Come cambia il tuo stipendio netto con un salario minimo a 9 euro lordi

Se la proposta del salario minimo a 9 euro dovesse passare, potresti subire dei notevoli cambiamenti a seconda del tipo di stipendio che hai.

Non sarà facile ritrovarsi a fine anno con la proposta del salario minimo a 9 euro varata. Non solo per via dello scetticismo da parte del Governo Meloni, ma anche per il fatto che diverse parti sociali (associazioni, sindacati…) non vedono di buon grado questa proposta.

A sua volta, il salario minimo a 9 euro cambierà lo stipendio solo ad alcuni lavoratori. In effetti, molti CCNL prevedono da tempo un salario orario decisamente superiore ai 9 euro proposti. Soprattutto un salario orario netto, mentre i 9 euro sono lordi. Tra lordo e netto potrebbe cambiare poco e nulla, a seconda del contratto dove potrebbe essere applicato.

Come cambia il tuo stipendio netto con un salario minimo a 9 euro lordi

Fortunatamente in Italia buona parte dei lavoratori dipendenti ha una busta paga superiore ai 9 euro. A certificarlo è un’indagine della Fondazione Studio Consulenti del Lavoro, “Salario minimo in Italia: elementi per una valutazione”.

Prendendo in considerazione 63 contratti collettivi, selezionati tra i più rappresentativi, sono stati individuati per ciascuno il minimo retributivo previsto per il livello di inquadramento più basso. Il risultato è il seguente: “oltre la metà dei CCNL considerati è già superiore alla soglia dei 9 euro che la nuova proposta di legge andrebbe ad introdurre”.

Il resto dei contratti analizzati sarebbe sotto la soglia:

  • 18 sarebbero tra gli 8 e gli 8,9 euro orari;

  • 4 sarebbero superiori ai 7 euro.

Supponiamo che venga comunque applicato il salario minimo a 9 euro per questi 22 contratti citati. Essendo la media nazionale di 173 ore al mese, si passerebbe dai 1.211 euro lordi per chi ha più o meno 7 euro all’ora a 1.557 euro al mese.

E così chi ha tra i 1.384 e 1.539 euro al mese (lordi): arriverebbe a 1.557 euro al mese.

A livello di netto, supponendo un cuneo fiscale e previdenziale complessivo invariato (a meno che non passi la proposta del taglio del cuneo), l’aumento sullo stipendio netto andrebbe dai 103 euro fino a 204 euro in più al mese.

Salario minimo a 9 euro per queste categorie di lavoro

Se si vuole parlare di alcune specifiche categorie di lavoro, per questa simulazione accenneremo a quelle con la paga oraria più bassa segnalata dagli stessi CCNL. E sono:

  • settore della vigilanza, 5 euro;

  • settore delle pulizie, 6,52 euro;

  • settore tessile e l’abbigliamento, 7,09 euro;

  • settore estetica, 7,14 euro;

  • servizi assistenziali, 7,18 euro;

  • pubblici esercizi e ristorazione, 7,28 euro;

  • turismo, 7,48 euro.

Ovvio che a beneficiare di un aumento più consistente sarebbero quelli che lavorano nel settore della vigilanza, con un aumento quasi del 50%, mentre per il turismo sarebbe un miglioramento sensibile, ma non eclatante.

Anche perché al lordo il vigilante passerebbe da 865 a 1.557 euro, che al netto sarebbero più di 415 euro. Una somma di denaro che potrebbe rendere la tua vita decisamente migliore. Ma meno per le imprese.

Pro e contro della misura

Se da una parte un aumento del salario minimo a 9 euro garantirebbe a diverse categorie una qualità della vita decisamente migliore, le imprese si ritroverebbero ad affrontare un innalzamento del costo del lavoro.

Costo che andrebbe a colpire il prezzo finale di prodotti e servizi in erogazione, e si sa che quando aumenta il prezzo difficilmente tutti i clienti accettano volentieri. Sarebbe inevitabile un calo della clientela, e quindi una vendita più contenuta, davanti però a spese di gestione più alte.

Oltre al potenziale rischio di alimentare l’inflazione, a causa del rispettivo aumento di salari e prezzi, alla stregua della scala mobile in vigore negli anni Ottanta.

Lo stesso studio dei Consulenti del Lavoro consiglia di fissare un limite salariale più dignitoso non in maniera semplicistica, ma sempre secondo gli accordi sociali tra datore di lavoro e sindacati.

Accordi che però non hanno impedito il calo dei salari registrato nell’ultimo aggiornamento dell’OCSE dell’11 luglio: l’Italia è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie negli ultimi anni. Si parla di una riduzione superiore al 7%, paradossalmente quasi la stessa cifra che invece ha portato all’innalzamento dei prezzi di beni e prodotti nell’ultimo anno.

Eppure il salario minimo a 9 euro potrebbe garantire un miglioramento delle condizioni economiche non solo delle categorie sopracitate, ma anche di alcune tipologie di lavoro, come l’apprendistato. Oppure migliorare il divario tra Nord e Sud, visto che avrebbero un aumento salariale tra il 15,1% e il 16,7%.

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