Cosa fare quando un dipendente non si presenta al lavoro

In questo breve articolo andremo a vedere insieme cosa accade quando un dipendente non si presenta al lavoro. Dal richiamo al licenziamento.

In questo breve articolo andremo a vedere insieme cosa accade quando un dipendente non si presenta al lavoro. Scopriamolo subito insieme.

Cosa fare quando un lavoratore dipendente non si presenta al lavoro?

Partiamo subito nel vivo della questione. Quando un lavoratore che non si presenta regolarmente sul posto di lavoro può essere considerato un assente ingiustificato? Quando questo non fornisce spiegazioni riguardanti alla sua assenza all’azienda o al datore di lavoro. 

Per questa omissione, infatti, potrà subire delle conseguenze a livello disciplinare di maggiore o minore gravità a seconda del fatto. 

Non ci risulta difficile immaginare il perché, dato che alla sottoscrizione del contratto di lavoro, il dipendente ha ben chiari i suoi obblighi lavorativi, tra cui quello di rispettare gli orari di lavoro

Dall’altra parte, però, è bene ricordare che gli impegni e le necessità del lavoratore – es. accompagnare il figlio a fare una visita o assistere un genitore malato – possono essere sempre rispettati, se comunicati con anticipo al datore di lavoro, per permettere lui di riorganizzare il posto di lavoro senza perdere di produttività.

Con questo non vogliamo assolutamente dire che un lavoratore dipendente non possa avere degli imprevisti che non gli consentano di recarsi sul posto di lavoro, anzi. L’assenza, in questo caso, sarà giustificata, ma a patto che il lavoratore avvisi l’azienda.

In altri casi ancora, il lavoratore, a seguito di un imprevisto non riesce a contattare tempestivamente l’azienda, come nei casi di incidenti automobilistici o malori improvvisi. In questo caso, potrà fornire la giustificazione in un secondo momento, con tanto di “prove” come ad esempio un certificato medico. 

Per evitare qualsiasi tipo di rischio, comunque, è preferibile comunicare, non appena le circostanze lo rendano possibile, l’evento improvviso e le motivazioni dell’assenza al datore di lavoro. Del resto, oggi vantiamo strumenti come Whatsapp che, in un secondo, riescono a inviare la comunicazione, o le chiamate non più a pagamento (ormai quasi tutti i gestori).   

Andiamo, ora, a vedere più nel dettaglio cosa si intende con “assenza ingiustificata” e cosa comporta.

Lavoratore dipendente non si presenta al lavoro: è un’assenza ingiustificata!

Iniziamo con un piccolo chiarimento. Cosa si intende con “assenza ingiustificata”? Per rispondere alla domanda citiamo La legge per tutti

“La assenza ingiustificata si sostanzia in una forma radicale di inadempimento della prestazione contrattuale in quanto il lavoratore nega la propria presenza sul luogo di lavoro in maniera immotivata, priva di ragione, senza avvertimento e, in tal senso, ingiustificatamente.”

È ben chiaro, ora, che in presenza di questa tipologia di comportamento da parte del lavoratore, il datore di lavoro potrebbe prendere dei provvedimenti più o meno importanti, che vanno dalla lettera di richiamo alla lettera di licenziamento

Allora arriviamo subito allo scopo di questo breve articolo: chiarire come si deve comportare l’azienda qualora il lavoratore dipendente non dovesse presentarsi al lavoro, senza fornire una spiegazione adeguata. 

Andiamo, ora a vedere nel dettaglio come si deve comportare un’azienda quando un dipendente non si presenta al lavoro. 

Leggi anche: Datore di lavoro non paga la malattia: cosa fare?

Cosa fare quando un dipendente non si presenta al lavoro? La posizione dell’azienda

Cosa deve fare l’azienda, in particolare il datore di lavoro, quando un lavoratore dipendente non si presenta sul posto di lavoro?

Assentarsi in maniera ingiustificata sta a significare, per il lavoratore dipendente, trasgredire le norme previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento, oltre che il codice disciplinare. Qualora, dunque, il lavoratore dipendente non dovesse giustificare la sua assenza in alcun modo potrebbe scatenare una reazione da parte dell’azienda.

