Scrutatori e rappresentanti di lista, ecco quanti giorni di riposo spettano

Le elezioni politiche del 25 settembre 2022 si avvicinano: ecco come funzionano permessi e riposi compensativi per lavoratori dipendenti impegnati al seggio.

Le elezioni politiche del 25 settembre 2022 sono prossime e i lavoratori dipendenti impegnati al seggio e i rappresentanti di lista potrebbero farsi qualche domanda su come funzionano i permessi dal lavoro. Dunque, è bene parlare di permessi elettorali e riposi compensativi.

I lavoratori dipendenti che prestano servizio nei seggi elettorali è bene che sappiano come deve comportarsi e quali diritti hanno. Ovviamente, non dovranno porsi il problema dei permessi e del riposo i professionisti, i lavoratori autonomi e le Partite Iva.

Ebbene, non perdiamoci in troppe anticipazioni e andiamo a spiegare quanti giorni di riposo spettano ai dipendenti impegnati ai seggi elettorali, in base ai vari casi.

Quanti giorni di riposo spettano a presidenti, segretari, scrutatori e rappresentanti di lista

Non mancano molti giorni alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 e possono venire alcuni dubbi in merito a permessi elettorali e giorni di riposo.

Ogni qual volta si svolgono elezioni amministrative, regionali, politiche e anche referendum, vengono coinvolti un numero molto alto di persone per le operazioni di voto.

I ruoli sono quelli del presidente di seggio, del segretario, dello scrutatore e, infine, ci sono anche i rappresentanti di lista, di candidato oppure di gruppo di candidati. 

Può trovarsi impegnato al seggio elettorale chiunque: un lavoratore dipendente, un lavoratore autonomo, un professionista, un titolare di Partita Iva o un disoccupato.

Quando affrontiamo il discorso dei giorni di riposo, ci riferiamo ai lavoratori dipendenti. Come si dovrebbe sapere, assentarsi dal lavoro è un loro diritto

Possono assentarsi per il periodo che corrisponde alla durata delle operazioni di voto, che parte dal giorno prima delle elezioni e si conclude il giorno successivo allo scrutinio.

In questo periodo di assenza, non solo il posto di lavoro è tutelato, in quanto il permesso elettorale e il riposo compensativo sono diritti del lavoratore, ma il dipendente ha diritto anche alla retribuzione.

Per quali ruoli è possibile chiedere il permesso? Sia per i ruoli imposti, ovvero Presidente di seggio, segretario, scrutatore, sia per i ruoli scelti liberamente, ovvero il rappresentante di lista, di candidato e di gruppo di candidati.

Come funziona il riposo compensativo

Abbiamo detto che il lavoratore dipendente impegnato al seggio elettorale ha diritto al riposo compensativo. Di cosa si tratta? Si tratta del riposo spettante che non è stato fruito e, quindi, deve essere compensato nel primo giorno lavorativo successivo. 

Quando ne ha diritto? Quando le operazioni relative al voto si svolgono la domenica oppure di sabato nel caso della settimana lavorativa corta.

In questo caso, appunto, il lavoratore ha diritto alle quote giornaliere aggiuntive di retribuzione o, appunto, al riposo compensativo, senza perdere la retribuzione, che può goderne dopo la fine delle operazioni elettorali, di voto e di scrutinio.

Riepiloghiamo, qui di seguito, brevemente, i permessi elettorali e i riposi compensativi. Come abbiamo già detto, spettano a tutti i lavoratori, pubblici e privati, con contratto a tempo determinato e a tempo indeterminato, impegnati al seggio elettorale.

Leggi anche: Elezioni 25 settembre 2022: come si vota? Fac-simile scheda elettorale e istruzioni

Permessi elettorali per i lavoratori dipendenti: ecco quali sono

Dopo questa esaustiva spiegazione generale, dobbiamo addentrarci, più nello specifico, elencando dettagliatamente quali sono i permessi elettorali per i dipendenti

Come già detto, tutti i giorni in cui il lavoratore si assenta dal lavoro, in quanto impegnato nelle operazioni di voto e scrutinio, sono considerati come giorni di lavoro.

Quel che bisogna distinguere sono i giorni in cui vengono effettuate le operazioni. Quando le operazioni coincidono con l’orario lavorativo e la settimana lavorativa è di sei giorni, allora il lavoratore ha diritto ad un’assenza retribuita per intero.

Se, invece, le elezioni e le operazioni di scrutinio si effettuano i giorni festivi o non lavorativi e la settimana lavorativa è corta, allora il lavoratore dipendente ha diritto alla fruizione di altrettante giornate di riposo compensativo.

Infine, nel caso in cui lo scrutinio si protrae oltre la mezzanotte della giornata successiva, anche per poche ore, il lavoratore ha diritto ad assentarsi per l’intera giornata lavorativa successiva, quindi, di martedì, e ha diritto all’intera retribuzione. 

Non ci resta che parlare della documentazione da consegnare al datore di lavoro. 

Ovviamente, le assenze di cui abbiamo parlato devono essere debitamente documentate. Quali documenti dovrà consegnare il lavoratore? Innanzitutto, dovrà esibire la chiamata ai seggi firmata dal presidente e il permesso da consegnare al datore di lavoro, che si trova nei documenti presenti al seggio.

Cosa indicare nel permesso? Dovranno essere opportunatamente indicate le giornate di presenza al seggio e anche l’orario di inizio e di chiusura delle operazioni. 

Ovviamente, il lavoratore deve anche informare preventivamente il datore di lavoro della sua presenza al seggio elettorale e, di conseguenza, dell’assenza dal posto di lavoro.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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