Reddito di Cittadinanza, ecco cosa accade a chi perde l’RdC da agosto 2023 e nel 2024

Reddito di Cittadinanza verso lo stop definitivo. Ad annunciarlo la Meloni. Ma quali saranno le misure alternative da agosto 2023? Ecco le novità.

Il Reddito di Cittadinanza verso la chiusura. Lo conferma il premier Meloni in un’intervista al Sole 24 ore, che annuncia la completa abrogazione a partire dal 2024, con la sospensione per alcuni già da agosto 2023. Al suo posto due nuove misure. Ecco tutte le novità.

Reddito di Cittadinanza riconfermato lo stop definitivo. Nella legge di Bilancio 2023 numerose le modifiche al sussidio introdotto dal governo Conte e mal digerito dal governo di centro destra.

Nella legge di Bilancio 2023, si leggono chiaramente le modifiche alla misura. Infatti dal gennaio 2023 il Reddito di Cittadinanza sarà erogato soltanto per 7 mesi invece che 18 senza possibilità di rinnovo.

La riduzione dei tempi di erogazione vale esclusivamente per coloro che hanno maggiori probabilità di trovare un impiego e lavorare, i cosiddetti occupabili.

Numerose altre modifiche sono state previste nella legge di Bilancio 2023. Per coloro che si trovano nella fascia di età compresa tra i 18-29 anni e non hanno finito la scuola dell’obbligo l’erogazione del reddito è subordinata alla frequenza di corsi formativi.

Altra modifica è relativa all’offerta “congrua”  che non può essere rifiutata.

Ma cosa succederà già da luglio? Chi perderà il sussidio e come si procederà per aiutare queste famiglie?

Ecco tutte le novità a riguardo

Reddito di Cittadinanza, ecco cosa accade a chi perde l’RdC da agosto 2023 e nel 2024

Da luglio, secondo alcune stime dell’ufficio parlamentare di bilancio, perderanno il Reddito di Cittadinanza il 38.5% dei nuclei familiari, ossia circa 400.000 famiglie  e il 23% delle persone, più di mezzo milione di individui.

Dati che potrebbero produrre delle conseguenze sociali di non poco conto. A ciò si aggiunge che la misura da gennaio 2024 sarà completamente abolita.

A riconfermare la decisione c’ha pensato la premier Meloni in un’intervista rilasciata al Sole 24ore.

Per la Meloni il 2023 sarà “l’anno delle grandi riforme che l’Italia aspetta da anni, ma che nessuno ha avuto il coraggio di fare”.

E sul Reddito di Cittadinanza la premier conferma la volontà di abrogarlo perché secondo il governo in carica si tratta di una “misura che ha fallito tutti gli obiettivi per i quali era nata, non ha abolito la povertà e non ha creato posti di lavoro”.

Ed aggiunge:

“Abbiamo deciso di sostituire il Reddito di Cittadinanza con misure concrete di contrasto alla povertà e, separatamente da queste, di rafforzare le politiche attive del lavoro”.

Secondo il governo Meloni le due nuove misure dovranno ristabilire due obiettivi disattesi dal Reddito di Cittadinanza cosi per come pensato e voluto dal governo Conte.

Reddito di Cittadinanza, stop certo da agosto ma nessuna politica sostitutiva in campo

Ed intanto, cosa succede per coloro che perderanno il sussidio ad Agosto?

Al momento sembra tutto fermo. Erano arrivate vari annunci sul supporto agli occupabili tra corsi potenziati e attività di accompagnamento al lavoro ma niente di tutto questo è avvenuto.

Tali percorsi interessano anche centri per l’impiego in collaborazione con gli enti di formazione da un lato, ministero dell’Istruzione dall’altro. Ma al momento non risulta approvato nemmeno un protocollo di intesa per il conseguimento dell’obbligo scolastico.

Stando cosi le cose molti percettori e nuclei familiari resteranno senza supporto già da agosto.  Ma meglio non va nemmeno per coloro che subiranno lo stop definitivo da gennaio 2024 perché si presume che difficilmente avrà avuto accesso ai corsi che dovrebbero ampliare competenze e qualifiche professionali che dovrebbero essere necessarie per trovare un lavoro.

Reddito di Cittadinanza, stop dal 2024 si lavora al Reddito di Inclusione attiva

Come abbiamo già detto, il Reddito di Cittadinanza verrà abolita a partire dal 2024 e già si pensa a delle misure alternative.

Resta ferma una cosa, la piena tutela di chi non è in grado di lavorare. Le nuove misure andranno ad accentuare il concetto di inclusione attiva e miglioreranno le politiche attive del lavoro, anche alla luce della programmazione delle politiche di coesione 2021-2027.

Qualcuno come il ministro del lavoro Marina Calderone aveva annunciato lo scorso 13 dicembre durante l’audizione in commissione lavoro del senato la creazione del nuovo Reddito di Inclusione Attiva.

La nuova misura favorirebbe l’inserimento socio-lavorativo di chi si trova in condizione di povertà mentre contemporaneamente lo si aiuta economicamente.

La nuova misura dovrebbe sostenere sia economicamente che socialmente i nuclei familiari più fragili andando a sostituire l’attuale Rdc che da gennaio 2024, stando alle nuove dichiarazioni della premier Meloni verrà completamente abolito.

 

 

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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