro, corrisposto dall’INAIL come premio assicurativo sulla quota versata annualmente del valore di 24 euro. 

È importante comprendere che questa misura non è accessibile a tutti, ma è subordinata dalla presenza dello svolgimento della cura del lavoro domestico a tempo pieno. Inoltre, come tutte le misure prevede dei criteri e delle condizioni disposte dalla normativa. 

Infine, l’INAIL garantisce l’esonero dell’assicurazione domestica a tutti coloro che possiedono un reddito annuo non più alto del valore di 4.648 euro annui. In presenza di un nucleo familiare numeroso, il limite reddituale non deve risultare più alto di 9.296 euro annui. 

Ultim’ora: proteste in Kazakistan, la Russia interviene!

Le autorità in Kazakistan hanno dichiarato che 164 persone hanno perso la vita nei tumulti che hanno scosso il paese nelle ultime settimane, tra cui tre bambini. Il ministero della salute ha detto che 103 delle morti sono avvenute in Almaty, la città più grande del paese e il centro della violenza delle scorse giornate. 

Dopo gli episodi di violenza peggiori avvenuti nella storia trentennale del Kazakistan indipendente, la situazione si è calmata sia in Almaty che in altre città la scorsa domenica. Le autorità hanno detto che hanno riacquisito il controllo sul paese e che tutto sarebbe tornata alla normalità nei giorni successivi.   

Tuttavia, il viceministro della difesa, Sultan Gamaletdinov, ha detto sempre domenica che una “operazione antiterroristica” era ancora attiva e sarebbe continuata “finché i terroristi saranno completamente eliminati e l’ordine costituzionale sarà reinstaurato nella repubblica del Kazakistan”.  

Il numero di persone detenute al momento dalla polizia continua a salire, con la polizia che ha dichiarato di avere effettuato al momento quasi 8000 arresti. L’ufficio del presidente ha detto che le forze dell’ordine hanno riconquistato il controllo degli edifici amministrativi con truppe russe che sorvegliano le strutture chiave. 

Ma perché sono iniziate le proteste in Kazakistan? 

Le proteste sono iniziate quando il governo ha rimosso i massimali di prezzo dal gas di petrolio liquefatto (GPL). Molti cittadini kazaki avevano acquistato macchine a GPL proprio perché era più economico di altri carburanti. Il governo ha però dichiarato che i massimali di prezzo stavano portando a delle carenze di GPL e non si potevano più aumentare le forniture.  

La decisione di rimuovere il tetto massimo di prezzo ha fatto dunque raddoppiare i prezzi del carburante e nonostante il paese abbia una delle riserve di petrolio più grandi al mondo, la ricchezza derivatane non ha mai raggiunto i suoi cittadini che guadagnano in media meno di 2500 dollari all’anno. 

I manifestanti sembrano avere anche altri risentimenti. Alcuni hanno infatti urlato il nome di Nazarbayev cercando di far distruggere una sua statua in bronzo.  

Perché i protestanti non vogliono Nazarbayev al governo in Kazakistan 

Per quasi tre decenni dopo la sua indipendenza, il paese è stato guidato da Nursultan Nazarbayev, un ex membro del Politburo del partito comunista con forti legami con Vladimir Putin.  

Come presidente, Nazarbayev si era focalizzato sulla riforma economica mentre continuava a respingere mosse per introdurre maggiore democrazia nel sistema kazako.  

Dopo essersi ritirato dalla carica di presidente, Nazarbayev ha comunque continuato ad avere una posizione forte all’interno del governo come direttore del Consiglio di Sicurezza del Kazakistan. Sembra anche che il politico stia preparando sua figlia Dariga come futura leader, secondo alcuni osservatori intervistati dalla BBC

 L’Europa condanna il Kazakistan    

Domenica è arrivata anche una condanna su come il governo kazako ha gestito la crisi, mentre la Francia ha rivelato che i ministri degli esteri europei si sarebbero riuniti questa settimana.

“[Discuteranno] misure che l’Europa potrebbe mettere in atto per far passare un messaggio: non potete schiacciare la gente, i manifestanti, per essersi ribellati contro il costo della vita,” ha detto Clèment Beaune, il ministro francese per gli affari europei a CNEWS

Il segretario di stato degli Stati Uniti, nel frattempo, ha criticato l’ordine di “sparare a vista” che il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha detto di aver dato. “Questo è qualcosa che rifiuto del tutto. L’ordine di sparare a vista, nella misura in cui esiste, è sbagliato e dovrebbe essere revocato,” ha detto Anthony Blinken alla ABC. “Siamo molto preoccupati per lo stato di emergenza che è stato dichiarato [in Kazakistan].” 

