Lo Smart-working porta dei rischi per la salute? Ecco le direttive dell’Unione Europea

Lo Smart-working porta dei rischi per la salute? Ecco quali sono le novità che potrebbero essere adottate in Europa. Scoprile qui.

Come sappiamo, l’avvento della pandemia da Covid-19 ha portato nuove modalità per lavorare. Definiamo smart-working questa innovazione che, per quanto fosse presente già prima del 2020, ha preso definitivamente piede durante la pandemia. 

Tuttavia, non tutte le aziende hanno adottato davvero la procedura dello “smart-working”, ma hanno optato prevalentemente per un lavoro da remoto, senza seguire tutte le linee guida previste. 

Questa modalità di lavoro è stata apprezzata da una larga parte dei lavoratori che ad oggi non vorrebbero più tornare indietro. Insomma, sembrerebbe proprio che la vita in ufficio non faccia più per molte persone che, pare, preferiscano il lavoro ibrido, quindi composto da qualche giorno in ufficio ed altri giorni da remoto. 

Tutti abbiamo sperimentato lo smart-working durante il periodo caratterizzato dalla pandemia, in modo obbligatorio, ovviamente. 

Questo ha portato con sé numerosi vantaggi, come avere più tempo da dedicare alla propria famiglia e ai propri hobby, nonché un notevole risparmio economico. Eppure, c’è anche il risvolto della medaglia, ossia un tema del quale si sta occupando l’Unione Europea: il rischio per la salute legato allo smart-working. 

Vuoi saperne di più? Allora non perderti questo articolo.

Lo smart-working può causare disagi per la salute mentale? Andiamo a scoprire cosa dice l’UE

Come abbiamo affermato in precedenza, lo smart-working ha apportato notevoli benefici, come il risparmio notevole in termini di carburante per non dover andare al lavoro, oppure per i pasti fuori, oppure ancora la possibilità di conciliare al meglio vita privata e vita lavorativa. 

Tuttavia, se guardiamo anche l’altro lato della medaglia, lo smart-working ha apportato anche notevoli disagi. 

Infatti, il Parlamento dell’Unione Europea, dopo aver riconosciuto quelli che sono i vantaggi del lavoro da remoto, ha deciso di porre l’accento su quelli che sono dei veri e propri pericoli per la salute derivanti dallo smart-working. 

Le motivazioni le vedremo più avanti, ma la decisione è stata quella di richiedere a tutti gli Stati dell’Unione di introdurre delle nuove regole che possano normare questa modalità di lavoro. 

Una delle regole che è stata richiesta direttamente da Strasburgo è stato il diritto alla disconnessione in quanto un lavoratore in smart-working può diventare in poco tempo un impiegato che deve essere reperibile sempre, 7 giorni su 7, 24 ore su 24. 

Quali sono i rischi dello smart-working per la salute? La risposta dell’Unione

Come abbiamo visto, nonostante i notevoli vantaggi apportati dallo smart-working, l’Unione Europea ha individuato anche delle possibili criticità. 

Proprio per questo motivo a Strasburgo è stato chiesto a tutti gli Stati membri di mettere a punto delle nuove regole interne per disciplinare il lavoro da remoto. 

Ebbene, tutto questo è avvenuto perché, secondo quanto affermato dall’Unione Europea, ci sono stati dei punti pericolosi dello smart-working. 

Ma quali sono? Andiamo subito a scoprire insieme quelli che sono i rischi di questa modalità di lavoro agile. 

Prima di tutto abbiamo la minaccia al diritto di privacy del singolo, in quanto il datore di lavoro spesso effettua un controllo a distanza del suo lavoratore con dei software appositi. 

Ma non si tratta certo dell’unico punto di ombra che ricade sullo smart-working. 

Infatti, vi è anche un rischio legato alla salute mentale in quanto, se da un lato possiamo affermare che con lo smart-working un dipendente ha più tempo da dedicare ai suoi affetti, può avvenire anche il contrario. 

Ad esempio, possiamo affermare che la distinzione tra vita lavorativa e vita privata diventa sempre meno netta e questo può portare ad un ricorso sregolato al lavoro, non dovendo timbrare alcun cartellino. 

E chi non vive con la sua famiglia? In questo caso il rischio è quello relativo all’isolamento. 

Infatti, anche se per molti (specie i giovani) doversi recare in ufficio risulta essere un problema, per altre persone si tratta di un momento di condivisione con i colleghi. Dunque, alcune persone possono soffrire dell’isolamento causato dallo smart-working e avere effetti negativi anche sulla loro salute mentale. 

Abbiamo poi gli ultimi due rischi derivanti dallo smart-working che sono molto collegati tra loro:

  • Nessun diritto alla disconnessione garantito
  • Cambio di orari di lavoro

Nel primo caso abbiamo capito che, secondo l’Unione Europea, tutti i dipendenti dovrebbero godere di questo diritto per poter passare del tempo a fare ciò che vuole, senza dover pensare al lavoro. In questo modo si eviterebbe un mescolamento tra vita privata e vita lavorativa. 

Ebbene, quelli che abbiamo visto sono tutti elementi che possono portare un forte stress al lavoratore e quindi incidere sulla sua salute mentale.

Quali saranno le prossime mosse per normare lo smart-working? Lo scopriremo presto. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
785FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate