Come andare in pensione con pochi anni di contributi: le opzioni disponibili

Come andare in pensione con pochi anni di contributi: le strategie da utilizzare e i suggerimenti su cosa fare.

Il sistema pensionistico italiano richiede che i lavoratori accumulino un numero sufficiente di contributi per poter andare in pensione.

Tuttavia, ci sono situazioni in cui alcune persone si trovano a dover affrontare la pensione con pochi contributi versati a causa di lavori saltuari, contratti irregolari o altre problematiche. In questo articolo, esamineremo le diverse opzioni previste dalla legge per chi ha pochi contributi e desidera andare in pensione.

L’assegno sociale: una soluzione per il disagio economico

Una delle strade percorribili per chi ha pochi contributi è l’assegno sociale. Questa misura, conosciuta anche come “Pensione di Vecchiaia” viene concessa a cittadini con almeno 67 anni di età e redditi inferiori alla soglia stabilita dalla legge.

L’Assegno Sociale può essere integrato con la Pensione di Cittadinanza per coloro che hanno un ISEE inferiore a una certa soglia. È importante conoscere i requisiti e i valori dell’assegno sociale per poter valutare questa opzione.

Il Fondo Casalinghe – Opzione per coloro che hanno svolto lavori domestici non retribuiti

Il Fondo Casalinghe rappresenta un’opportunità per chi ha svolto lavori domestici non retribuiti e vuole accedere alla pensione. È necessario essere iscritti al Fondo con almeno 5 anni di contributi e accedere alla pensione di inabilità lavorativa o alla pensione di vecchiaia al compimento dei 57 anni.

È ovviamente importante conoscere i requisiti e le modalità di versamento dei contributi al Fondo Casalinghe per poter accedere a questa opzione.

Il Fondo Mutualità – Una possibilità per coloro che svolgono lavori di cura non retribuiti

Il Fondo Mutualità è un’opzione simile al Fondo Casalinghe, ma rivolto agli uomini e le donne che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.

È possibile accedere al Fondo di Previdenza previa iscrizione e rispettando determinati requisiti, come ad esempio non essere titolari di pensione o forme di lavoro retribuito.

Anche i lavoratori part time possono accedere a questa opzione.

Versamenti autonomi dei contributi – Una soluzione per ottenere una pensione minima

Per coloro che desiderano andare in pensione senza aver versato contributi per almeno 20 anni, sarà necessario versare autonomamente dei contributi volontari e ottenere l’autorizzazione dall’INPS.

Sono previsti specifici parametri per poter richiedere questa opzione, come una storia contributiva di almeno 5 anni e almeno 3 anni di contribuzione nei 5 anni precedenti alla domanda di pensione.

Altre opzioni: “Dini” e Legge “Amato”

Esistono altre opzioni per andare in pensione con pochi contributi. La prima è l’opzione contributiva Dini, che consente di ottenere la pensione versando da 15 a massimo 18 anni di contributi, con almeno un pagamento effettuato entro il 31 dicembre 1995 e 5 anni dopo il 1° gennaio 1996. Inoltre, vi sono benefici previsti dalla legge Amato e dalla Circolare Inps n. 16/2013 per:

  1. 1.

    Coloro che hanno contributi versati integralmente prima del 31 dicembre 1992, compresi contributi volontari, obbligatori, figurativi o da riscatto e ricongiunzione, previa iscrizione alle gestioni speciali Inps o al Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

  2. 2.

    Chi ha ottenuto l’autorizzazione al versamento di contributi volontari prima del 26 dicembre 1992, anche se non pagati entro questa data. I lavoratori pubblici e gli ex-Ipost sono esclusi da questo beneficio.

  3. 3.

    I lavoratori con almeno 25 anni di anzianità assicurativa, che abbiano pagato almeno un contributo 25 anni prima della presentazione della domanda di pensione. In questo caso, servono 15 anni complessivi di contributi e almeno 10 anni di lavoro per periodi inferiori alle 52 settimane.

Insomma, sebbene il sistema pensionistico italiano preveda requisiti rigidi per poter accedere alla pensione, esistono diverse vie e opzioni per coloro che hanno pochi contributi previdenziali. L’Assegno Sociale, il Fondo Casalinghe, il Fondo Mutualità e i versamenti autonomi dei contributi, insieme alle possibilità previste dalle norme Dini e Amato, sono alcune delle soluzioni che possono essere prese in considerazione per andare in pensione anche con una storia contributiva limitata.

È fondamentale dunque informarsi adeguatamente e valutare le diverse possibilità per poter fare la scelta più adatta alle proprie esigenze e situazione finanziaria.

Leggi anche: 14 anni di contributi versati bastano: ecco come andare in pensione e quanto si prende

Robert Sanasi
Robert Sanasi
Copywriter. Classe 1981. Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione all'Università di Lecce per poi trasferirmi all'estero e lavorare nelle grandi aziende del digitale. Ho vissuto in Irlanda, Francia, Polonia e Slovacchia. La mia passione per la scrittura mi ha portato a scrivere e pubblicare romanzi di narrativa in Italia e Inghilterra e a specializzarmi nel Content e Copywriting in italiano e inglese. Amo la letteratura, il cinema, la musica rock e il calcio. Tornato a casa in Salento in pianta stabile, lavoro da remoto.
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