Riscatto della laurea, quanto costa e quando conviene davvero farlo

Come funziona l'opzione INPS che permette di riscattare gli anni di studi ai fini della pensione e quando conviene davvero.

Il riscatto di laurea è uno strumento reso disponibile dall’INPS per convertire gli anni di studi universitari in anni contributivi ai fini del calcolo delle prestazioni pensionistiche a cui si ha diritto.

Tra riscatto ordinario e riscatto agevolato ecco quanto costa, quali sono tutte le variabili e quando conviene davvero ricorrere a questa procedura.

Il riscatto di laurea conviene davvero?

Il riscatto di laurea è un’opzione resa disponibile dall’INPS che offre la possibilità di inserire i propri anni di studi universitari nel computo degli anni lavorativi, e contributivi, ai fini del calcolo della propria quota pensionistica e anche dell’età effettiva in cui si ha diritto ad andare in pensione. Ciò è possibile versando un contributo che viene calcolato proprio in base agli anni di studio.

I periodi di studio riscattabili corrispondono solo alla durata dei corsi legali di studio. Non contano quindi gli eventuali anni fuori corso e per avere diritto al riscatto è necessario aver conseguito effettivamente il titolo di studio. Sono validi in questo senso i diversi titoli rilasciati dalle Università o da Istituti di pari livello: lauree triennali, magistrali e specialistiche, dottorati e diplomi di specializzazione.

Ricorrere a questo strumento per anticipare l’età della pensione non sempre conviene davvero. Risulta infatti meno conveniente in questo senso per chi ha comunque iniziato a lavorare dopo i 30 anni. Il riscatto di laurea conviene effettivamente, in ottica di anticipo della pensione, per chi si è laureato e ha iniziato a lavorare entro i 24 anni.

Quanto costa il riscatto di laurea, ordinario e agevolato

Se il riscatto di laurea conviene davvero è poi da valutare in base al suo costo e alla condizione lavorativa attuale di chi ne vuole beneficiare. Il calcolo del contributo da versare si effettua considerando l’aliquota contributiva, in vigore al momento della domanda, applicata agli ultimi dodici mesi di retribuzione. Questa aliquota va poi moltiplicata per ogni anno che si voglia riscattare.

Esiste inoltre l’opzione di riscatto agevolato, il cui costo di aliquota è determinato invece sul minimale degli artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda. La richiesta è possibili effettuarla anche da inoccupati.

Per la domanda si deve procedere in via telematica e il pagamento è rateizzabile fino a dieci anni.

In ogni caso la rivalutazione del proprio assegno pensionistico e l’acquisizione di anzianità contributiva, al netto del riscatto di laurea, rimane comunque dipendente dalla stabilità delle regole pensionistiche e delle loro eventuali trasformazioni.

Leggi anche: Ma è vero che i laureati guadagnano di più dei diplomati? La verità è diversa, ecco perché

Elisa Rossi
Elisa Rossi
Redattrice, classe 1996. Laureata in Lettere all'Università degli Studi di Milano, ha poi conseguito il titolo Magistrale in Editoria nel 2023. Ama la lingua italiana e tutte le emozioni che può suscitare attraverso libri, poesie e canzoni, e ha sempre una citazione cinematografica pronta per ogni occasione. Lettura e scrittura sono la sua passione e le sta rendendo anche il suo lavoro: il suo obiettivo è quello di collaborare con giornali e case editrici per pubblicare notizie, esperienze e storie, per informare, condividere ed emozionare con le parole, che sono la nostra massima e inesauribile fonte di magia. Motto: Oggi è il giorno in cui il tuo libro comincia, il resto è ancora da scrivere.
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