Venerdì, Tokayev ha infatti dato l’ordine di sparare per uccidere senza avvertimento e ha detto che Almaty è stata attaccata da un gruppo di 20 mila “banditi e terroristi”.  

Cosa è successo durante le proteste 

Mercoledì scorso, gli scontri violenti sono iniziati, gruppi di persone hanno occupato l’aeroporto e assalito gli edifici governativi. Persone che si trovavano a manifestare hanno riportato di aver visto gruppi organizzati violenti prendere il controllo delle proteste. 

Tokayev ha anche licenziato due responsabili della sicurezza domenica, intensificando una pulizia generale nelle agenzie di sicurezza nazionale. I funzionari rimasti senza lavoro, Marat Osipov e Daulet Ergozhin, erano i secondi dell’ex capo dell’intelligence Karim Massimov, primo ministro per due volte e adesso sotto arresto per sospetto tradimento. 

Erzhan Kazykhan, un consigliere del presidente, ha pubblicato un video in inglese lo scorso sabato, accusando alcuni partiti nell’occidente di aver mal interpretato gli eventi.

“Purtroppo, le manifestazioni pacifiche in Almaty e altre regioni sono state sabotate da attentatori e gruppi terroristici sia locali che esterni che parlavano lingue straniere.” 

Le autorità non hanno ancora condiviso alcuna prova dell’effettivo coinvolgimento di “terroristi” di forze straniere. Domenica la televisione locale ha però mostrato la video confessione di un uomo coperto di lividi che ha dichiarato di essere stato pagato per venire dal vicino Kirghizistan e prendere parte nelle proteste. 

Tuttavia, molti spettatori dal Kirghizistan hanno velocemente identificato l’uomo come un famoso musicista jazz che si trovava spesso in tour in Kazakistan e hanno espresso dei dubbi che possa essere effettivamente un rivoltoso.  

Disaccordi interni prima dell’intervento della Russia 

I report di possibili lotte interne alle élite kazake che stanno guidando le rivolte sembrano più plausibili secondo la BBC.  

Alcune fonti hanno sottolineato il recente disaccordo creatosi fra l’attuale presidente Tokayev e le figure vicine invece al suo predecessore, Nursultan Nazarbayev, che ha guidato il paese dall’indipendenza nel 1991 fino al 2019 e ha scelto personalmente Tokayev come suo successore. 

Nazarbayev detiene ancora il titolo onorifico di leader della nazione e la capitale era stata rinominata Nur-Sultan in suo onore alle sue dimissioni nel 2019. Tokayev lo ha rimosso però da ogni incarico di potere proprio in questi giorni di tumulto.  

Molti manifestanti hanno urlato, “Vecchio, vattene!” riferendosi a Nazarbayev, mentre nella città di Taldykorgan, una sua statua è stata abbattuta. La rabbia sembra scaturire dall’enorme ricchezza che lui e la sua famiglia hanno e la sua influenza sulla scena politica del paese.  

Il segretario dell’ufficio stampa di Nazarbayev ha dichiarato che l’ex presidente si trova ancora nel paese e sostiene Tokayev, anche se Nazarbayev non ha parlato né è comparso in pubblico dall’inizio delle proteste.   

L’ex primo ministro Akezhan Kazhegeldin ha dichiarato che Tokayev doveva togliere ogni dubbio riguardo a chi era effettivamente al comando. Kazhegeldin ha infatti detto alla stampa:  

“Penso che molte persone sui social media, stiano ancora criticando e spargendo la voce che il presidente è solo un burattino di Nazarbayev, che Nazarbayev è in realtà dietro a tutto e lo sta manipolando.” 

L’intervento della Russia in Kazakistan  

La situazione diventa ancora più complessa se si considera che Tokayev a richiesto mercoledì scorso di stringere un’alleanza militare con la Russia, la Collective Security Treaty Organization (CSTO), per poter ricevere truppe nel suo paese.  

L’accordo è stato preso nel giro di poche ore e 2500 truppe, prevalentemente russe, sono state messe in campo. Le truppe hanno poi annunciato il loro ritiro dopo il raffreddarsi delle proteste questa settimana.  

Il presidente del Kazakistan ha affermato che le recenti dimostrazioni violente che hanno scosso il paese sono state “un tentato colpo di stato” da parte di “combattenti armati”, aggiungendo che le sue forze non aprirebbero mai il fuoco su dei manifestanti pacifici.  

Secondo il presidente, infatti, le proteste sono state portate avanti da “terroristi” organizzati tra cui “Islamisti”, “criminali”, “sobillatori” e “delinquenti”.        

“Gruppi di combattenti armati che stavano aspettando per il momento giusto per entrare in azione. Il loro obiettivo è ormai chiaro… equivale ad un tentato golpe,” ha detto il presidente Kassym-Jomart Tokayev. 

