Ogni anno cambia la quota sulle pensioni: ecco il perché

Se sei prossimo alla pensione, sicuramente ti sarai domandato almeno una volta perché ogni anno c’è una “quota” diversa. Scoprilo qui.

Se sei prossimo alla pensione, sicuramente ti sarai domandato almeno una volta perché ogni anno c’è una “quota” diversa alla quale dobbiamo attenerci. 

Ebbene, oggi siamo qui per rispondere a questo tuo dubbio, per capire finalmente qualcosa in più sulle pensioni e sulle norme che le regolano. 

Anche Giorgia Meloni propone il nuovo meccanismo per la pensione

Anche con il prossimo anno ci saranno novità sulle pensioni? Stando al disegno di legge presentato dal Governo Meloni (che non è ancora stato approvato e, quindi, potrebbe cambiare dall’oggi al domani), c’è un nuovo meccanismo per accedere alla pensione. 

Stiamo parlando di una nuova “quota”, come sta accadendo negli ultimi anni. 

Infatti, dopo l’addio a Quota 100, resa famosa dal Governo Conte, le “quote” si stanno susseguendo. 

Quella proposta dal Governo Meloni è Quota 103, che ha l’obiettivo di far andare in pensione tutti coloro che hanno raggiunto almeno l’età di 62 anni ed hanno maturato almeno 41 anni di contributi

Attenzione però: si tratta di una “quota” che resterà in vigore un solo anno, quindi fino al 2024. 

Ma per quale ragione ogni anno abbiamo una quota diversa alla quale attenerci per l’accesso alla pensione?

Sempre più quote per evitare il ritorno alla Legge Fornero

La risposta alla domanda che ci stiamo ponendo è molto semplice: ogni anno viene proposta una nuova “quota” per evitare che si possa tornare alla Legge Fornero. 

Infatti, stando a quanto affermato dalla premier Giorgia Meloni, entro il 2024 il suo Governo preparerà una proposta definitiva come legge sulle pensioni per sostituire la Legge Fornero

Insomma, devi sapere che è proprio la Fornero a dettare come si dovrebbe andare oggi in pensione, se non ci fosse una quota a cambiare la situazione. 

Di conseguenza, viene istituita tale quota per garantire un temporaneo trattamento agevolato a coloro che devono accedere alla pensione.

Giorgia Meloni ha quindi affermato che il Governo ha intenzione di lavorare ad una riforma sulle pensioni che possa sostituire finalmente la Legge Fornero.

Si tratta di un obiettivo che è stato fissato, negli anni, da molti Governi che però non è stato mai realizzato al 100% perché questi sono caduti prima di potersene occupare per davvero. 

Inoltre, negli ultimi anni, le problematiche che i Governi hanno dovuto affrontare sono state numerose, dal Covid-19 alla Guerra in Ucraina. Di conseguenza, il tema delle pensioni è sempre passato in secondo piano. 

Perché non si vuole tornare alla Legge Fornero? 

Ora che abbiamo capito perché ogni anno viene introdotta una nuova “quota”, scopriamo per quali ragioni nessuno vuole tornare alla Legge Fornero. 

Ebbene, prima di tutto devi sapere che si tratta di una riforma che è stata approvata ai tempi del Governo Monti, nell’ormai lontano 2011

Questa è stata approvata per scongiurare la grave crisi economica che stavamo vivendo in quegli anni ed era stata votata da quasi tutti i partiti. 

Come avrai capito, l’obiettivo dell’ex Governo Monti è stato quello di risanare le finanze pubbliche, molto provate dalla crisi economica. Tuttavia, la Legge Fornero fu una norma estremante dura alla quale nessuna persona prossima alla pensione vorrebbe tornare. 

Infatti, per mezzo della Legge Fornero è stata spostata in avanti l’età pensionabile dei cittadini, in modo da minimizzare le uscite dello Stato. 

Inoltre, sempre con la Legge Fornero, è stato sancito definitivamente il passaggio al sistema contributivo, che era stato introdotto negli anni Novanta. 

In questo modo, maggiore è il numero di contributi versati negli anni, maggiore sarà la pensione che spetta alla persona. 

Inutile dire che anche questa riforma non è stata particolarmente apprezzata dai cittadini ma, dall’altro canto, l’obiettivo era quello di gravare meno sulle casse dello Stato, un obiettivo che è stato raggiunto. 

A quanti anni si andrebbe in pensione con la Legge Fornero?

E se la proposta di legge di Giorgia Meloni non venisse approvata? Come funzionerebbe la Legge Fornero senza nessuna “quota”?

Secondo quanto è stato sancito da questa legge, ci sono due criteri di pensionamento: l’età anagrafica e il numero di contributi versati. 

Dunque, puoi accedere alla pensione di vecchiaia solo se hai almeno 67 anni e 20 anni di contributi versati

Invece, se si segue esclusivamente il criterio legato ai contributi, puoi accedere alla pensione di anzianità a qualsiasi età, a patto che tu abbia versato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne

Insomma, si tratta di una legge emanata in un momento di emergenza che non aveva come obiettivo quello di aiutare i cittadini italiani. Di conseguenza, i Governi hanno sempre cercato (e stanno cercando tutt’ora) di limitare gli effetti della Legge Fornero, evitando un suo completo ritorno. 

Leggi anche: 23 anni di contributi e 67 di età, si va in pensione con questi importi al mese

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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