Differenza tra pensione di anzianità e pensione di vecchiaia: una spiegazione semplice

Vuoi capire la differenza tra pensione di anzianità e pensione di vecchiaia, ma pensi sia troppo complicato? Ecco una spiegazione semplicissima.

Il sistema pensionistico italiano è complesso e cambia continuamente nel tempo. È per questo motivo che molte persone si chiedono qual è la differenza tra pensione di anzianità e pensione di vecchiaia.

Spesso, ed è una questione legata principalmente ai termini dell’una e dell’altra, si pensa che si tratti dello stesso argomento. Va, però, detto che ci sono differenze evidenti tra la pensione di vecchiaia e la pensione di anzianità che hanno a che fare, per lo più, con i requisiti di età anagrafica e contributivi.

Si aggiunge, poi, alla confusione generale anche la presenza della pensione anticipata. Per questo motivo, parleremo brevemente anche di quest’ultima per fornire una panoramica più completa possibile.

Che cosa vuol dire andare in pensione per vecchiaia

Cominciamo dalla pensione di vecchiaia. Parliamo di una forma di pensione che può essere ottenuta dai lavoratori che soddisfano determinati requisiti di età, stabiliti per legge.

Ciò non significa che non sia previsto un requisito contributivo, tuttavia parliamo di requisiti abbastanza elastici. Per meglio comprendere, possiamo dire che è possibile andare in pensione per vecchiaia quando:

  • si raggiungono i 67 anni di età

  • si hanno almeno 20 anni di contributi

In merito alla pensione di vecchiaia, vale la pena fare due precisazioni: la prima è che i limiti anagrafici non sono sempre stati gli stessi. Nel 2017 c’erano, infatti, delle differenze tra l’età per i lavoratori del settore pubblico, privato e per i lavoratori autonomi e tra uomini e donne. Differenze che sono state superate a partire dal 1° gennaio 2018, per cui oggi, nel 2024, è possibile andare in pensione con 67 anni di età, requisito valido per tutti i lavoratori, uomini e donne.

In secondo luogo, la legge Fornero ha legato la pensione di vecchiaia alla speranza di vita. Infatti, ad oggi, i 67 anni sono confermati fino al 2026, aumentando progressivamente se la speranza di vita dovesse salire.

Quando si va in pensione di anzianità: cos’è e come funziona

Ma cos’è, invece, la pensione di anzianità? È bene specificarlo da subito: la legge Fornero, oltre a legare la pensione di vecchiaia al dato della speranza di vita, ha anche abolito la pensione di anzianità.

In questo caso, per poter andare in pensione, il lavoratore doveva raggiungere una “somma” degli anni di contributi e un requisito anagrafico.

Ripetiamo, però, che salvo pochissime eccezioni, la pensione di anzianità non fa più parte del nostro sistema pensionistico a partire dal 2011.

Quanti anni per andare in pensione di anzianità?

È qui che possiamo notare la prima differenza tra pensione di vecchiaia e pensione di anzianità.

Se, come abbiamo visto, per la pensione di vecchiaia viene stabilita un’età anagrafica specifica per andare in pensione (67 anni per tutti), per la pensione di anzianità non c’è un’età predefinita per andare in pensione.

L’effettiva data di pensionamento, infatti, dipendeva dal raggiungimento di una determinata “quota”.

C’è chi percepisce ancora la pensione di anzianità: chi sono

Possiamo capire meglio il funzionamento della pensione di anzianità se andiamo ad analizzare le modalità di accesso per coloro – pochi – che possono ancora usufruirne oggi.

La domanda di pensione di anzianità infatti, può ancora essere inviata all’INPS dai lavoratori dipendenti e autonomi che soddisfano i requisiti anagrafici alla data del 31 dicembre 2011 e hanno almeno 35 anni di contributi.

In particolare, dalla data del 1° gennaio 2011, è necessario raggiungere:

  • quota 96 con almeno 60 anni di età (60 anni di età + 36 di contributi oppure 61 anni di età + 35 di contributi) per i lavoratori dipendenti e iscritti a fondi pensione sostitutivi e integrativi;

  • quota 97 con almeno 61 anni di età (61 anni di età + 36 di contributi oppure 62 anni di età + 35 di contributi) per i lavoratori autonomi.

Tutte le differenze tra pensione di anzianità e vecchiaia

Da quanto abbiamo appena visto, dovrebbe ormai essere chiara la differenza tra pensione di vecchiaia e pensione di anzianità.

Per poter avere un quadro più schematico possiamo riassumere i concetti principali in questo modo:

  • la principale differenza tra pensione di anzianità e pensione di vecchiaia sta nel fatto che, mentre per la prima l’effettiva data di pensionamento deriva dal raggiungimento della quota, per la seconda l’età anagrafica rimane identica per tutti i lavoratori;

  • la pensione di anzianità, a differenza della pensione di vecchiaia, non fa più parte del nostro sistema pensionistico, benché vi siano ancora dei lavoratori che rientrano nelle salvaguardie della legge Fornero.

Pensione di vecchiaia, di anzianità e anticipata

Per completezza, è bene ricordare che ad oggi è possibile accedere anche a delle forme di pensione anticipata, cioè che consentono di andare in pensione prima di aver raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia.

Tra queste, per esempio, Ape Sociale, Opzione Donna o Quota 103.

Leggi anche: Pensioni, arriva la proroga ufficiale dell’Ape Sociale fino al 31 dicembre

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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