Salario minimo accordo UE, ma nessuna imposizione in Italia!

Salario minimo accordo UE: ecco in cosa consiste il nuovo provvedimento e da chi dovrà essere rispettato. Per ora l'Italia

Svolta epica all’interno dell’Unione Europea. Si è arrivati finalmente, nella notte di lunedì e martedì, a un accordo per i salari minimi fra Consiglio, Commissione e Parlamento dell’Unione Europea. Andiamo subito a scoprire tutte le novità riguardanti il salario minimo accordo UE

Salario minimo accordo UE: in cosa consiste l’intesa

È una svolta epocale per l’Europa sociale: con l’ultimo accordo preso a livello europeo verranno garantiti dei salari minimi adeguati in tutta l’Unione Europea, oltre che uno sviluppo della contrattazione collettiva. 

Le nuove norme, che entreranno in vigore subito dopo la definitiva approvazione del Parlamento UE e del Consiglio UE, saranno una vera e propria tutela per la dignità del lavoro e faranno sì “che il lavoro paghi” ha commentato la presidente dell’unione Europea Ursula von der Leyen.  

La direttiva sul salario minimo accordo UE dovrà:

  • definire delle procedure per garantire l’adeguatezza dei salari minimi, dove esistono;
  • incentivare la contrattazione collettiva per la definizione dei salari;
  • incrementare l’accesso concreto alla tutela dei salari minimi per tutti quei lavoratori che ne avranno diritto, sulla base del diritto nazionale. 

Tutti i Paesi membri dell’Unione Europea che dispongono già di salari minimi dovranno concretare dei quadri procedurali per determinarli e rinnovarli secondo alcuni specifici criteri.  

Nessuna legge permanente sul Salario minimo accordo UE, ma gli aggiornamenti dovranno essere effettuati come minimo una volta ogni biennio. Tale periodizzazione viene estesa a quattro anni per tutti quegli Stati che utilizzeranno un meccanismo di indicizzazione automatico. 

In questo accordo avranno un ruolo chiave le parti sociali poiché saranno pienamente coinvolte in tutte le procedure per determinare e rinnovare i diversi salari minimi.  

Schmit: “Nessuno dovrà trovarsi in povertà mentre lavora

L’accordo UE sul salario minimo è un messaggio forte e chiaro a tutti i cittadini degli Stati membri, che dona anche una forte speranza. 

Nessun lavoratore, infatti, dovrebbe trovarsi in povertà mentre lavora. Questo accordo funge da spartiacque tra il vecchio modo di lavorare e il nuovo modo, che vuole eliminare definitivamente la povertà lavorativa. L’economia europea è e sarà a favore dei propri cittadini. 

Il commissario dell’Unione Europea al lavoro Nicolas Schmit ha manifestato un forte ottimismo per il nuovo accordo sul salario minimo, soprattutto per il suo riconoscimento all’interno dei diversi governi nazionali.

Il commissario, inoltre, ha ricordato nella conferenza stampa di presentazione della misura che un obiettivo per il futuro, derivato da una delle proposte emerse dalla Conferenza sul futuro dell’Europa, è di avere un salario minimo adeguato in tutta l’Unione.

Schmidt ha anche dichiarato che l’attuazione di questa misura sul salario minimo accordo UE “Era fin dall’inizio un impegno di questa Commissione.

Salario minimo accordo UE: non verrà imposto in Italia! Ecco il perché

Come dicevamo in precedenza, l’accordo UE sul salario minimo non prevede l’attuazione in tutti i Paesi dell’Unione Europea

Il Commissario al Lavoro UE ha, infatti, parlato della situazione critica del nostro Paese in cui è tutt’ora in corso una discussione vasta e accesa sulle modalità di rafforzamento del sistema di contrattazione collettiva, oltre che sull’istituzione o meno di un compenso minimo. 

Schmidt ha “tranquillizzato” il Bel Paese: niente imposizioni su eventuali salari minimi, anzi, secondo lui questo nuovo accordo potrà essere solamente “un contributo a questo dibattito.

Il Commissario UE al Lavoro ha manifestato ottimismo e fiducia nei confronti del nostro Esecutivo e delle parti sociali, che sicuramente “raggiungeranno un buon accordo per rafforzare la contrattazione collettiva”, in particolare per salvaguardare coloro che non risultano protetti. 

Secondo Schmidt, una volta fatte tutte le considerazioni necessarie, il Governo e le parti sociali giungeranno alla conclusione che potrebbe essere di fondamentale importanza arrivare ad inserire il salario minimo anche in Italia. 

Le parole dei Ministri Orlando e Giorgetti sul Salario minimo accordo UE

Avevamo già parlato qualche tempo fa in questo nostro articolo dei salari minimi in Italia. Neanche un mese fa, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali aveva dichiarato che:

 “nel nostro Paese, occorrerebbe effettuare, non tanto una legge che stabilisca un livello di salario minimo universale, ma una sorta di contratto di riferimento per ciascuno dei settori economici.

Oggi, subito dopo l’approvazione della direttiva sul salario minimo accordo UE, il Ministro ha dichiarato sul suo profilo ufficiale Facebook che il Bel Paese si è sempre battuto per ottenere questo risultato importante, estende tutele e diritti ai lavoratori europei. “Un passo importante per concretizzare l’Europa sociale e del lavoro.”

Anche il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha commentato l’accordo preso in UE sul salario minimo, puntando sul margine di azione che i diversi Stati membri avranno per declinare i salari all’interno delle realtà nazionali. 

Secondo Giorgetti in Italia è presente una “contrattazione molto avanzata, anche di secondo livello”, dunque, l’attuazione dei salari minimi non dovrà in alcun modo penalizzare “delle forme che abbiamo sperimentato con successo”.

Il ministro Giorgetti ha poi dichiarato che In Italia il s.m. potrebbe effettivamente servire solo in qualche settore, poiché in altri settori, mediante l’attuale contrattazione, vengono già garantiti “degli stipendi superiori a quelli del salario minimo”.

Salario minimo accordo UE, in Italia stipendi bassi e solo promesse

Secondo quanto aveva dichiarato il ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando qualche tempo fa, la proposta per un salario minimo a livello italiano era già nei programmi del Partito Democratico del 2018, come misura di giustizia sociale.

La questione era stata accantonata soprattutto a causa della pandemia di coronavirus, ma anche perché mancava un vero e proprio accordo su come agire.

Riusciremo in Italia ad arrivare ad una definizione del compenso minimo entro la fine dell’anno sulla scia del Salario minimo accordo UE?

In Italia gli stipendi sono scesi dell’8.3 % in dieci anni e con questa inflazione un milione di persone rischia la povertà assoluta. Un motivo in più per tornare a parlare di lavoro povero.”

Se negli scorsi giorni abbiamo visto come la Germania abbia approvato l’aumento del salario minimo fino ad arrivare a 12 € all’ora, abbiamo anche visto che In Italia più dell’11.7% dei lavoratori dipendenti percepisce un salario che risulta essere inferiore ai minimi contrattuali.

La realtà dei fatti è che nel nostro Paese il provvedimento è fermo al Senato, per cui si sta compiendo un vero e proprio braccio di ferro tra le forze politiche. Se, infatti, partito democratico e Movimento 5 stelle sembrano essere in accordo con l’adozione di questa misura, il centrodestra la pensa in maniera diversa.

Ecco le parole che il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha pronunciato di recente sulla questione (Salario minimo accordo UE): 

“Un salario minimo per legge rischierebbe di spiazzare le relazioni industriali e di produrre effetti negativi a catena sul mercato del lavoro. Io credo che la soluzione sia la contrattazione, le buone relazioni sindacali che tutelino anche e soprattutto i più deboli.”

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