Doppio Bonus Auto 2022! Domande al via per avere oltre 1000 euro

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Un inizio anno fitto di novità per gli automobilisti a cominciare da un doppio bonus auto attivo e con un importo non da poco se cumulato, aperto praticamente a tutti.

Prima di tutto il Decreto Infrastrutture sancisce l’introduzione di un bonus patente di guida. Tale incentivo è aperto a chiunque non abbia ancora 35 anni compiuti anche se percettore di una prestazione legata al reddito, compresi Reddito di Cittadinanza e NASpI. Si tratta di un credito d’imposta del valore massimo di 1.000 euro con cui essere rimborsati della metà dei costi sostenuti, per il conseguimento dell’abilitazione o la patente di guida per autotrasportatori.

Invece, la Legge 234/2021, meglio nota come la manovra di bilancio 2022, al fine di arginare l’aumento dei costi della revisione, attivo da novembre, offre un un bonus in vigore per tre anni, che di fatto sottrae il prezzo della maggiorazione e fa tornare i costi in regola, almeno temporaneamente.

Ma le novità per gli automobilisti proseguono nel 2022, perché arriva la decisione dagli organi di governo di concedere una nuova proroga alla validità delle patenti di guida, le quali se scadute entro la fine di marzo 2022, cioè la nuova data della fine dello Stato di Emergenza, sono da considerarsi in regola fino al 29/06/2022.

Ricordiamo che per effetto di un provvedimento UE le patenti scadute entro il 30/06/2021 godevano comunque di una validità ulteriore di 10 mesi, poi estesa anche ai documenti scaduti negli ultimi sei mesi del 2021, con una circolare del Ministero dei Trasporti.

Infine, un’altra novità che deve registrarsi sono le nuove regole che si applicano all’esame teorico di guida che non ne modificano la tipologia di test, ma riducono tempo e numero delle domande, così come il numero di errori ammessi.

Meno fortunato in questo panorama il bollo auto, il grande escluso dalle misure di sostegno, per il pagamento del quale anche quest’anno non vi sono agevolazioni se non quelle concepite di norma.

Scopriamo tutte le opportunità che il 2022 offre agli automobilisti con particolare attenzione ai due nuovi bonus.

Bonus patente e Decreto Infrastrutture, a chi spettano 1.000 euro?

Con il Decreto Infrastrutture l’esecutivo Draghi ha deciso di introdurre un nuovo incentivo, noto come bonus patente di guida.

Tale bonus offre un credito d’imposta del 50%, cioè un rimborso di metà delle spese sostenute entro il 30 giugno 2022, per il conseguimento di patente di guida e/o abilitazione per autotrasportatori. Trattandosi di un rimborso con credito d’imposta, questo prevede che le spese siano prima pagate con strumenti di pagamento tracciabili e poi inserite dai beneficiari nella dichiarazione dei redditi, così da ottenere il rimborso di metà dei costi, che per il regolamento del bonus patente potrà essere di massimo 1.000 euro.

Veniamo ai requisiti che per questo bonus sono di due nature:

  • il beneficiario deve avere un’età inferiore ai 35 anni;
  • nell’arco di sei mesi dal conseguimento del titolo il beneficiario deve trovare il lavoro come autotrasportatore, firmando un regolare contratto di lavoro, la cui validità minima deve essere di 6 mesi.

A differenza di molti incentivi il bonus patente non esclude tra i beneficiari, nel rispetto delle condizioni sopra elencate, quanti ricevono già un sostegno pubblico, ad esempio i titolari di indennità di disoccupazione o Reddito di Cittadinanza. 

Vi proponiamo di seguito il video YouTube di Luigi Melacarne che svela ogni dettaglio sul nuovo bonus patente di guida da 1.000 euro:

  

Una circolare ministeriale estende la validità della patente fino al 29 giugno 2022

Sempre rimanendo in tema di patenti di guida, meglio dette Carta del Conducente, per effetto di una circolare ministeriale ne viene stesa la validità.

Quanti infatti hanno una data di scadenza del documento compresa nel periodo che va dal 31 gennaio 2020 al 31 marzo 2022 possono ora considerarlo valido fino al 29 giugno 2022.

Tale data è stata considerata tenendo conto della fine dello Stato di Emergenza che a dicembre il Consiglio dei Ministri ha prorogato fino proprio al 31 marzo 2022. Finito questo tempo, salvo proroghe, agli automobilisti viene dato un periodo di tre mesi per mettersi in regola.

Tali scadenze si estendono al foglio rosa, nel rispetto dei medesimi requisiti, ma non alle revisioni auto per cui invece resta la proroga offerta dal regolamento UE e che approfondiremo meglio nei prossimi paragrafi.

