Pensioni, il nuovo piano del governo: pensione part-time e nuove assunzioni per under 35

Pensioni, il nuovo piano del governo prevede una pensione part-time e nuove assunzioni per gli under 35 per favorire il turnover.

La riforma delle pensioni appare ancora lontana, ma il governo Meloni sta studiando nuove soluzioni per risollevare l’intero sistema.

Ecco che si parla di una sorta di pensione part-time che andrebbe ad agevolare chi vuole uscire in anticipo dal mondo del lavoro, i giovani e le aziende. In sostanza, invece di anticipare l’uscita dal lavoro, si prevede un orario di lavoro dimezzato. Il lavoratore percepirebbe, così, metà stipendio e metà pensione, fino al compimento dei 67 anni.

Ma questo solo se l’azienda si impegni ad assumere un nuovo dipendente under 35 a tempo indeterminato. Questi verrebbe affiancato al lavoratore prossimo alla pensione, il quale potrebbe trasferirgli conoscenze ed esperienza.

L’obiettivo è favorire il turnover, facilitare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma anche permettere a chi vuole uscire prima dal mondo del lavoro un assegno pieno.

Il nuovo piano del governo per le pensioni

Nonostante sia ormai trascorso quasi un anno, il governo Meloni non ha ancora trovato la quadra sulla riforma pensioni. Tuttavia, l’esecutivo continua a immaginare nuove soluzioni, mentre si appresta a confermare per il 2024 Quota 103.

Ma un’alternativa alla pensione anticipata c’è e deriva da un modello scandinavo. Il lavoratore, al quale manchino 2 o 3 anni per la pensione di vecchiaia, potrebbe ottenere una sorta di pensione part-time.

Invece di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, potrebbe godere di un orario di lavoro dimezzato, continuando a percepire metà stipendio (continuando a versare contributi) e metà pensione. Il primo verrebbe pagato dall’azienda, mentre il secondo dall’INPS. Questo fino all’età di 67 anni, quando ormai uscirà in via definitiva dal mondo del lavoro.  

Contestualmente, l’azienda dovrebbe assumere un under 35, il quale verrebbe seguito e istruito dal lavoratore prossimo alla pensione.

L’idea, dunque, è favorire il turnover aziendale e favorire la staffetta generazionale.

Il modello scandinavo

Non si tratta di un’idea “originale”. Quello a cui ha pensato l’esecutivo è un modello già utilizzato in altri Paesi come Norvegia e Svezia.

Qui i lavoratori lasciano il lavoro in maniera graduale, continuando a lavorare part-time per due o tre anni prima della pensione. Questo lascia loro il tempo di formare le nuove leve e assicurarsi il trasferimento della conoscenza ai nuovi assunti.

La scelta di fare un tentativo per applicare lo stesso meccanismo al nostro Paese ha motivazioni solide. Bisogna pur sempre ricordare che in Italia il calo demografico rappresenta un problema reale che rischia di far saltare in aria l’intero sistema pensionistico.

La proposta, arrivata dalla ministra del lavoro Marina Elvira Calderone è stata ben accolta dalla maggioranza.

Il nuovo piano del Governo sulle pensioni: i vantaggi per lavoratori, giovani e aziende

Ma quali sarebbero gli effetti di questo sistema in Italia?

In linea generale, possiamo dire che l’idea di un prepensionamento part-time potrebbe apportare diversi benefici, sia ai lavoratori prossimi alla pensione, sia ai giovani, sia alle imprese.

In particolare:

  • i lavoratori potrebbero lasciare in maniera graduale il mondo del lavoro, senza dover subire un ingente taglio sull’assegno pensionistico come succede con altre misure come Quota 103 o Opzione donna. Durante gli ultimi anni di lavoro part-time, il lavoratore continuerebbe a versare contributi e, una volta uscito definitivamente dal lavoro, prenderebbe un assegno pieno. Inoltre, è da considerare l’effetto positivo che potrebbe avere l’allontanamento graduale dal mondo del lavoro;

  • verrebbe facilitato l’ingresso nel mondo del lavoro per gli under 35. In più, i nuovi assunti avrebbero la possibilità di acquisire conoscenze e competenze dai lavoratori più esperti;

  • le aziende, secondo il piano del governo, non dovrebbero sostenere costi ingenti per il lavoratore in part-time e il nuovo assunto. In questo contesto, verrebbero introdotte nuove agevolazioni per le nuove assunzioni.

Quando arrivano le nuove misure

Per il momento, l’ipotesi di un prepensionamento part-time e di nuove assunzioni per gli under 35 non è ancora una solida realtà.

Il ministro del made in Italy, Adolfo Urso, ha però confermato l’intenzione di proporre la norma e inserirla nella Manovra 2024. Si tratterebbe, a conti fatti, di riproporre la misura, già messa al vaglio, ma poi scartata per mancanza di coperture finanziarie.

È possibile, quindi, che la pensione part-time possa diventare realtà anche già dal prossimo anno. Ciò non significa, però, che si dovrà rinunciare del tutto alla possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro.

Quota 103 verrà con tutte probabilità riconfermata nel 2024. Nel frattempo, si pensa a un’estensione dell’Ape Sociale. Inoltre, il governo sta riflettendo sulla possibilità di modificare nuovamente Opzione donna, dicendo addio definitivamente al requisito legato alla presenza o meno di figli che ha tagliato fuori dalla platea dei beneficiari molte lavoratrici.

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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