Ed è proprio la legge che permette al datore di lavoro di prendere eventuali provvedimenti per comportamenti scorretti dei dipendenti, a volte arrivando addirittura al licenziamento. Vediamo cosa fare quando un dipendente non si presenta al lavoro, dal punto di vista dell’azienda.

Quando un’assenza risulta essere ingiustificata, poiché non è supportata da eventuali documenti o certificati medici, non viene retribuita in busta paga. Non è finita qui, poiché quando una assenza non risulta giustificata, sulla base dei contratti collettivi nazionali del lavoro o dei codici disciplinari di ciascun posto di lavoro, l’azienda e il datore di lavoro potranno prendere alcune tra queste decisioni:

  • rimprovero di tipo verbale, una sorta di avviso al lavoratore dipendente;
  • richiamo scritto, un avviso un po’ più grave, magari per un comportamento reiterato;
  • multa;
  • sospensione dal posto di lavoro;
  • trasferimento in un altro reparto o in un’altra sede;
  • licenziamento.

È chiaro che la decisione dell’azienda si basa sulla maggiore o minore gravità del fatto. In particolare, se un comportamento scorretto viene reiterato nel tempo è possibile che si ricorra a un primo richiamo verbale, a una o più lettere di richiamo e, infine al licenziamento. 

Sarà comunque l’azienda a valutare quale sia la più corretta decisione da prendere a secondo delle circostanze. Nessuna azienda (si auspica) manderebbe mai una lettera di richiamo a un lavoratore dipendente colto da un malore. 

Cosa fare quando un lavoratore non si presenta al lavoro: l’iter da seguire per l’azienda

Quando un lavoratore dipendente non si presenta al lavoro, l’azienda deve seguire un preciso iter prima di prendere l’effettivo provvedimento. In particolare, dovranno essere seguite le istruzioni dell’Statuto dei Lavoratori:

  • si partirà con l’invio, da parte del datore di lavoro, di una raccomandata, proprio per la sua assenza non giustificata;
  • una volta ricevuta la raccomandata di richiamo, il lavoratore dipendente avrà cinque giornate di tempo per fornire un’eventuale documentazione “prova” per la sua difesa, ma potrà anche richiedere un colloquio face to face con il suo datore di lavoro;
  • infine, si passa alla scelta del provvedimento disciplinare, che verrà scelto tra le ipotesi citate nel paragrafo precedente. 

Qualora il datore di lavoro dovesse optare per una decisione drastica, come ad esempio il licenziamento, il lavoratore potrà impugnare la causa e fare ricorso in tribunale, contestando la decisione del datore di lavoro. 

Quando il lavoratore dipendente che non si presenta al lavoro rischia il licenziamento?

Abbiamo detto più e più volte che il datore di lavoro, qualora il lavoratore dipendente non dovesse presentarsi al lavoro senza nemmeno avvisare, potrà optare addirittura per il licenziamento

Il lavoratore dipendente che dovesse reiterare nel compiere il comportamento errato porterebbe di fatto l’azienda a interrompere il suo rapporto di fiducia. Una volta che la fiducia tra dipendente e azienda viene meno, quest’ultima costretta a rendere noto il licenziamento in forma scritta esemplificando le motivazioni di tale decisione.

 In questo caso abbiamo due tipologie distinte di licenziamento:

  • un licenziamento per giusta causa, definito anche da molti come “licenziamento in tronco”, che viene solitamente usato dopo una serie di comportamenti scorretti, come ad esempio varie assenze ingiustificate per un periodo di tempo;
  • un altro licenziamento potrebbe essere per giustificato motivo soggettivo, dunque rispettando il preavviso previsto dal contratto tra le parti, oppure versando l’indennità sostitutiva di preavviso corrispondente.

Per concludere la nostra guida e per rispondere alla domanda iniziale “Cosa fare quando un dipendente non si presenta al lavoro?” ricordiamo che il datore di lavoro e l’azienda devono considerare due fattori principali prima di prendere un’eventuale decisione:

  • il primo è quello riguardante un fattore oggettivo: che ruolo ricopre il soggetto?
  • il secondo è quello soggettivo: qual è la motivazione che ha portato il lavoratore dipendente ad assentarsi dal lavoro?
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