Ultima novità in fatto di patente di guida: cambia la teoria

Chiudiamo la questione patenti di guida con l’ultima novità in merito  e che riguarda i futuri patentati, perché nel 2022 l’esame teorico di guida sarà diverso.

Da un punto di vista dello svolgimento il test resta identico, cioè con la richiesta di giudicare se una serie di affermazioni sono vere o false.

I quesiti però sono stati ridotti al numero di trenta, rispetto ai quaranta di prima, e così anche il tempo a disposizione per l’esame è diventato di venti minuti e gli errori ammissibili sono solo tre.

Fino al 20 dicembre 2021 invece lo stesso esame era composto da quaranta quesiti da svolgersi in mezz’ora di tempo e con la possibilità di commettere fino a quattro errori.

Bonus revisione auto 2022, a chi spetta e come farne domanda?

Oltre al bonus patente arriva poi un bonus auto in senso stretto, cioè un ulteriore contributo finalizzato ad alleggerire i costi della revisione auto.

Questo perché da novembre il prezzo della revisione auto è aumentato di circa dieci euro a veicolo, così in sede di manovra di bilancio 2022 si è scelto di introdurre un bonus revisione auto che ne arginasse gli effetti.

Tale bonus è attivo per tre anni e copre solo i costi di dell’aumento, quindi, nel prossimo triennio di fatto il costo della revisione rimane invariato.

Però, nonostante il tempo di attivazione previsto sulla carta per questo bonus sia di tre anni, il budget ad esso assegnato è limitato di anno in anno ed al suo esaurirsi si stopperà anche l’erogazione degli incentivi.

Il bonus revisione auto può essere richiesto online sul portale dedicato e su cui è possibile autenticarsi con SPID, Carta d’Identità elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei servizi (CNS).

Per quanto riguarda la scadenza, purtroppo le revisioni auto non beneficiano della stessa proroga di validità concessa a patente e foglio rosa, perciò ad esse si applica la vecchia normativa UE. Essa prevede una validità ulteriore di dieci mesi dalla data di scadenza per le revisioni auto da rinnovare entro la fine di giugno 2021.

Bollo auto 2022, novità solo nella Regione Lombardia

Un tema molto caro agli automobilisti è certamente anche il bollo auto, cioè la tassa annuale. Tale tributo è di competenza regionale e perciò in genere eventuali interventi su di esso non vengono attuati con provvedimenti centrali, ma ogni regione decide autonomamente quale agevolazione concedere ai cittadini.

Per il 2022 registriamo che non ci sono grosse novità se non per gli automobilisti lombardi, per cui la regione ha deciso di estendere l’esonero dal pagamento del bollo auto a tutti i veicoli in possesso di un certificato di rilevanza storica (CrS), con almeno vent’anni di età.

Un ampliamento della misura nazionale che concede a questi veicoli il 50% di sconto e l’esenzione solo se l’auto o la moto ha più di 30 anni.

Resta a sempre valida a livello nazionale l’agevolazione minima di cinque anni di esenzione dalla data di immatricolazione per il pagamento del bollo auto alle auto elettriche, mentre le auto ibride hanno trattamenti diversi da regione a regione, perciò per loro il miglior canale di informazione rimane il sito ufficiale della vostra zona di residenza.

ISEE corrente 2022: come compilare il modello MS e quando!

Anche nel 2022 è possibile richiedere l’ISEE corrente, lo strumento che permette di considerare redditi e patrimoni negli ultimi 12 mesi rispetto ai due anni presi come riferimento dall’ISEE ordinario

Il vantaggio è, per le famiglie che possono richiedere l’aggiornamento della situazione economica e lavorativa, avere più chance di poter accedere a bonus e agevolazioni legati alla situazione economica del nucleo familiare, oppure ottenere importi maggiori. È il caso, per esempio, di tutte quelle famiglie che percepiscono misure come il reddito di cittadinanza.

In effetti, il fatto che l’ISEE ordinario tenga in considerazione i redditi e i patrimoni dei due anni precedenti non permette di ottenere una fotografia che rispecchi la realtà della ricchezza familiare e alcune famiglie potrebbero trovarsi a non ricevere aiuti indispensabili. Specialmente in tempi di pandemia, non sono poche le variazioni che possono verificarsi e stravolgere la situazione economica dell’intero nucleo familiare, specialmente se queste variazioni hanno interessato più componenti della famiglia. 

Allo stesso tempo, però, non è possibile usufruire dell’ISEE corrente a meno che non siano intervenute delle variazioni specifiche che danno diritto a un ricalcolo, né richiedere direttamente l’ISEE corrente se prima non si è presentata la DSU per ricevere l’ISEE ordinario. 

