Pensione di vecchiaia anticipata, 61 anni e 20 anni di contributi ecco quando è possibile

Che differenza c'è tra pensione di vecchiaia e pensione anticipata?Quando si può presentare la domanda di pensione di vecchiaia anticipata?

Cosa prevede la pensione di vecchiaia anticipata? Quale requisito contributivo prevede l’anticipo sulle regole previdenziali ordinarie? Nelle ultimissime settimane complice l’andamento del mercato, le incertezze sulla riforma pensioni, molti lettori hanno richiesto maggiori informazioni sulle caratteristiche agevolative legate al trattamento previdenziale ordinario.

Sebbene, piace l’idea di uscire dal lavoro a 63 anni, non aggrada la penalizzazione rilevata nel mix pensione di Tridico. D’altra parte, si è consci che esistono delle alternative che permettono di smussare i paletti legati ai requisiti ordinari della pensione di vecchiaia.

Consapevoli che la presenza dell’invalidità incide fortemente su questa e altre prestazioni previdenziali. Non sfugge che la ridotta capacità lavorativa permetti di ottenere il riconoscimento dell’invalidità, con le prestazioni economiche assistenziali. Nelle regole ordinarie di previdenza rientrano diversi trattamenti, come ad esempio l’assegno ordinario d’invalidità. Come è possibile richiedere all’INPS il rilascio della pensione d’inabilità.

Sulla pensione di vecchiaia anticipata esistono delle “eccezioni” deroghe che portano in riduzione l’aspetto anagrafico. Ecco, perché, è possibile accedere al trattamento previdenziale con un’età minima di 56 anni (donne) e 61 anni (uomini). Presente una finestra mobile di 12 mesi.

Un vantaggio non di poco conto considerato che il limite anagrafico fissato dal legislatore ordinariamente non scende sotto i 67 anni. Laddove, si attivano le agevolazioni contributive si ottiene una riduzione solo sull’anzianità (inteso come requisito).

È importante comprendere che la formula previdenziale ordinaria non rappresenta una prestazione assistenziale, la differenza è strettamente legata all’aspettativa di vita.

Pensione di vecchiaia anticipata, ecco quando bastano 56 anni, i requisiti

Come riportato dalla leggepertutti.it, non molti invalidi conoscono le tante opzioni legate alle prestazioni ordinarie. Spesso, esclusione da un beneficio avviene per l’assenza della richiesta. Per questo motivo, cercheremo di capire – “Come funziona la pensione di vecchiaia anticipata”.

Un beneficio ammissibile, se in presenza di specifiche condizioni, limitazioni contenute nella norma che non permettono a tutti l’accesso a queste caratteristiche. Una precisazione importante che fa ben comprendere i paletti allacciati a questo strumento previdenziale.

La prestazione previdenziale ordinaria a cui vengono applicate le regole per anticiparne il percorso, segue uno schema ben definito di requisiti. 

L’aspetto interessante dell’anticipo legato al trattamento ordinario riguarda l’opzione riferita all’età anagrafica. Una postilla che permette di utilizzare la misura a 56 o 61 anni (donne – uomini);

La presenza del beneficio viene individuata nei lavoratori dipendenti, se annotati presso l’AGO o fondi sostitutivi INPS;

L’aspetto contributo non può essere messo in discussione, in quanto è necessario che l’anzianità sia individuabile in un periodo al 31 dicembre 1995;

In linea generale, il perfezionamento del montante contributivo segue le regole ordinarie (20 anni). Laddove, vengono attivate le eccezioni (deroghe Amato), tale requisito può essere collocato a 15 anni. 

Infine, l’elemento essenziale che da diritto alla pensione di vecchiaia anticipata è la presenza indiscussa di un’invalidità pensionabile nella percentuale all’80%

Invalidità pensionabile, cosa dice l’INPS per la pensione di vecchiaia ordinaria

L’INPS nella circolare n. 65/1995, ha spiegato diversi punti in merito all’accertamento dell’invalidità nella misura all’80%. Per i lavoratori dipendenti deve risultare non solo l’iscrizione nella forma obbligatoria INPS, ma dev’essere accertata la ridotta capacità lavorativa.

Una condizione riconosciuta dalla Commissione ASL – INPS, nella fase di accertamento della patologia ritenuta invalidante, soprattutto nel rilascio della percentuale nella misura all’80%.

Esiste anche la possibilità che la certificazione del diritto all’invalidità venga riconosciuta in una fase seguente ai 67 anni di età (età pensionabile).

In questo caso, la pensione viene liquidata il mese seguente al certificato d’invalidità, se sussistono le condizioni disposte dalla normativa contenute nella circolare INPS n. 65/1995.

Ecco i lavoratori esclusi dalla normativa al beneficio della pensione di vecchiaia anticipata

Il trattamento previdenziale agevolato resta non ammissibile a diverse categorie di lavoro. In cui, rientrano i lavoratori autonomi e quelli impiegati come dipendenti pubblici. Esiste un’eccezione ed è strettamente connessa a una contribuzione presente nei fondi dipendenti o sostitutivi.

Prepensionamento per la prestazione ordinaria non per la pensione di vecchiaia anticipata

È importante comprendere che la normativa prevede a favore del lavoratore invalido la possibilità di un pensionamento anticipato, attraverso le varie forme di scivoli, come ad esempio l’assegno straordinario, il contratto si espansione e così via.

Una disposizione che fa ben comprendere che la normativa ammette la possibilità di ricevere un assegno ponte fino al raggiungimento del trattamento previdenziale ordinario. Nello stesso modo, non ammette alcuna formula che consenta un passaggio per la pensione di vecchiaia anticipata.

 

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