Vediamo, allora, come funziona l’ISEE corrente 2022 e come compilare il modello MS in cui indicare il tipo di variazione subita e la situazione reddituale corrente. In più, vediamo qual è la data a partire dalla quale è possibile anche aggiornare i dati patrimoniali che differisce da quella della richiesta in caso di variazioni della situazione lavorativa.

ISEE corrente e ISEE ordinario: quali sono le differenze nel 2022

Con l’inizio del nuovo anno, non sono poche le famiglie alle prese con la raccolta dei documenti necessari per richiedere il rinnovo dell’ISEE. Normalmente, le famiglie richiedono l’ISEE ordinario, utile anche nel 2022 per richiedere o continuare a percepire bonus e agevolazioni dello Stato. 

Per alcuni nuclei familiari, però, la situazione economica ha subito rilevanti variazioni ed è per questo motivo che alcune famiglie si trovano di fronte a valori del modello ISEE che non rispecchiano affatto la situazione attuale. 

È proprio per questo motivo che è stata aperta la possibilità di richiedere, oltre all’ISEE ordinario, anche l’ISEE corrente: 

l’ISEE corrente è aggiornato ai redditi e patrimoni degli ultimi 12 mesi e non dei due mesi precedenti così come l’ISEE ordinario. L’ISEE ordinario 2022, infatti, si riferisce ai redditi e ai patrimoni del 2020. 

Così come la famiglia può trarre un vantaggio da un “ricalcolo” dell’ISEE, in ragione proprio delle variazioni subite, allo stesso modo il periodo di tempo limitato preso in considerazione fa diminuire anche il periodo di validità del documento.

 Infatti, mentre l’ISEE ordinario 2022 avrà validità fino al 31 dicembre di quest’anno, l’ISEE corrente dovrà essere aggiornato o 6 mesi dopo la presentazione della DSU (dichiarazione sostitutiva unica) per l’ISEE corrente oppure, e solo qualora si verificasse una variazione nella situazione occupazionale o nella fruizione di trattamenti, entro 2 mesi dalla variazione stessa. 

ISEE corrente 2022 quando presentarlo in caso di variazioni nella situazione reddituale

Come già accennato, l’ISEE corrente non è richiedibile a meno che non siano intervenute delle variazioni rilevanti nella situazione reddituale del nucleo familiare. 

Tali variazioni, che riguardano, lo ripetiamo, la situazione reddituale, riguardano degli eventi specifici e, in particolare: 

una variazione nell’attività lavorativa (lavoro dipendente o autonomo) o un’interruzione di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari; una variazione del reddito del nucleo familiare del 25% rispetto a quella prospettata dall’ISEE ordinario. 

Nello specifico, la variazione nell’attività lavorativa deve essere avvenuta dopo il 1° gennaio dell’anno preso in riferimento dal calcolo dell’ISEE ordinario. Nel caso dell’ISEE ordinario 2022, dunque, la variazione deve essere avvenuta dopo la data del 1° gennaio 2020. 

Come compilare l’ISEE corrente 2022: cos’è il modello MS

Se le variazioni che hanno riguardato il nucleo familiare rientrano tra quelle che abbiamo indicato nel precedente paragrafo, la famiglia può richiedere l’ISEE corrente. 

Per farlo, sarà necessario compilare il modello MS (modello sostitutivo), in sostanza una DSU utilizzata esclusivamente per la presentazione del modello ISEE corrente. 

Questa DSU è formata da 4 quadri diversi (S1, S2, S3 e S4), nei quali andranno inserite tutte le informazioni necessarie e che riguardano il/i componenti/e della famiglia per i/il quali/e è avvenuta la variazione.

Si ricorda che il modulo MS può essere presentato sia dal richiedente della DSU in corso di validità (quella dell’ISEE ordinario) sia dal componente del nucleo familiare per il quale è intervenuta la variazione nella situazione reddituale. 

ISEE corrente 2022: come compilare il modello MS

Vediamo, ora, quali sono le informazioni da inserire nei rispettivi quadri della DSU per l’ISEE corrente. 

Il primo quadro è il Quadro S1. Qui viene richiesto di inserire il codice fiscale del dichiarante e il numero di protocollo della DSU già presentata. È proprio per questo motivo che è fondamentale aver presentato la DSU per l’ISEE ordinario. 

Nel secondo quadro, il Quadro S2, vanno indicati: 

cognome, nome e codice fiscale dei componenti della famiglia per i quali è intervenuta la variazione, con il tipo di variazione e la data in cui si è verificata (data di risoluzione del rapporto di lavoro, di cessazione dell’attività, di interruzione dei trattamenti e così via). 

Per il tipo di variazione si è chiamati a scegliere tra A, B e C a seconda delle variazioni che sono elencate proprio nello stesso quadro (A. Lavoro a tempo indeterminato e/o trattamenti esenti; B. Lavoro a tempo determinato o autonomo; C. Rilevanti variazioni del reddito complessivo). 

Nel Quadro S3 dovranno, invece, essere indicati i redditi e i trattamenti percepiti negli ultimi 12 mesi per ogni componente indicato nel precedente quadro. Il Quadro S3 è diviso in “Redditi e trattamenti percepiti negli ultimi 12 mesi” e “Redditi e trattamenti percepiti negli ultimi 2 mesi” (quest’ultimo solo per quanto riguarda la lettera A del Quadro S2). 

Nel Quadro S4, infine, va invece indicata la documentazione allegata che certifichi la variazione della condizione lavorativa, per esempio la lettera di licenziamento o la cessazione della partita IVA. 

ISEE corrente 2022: quando aggiornare i dati patrimoniali

L’ISEE corrente può essere richiesto in caso di variazioni nella situazione lavorativa del nucleo familiare, ma anche qualora intervengano variazioni nella situazione patrimoniale (saldo e giacenza ai fini ISEE). 

Se hai dubbi su cos’è e come richiedere la giacenza media, consigliamo la lettura di questo approfondimento Giacenza media per ISEE 2022: cos’è e quando richiederla.

Anche in questo caso, le condizioni per poter richiedere l’ISEE corrente sono determinate in base a particolari situazioni. Per ottenere l’aggiornamento dei dati patrimoniali, infatti, si considera:

la riduzione del patrimonio del nucleo familiare superiore nella misura del 20% rispetto a quello indicato dall’ISEE ordinario. 

In questo caso, però, rispetto alle variazioni reddituali, l’aggiornamento di giacenza media e saldo di conti correnti, libretti di risparmio ecc. non può essere effettuato prima del 1° aprile e fino al 31 dicembre. Fino al 31 marzo è invece possibile solo aggiornare i redditi.

Novità postepay 2022! Ecco tutte le novità per chi ce l’ha!

La postepay è la carta prepagata ricaricabile di Poste Italiane più utilizzata dagli italiani.

La carta prepagata postepay esiste in diversi formati, la più comune (quella generalmente definita semplicemente come “postepay”) è la carta postepay standard, ossia una carta ricaricabile il cui saldo, ricarica ed eventuale pagamento può essere gestito dal portale online sul sito di Poste Italiane dedicato alla carta oppure direttamenta dall’apposita applicazione per smartphone tablet.

La postepay è così diffusa in Italia perchè racchiude una serie di caratteristiche molto interessanti per i cittadini e viene utilizzata soprattutto per gli acquisti online.

La postepay, in quanto carta di credito, è fornita delle tipiche sedici cifre identificative, della data di scadenza e del cvc (codice di verifica della carta) e quindi può essere utilizzata sia come carta di pagamento con codice pin nei negozi fisici che per gli acquisti negli e-commerce online.

Inoltre la postepay può anche essere collegata al conto Paypal come metodo di pagamento valido.

Può essere richiesta da chiunque, purchè maggiorenne, e inoltre non è necessario avere sottoscritto un conto presso Poste Italiane per farne richiesta.

La carta prepagata postepay è un metodo di pagamento molto diffuso in Italia, utile anche perchè può essere utilizzata agli sportelli poste o negli ATM (sportelli bancomat) abilitati dai quali si può anche ritirare denaro contante.

Sono previsti alcuni aggiornamenti e novità per il 2022, durante l’articolo andremo ad esaminare quali sono le caratteristiche principali della carta postepay e quali saranno le modifiche in arrivo in modo che tutti possano capire se questo metodo di pagamento possa essere interessante per le proprie esigenze.

Prima di iniziare la nostra analisi però vi consigliamo la visione di questo video del canale Youtube NikyRipy in cui si spiega con un tutorial come attivare per la prima volta la carta prepagata postepay una volta che si è ricevuta per posta.

Postepay: cos’è?

La postepay non è altro che una carta prepagata ricaricabile di cui si può facilmente gestire il saldo e l’importo da ricaricare molto utilizzata per gli acquisti online oppure per le compravendite tra privati.

La postepay standard (la versione più richiesta e utilizzata) può essere utilizzata per il pagamento online, ma non solo, perchè si può scegliere come metodo di pagamento anche per i negozi fisici, purchè questi accettino pagamenti con carte che utilizzano il circuito VISA.

Il circuito VISA è il più diffuso, quindi è molto raro incontrare negozi fisici che non accettino il pagamento con la postepay.

Come spiegato poche righe sopra, la postepay è molto utilizzata anche per la compravendita tra privati perchè per ricaricarla è sufficiente recarsi presso una tabaccheria che effettua questo genere di ricariche e pagare direttamente al tabaccaio l’importo che si vuole ricaricare.

Quindi quando si tratta di effettuare scambi di merci tra privati come per esempio oggetti di seconda mano che comportano la spedizione di un pacco (nell’ultimo anno per esempio è esplosa l’applicazione Vinted in cui si vendono oggetti di seconda mano) oppure tramite i siti più noti come il Marketiplace di Facebook o Subito.it è molto frequente trovare tra le modalità di pagamento anche la ricarica della postepay.

La postepay standard è una carta ricaricabile, questo significa che non è collegata a un conto corrente ma possiede invece un saldo che si può gestire direttamente dall’app o dal sito di Poste Italiane.

In quanto carta ricaricabile è quindi possibile decidere il budget da ricaricare all’interno della carta, anche con piccole cifre utili solo per determinate spese.

Inoltre, la postepay è molto amata dagli italiani non solo perchè è molto facile ricaricarla, ma perchè è altrettanto semplice togliere i soldi del budget così, in caso di furti, c’è la possibilità di ridurre al minimo gli importi sottratti.

La carta postepay infatti è stata inventata proprio per evitare le preoccupazioni di furti di denaro sui siti di e-commerce o all’estero (se per caso venisse clonata la carta).

Il sito di Poste Italiane, nella sezione dedicata alla postepay, la descrive proprio in questi termini:

“Le carte ricaricabili per te che vuoi evitare il contante o fare acquisti online.”

Inoltre è possibile utilizzare proprio la carta postepay come metodo di pagamento di paypal, in questo caso il livello di sicurezza che permette di ridurre il rischio di eventuali furti si riduce ulteriormente.

Paypal è già un portale che riduce i rischi degli acquisti online che evita alle persone di inserire i dati specifici della carta su siti di e-commerce sconosciuti, collegando la postepay ricaricabile (con la possibilità di gestire il budget togliendo il denaro fino anche a svuotarla del tutto) si possono effettuare gli acquisti online con la quasi totale sicurezza.

Quali tipi di postepay esistono?

Esistono diverse tipologie di carta postepay, in base alle singole esigenze delle persone che ne fanno richiesta.

Ognuna di queste ha caratteristiche e costi diversi in base ai servizi collegati alla particolare tipologia di postepay che vengono messi a disposizione.

La postepay standard è la versione più classica e diffusa della carta ricaricabile postepay.

Può essere utilizzata per acquisti online oppure in negozi fisici che accettino il circuito VISA e inoltre può essere utilizzata per prelevare denaro dagli sportelli ATM abilitati al servizio.

La postepay standard non ha costi di gestione annuali.

La postepay evolution invece è una carta più evoluta rispetto alla sua versione standard.

Con la postepay evolution infatti non si riceve solo una carta con tutte le caratteristiche tipiche della carta di credito (sedici cifre identificative, data di scadenza e cvc) ma anche un codice IBAN collegato da utilizzare esattamente come un conto corrente.

Il codice IBAN collegato alla postepay evolution può essere utilizzato per accreditare lo stipendio o addebitare le bollette oppure per disporre dei bonifici.

Questo tipo di postepay non è molto utilizzata per gli acquisti online perchè di fatto perde la sua caratteristica di gestione del budget ed ha un costo annuo di 12 euro.

Richiedendo il servizio di postepay connect si può ricevere una carta postepay evolution (con tutte le caratteristiche sopra elencate) insieme ad una sim PosteMobile con 100 GB di internet al mese.

Per i più avvezzi alla tecnologia, poste ha creato anche la postepay digital.

La postepay digital è la versione digitale della carta prepagata postepay standard, questo significa che non sarà spedita nessuna carta di credito fisica ma che si possiedono solo i codici della carta e il PIN per utilizzarla per i pagamenti.

In questo caso per i pagamenti online non cambia nulla rispetto alla postepay standard, ma per pagare nei negozi fisici è necessario collegare la postepay digital a uno dei servizi di pagamento tipo Apple Pay, Google Pay o Codice Postepay.

Fino al 31 dicembre 2022 la postepay digital non prevede nessun costo di gestione annuo.

Esiste anche una carta postepay green, che non è altro che una classica carta postepay ma fatta con materiale ecosostenibile, dedicata ai minorenni dai 10 ai 17 anni che vogliano rispettare l’ambiente in ogni ambito della propria vita.

Infine è possibile richiedere anche la postepay IoStudio, pensata per gli studenti delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie. La postepay IoStudio conferma lo status di studente dell’intestatario in Italia e all’estero mettendo a disposizione tutti gli sconti previsti per gli studenti senza ulteriori documenti di controllo.

Come fare la postepay?

Richiedere una carta postepay, indipendentemente dalla tipologia, è molto semplice.

Infatti è sufficiente recarsi presso un ufficio postale ed effettuare la richiesta, oppure se si vogliono evitare file o attese, la postepay può essere richiesta anche direttamente dal sito di Poste Italiane nella sezione dedicata alla carta che si desidera o dall’app ufficiale di Poste.

Una volta fatta la richiesta e presentato tutti i documenti necessari per l’attivazione (ed eventualmente pagato il costo di attivazione della carta se presente) basta aspettare di ricevere la carta al proprio indirizzo.

All’interno della busta con cui si riceve la carta sono presenti tutte le informazioni utili per attivare la postepay direttamente online.

Una volta attivata la carta è possibile ricaricarla e iniziare ad utilizzarla per i pagamenti.

Come funziona la postepay?

Come abbiamo visto, la postepay è da utilizzare come una normalissima carta di credito/debito.

Escludendo la sua versione digital (per cui è necessario il passaggio di collegamento con un metodo di pagamento digitale) la carta avrà le caratteristiche tipiche di una carta di credito con la differenza che, una volta creato il proprio utente sul sito di poste, sarà possibile effettuare ricariche o ritirare denaro.

Le ricariche possono essere effettuate dal sito di Poste Italiane, dall’app di Poste, nelle tabaccherie, negli uffici postali e nei punti vendita convenzionati, sul sito è possibile trovare una lista completa dei punti di ricarica.

Chi può fare postepay?

Le versioni della carta postepay sopra elencate sono esclusivamente dedicate ai maggiorenni come intestatari della carta.

Molti genitori però decidono di richiedere una carta prepagata postepay intestata a loro e poi di metterla a disposizione dei figli minorenni, in modo da gestire le sue finanze (in viaggio o nella vita di tutti i giorni) e anche versare una eventuale paghetta settimanale.

La postepay green e la postepay IoStudio possono essere intestate a un minorenne, nel caso della IoStudio purchè frequenti le scuole secondarie.

Visto che la postepay IoStudio può essere intestata anche a minorenni, sono stati inibiti i pagamenti a particolari esercenti appartenenti a categorie merceologiche (MCC) come gioco d’azzardo, servizi per adulti, vendita liquori o distributori di sigarette.

Cosa succederà nel 2022 a chi ha la postepay?

Il 2022 per gli intestatari di postepay sono previste alcune novità: saranno messi a disposizioni quattro nuovi servizi.

Il primo che vogliamo segnalare è già stato testato alla fine del 2021, ma sarà completamente a disposizione da quest’anno: sarà messa a disposizione una nuova modalità di ricarica.

Sarà infatti possibile ricaricare la propria postepay non solo dai punti elencati nelle righe precedenti, ma anche da conti correnti di altre banche.

Basterà collegare il proprio conto (anche di una banca diversa da Banco Posta) alla postepay e sarà possibile ricaricare la carta anche dal nostro conto.

Questa è una novità molto interessante perchè in questo modo, la postepay sarà ricaricabile anche con tutti i fondi a nostra disposizione, sarà nostra discrezione decidere quali.

Il secondo nuovo servizio prevede la possibilità di effettuare bonifici SEPA istantanei che permettono di diminuire considerevolmente il tempo dello spostamento di denaro da un conto all’altro. Solitamente si impiegano dalle 24 alle 48 ore per un normale bonifico, con il bonifico istantaneo sarà possibile accreditare il denaro in pochi minuti.

Per chi ha bisogno di inviare denaro in tutto il mondo, la postepay mette a disposizione il nuovo servizio di ricarica presso uno sportello Western Union (con limiti fissati a 1.000 euro al giorno e fino a 3.000 euro al mese).

Con questo nuovo servizio gli intestatari di postepay potranno inviare il denaro in tutto il mondo in una sede Western Union e il destinatario del denaro potrà ricevere semplicemente i contanti andandoli a ritirare nella sede di zona dell’azienda.

Infine, l’ultima novità per chi possiede postepay, riguarda il servizio di domiciliazione dei pagamenti.

Si potranno indirizzare i pagamenti di bollette o utenze direttamente sulla carta postepay e sarà possibile pagare in pochi click.

La carta postepay in tutte le sue versioni può essere un’ottima alternativa di utilizzo di carte di credito, molto utile anche per i pagamenti online, inoltre con i nuovi servizi messi a disposizione da questo 2022, gli italiani potranno sfruttare al massimo le potenzialità della propria postepay.