L’aborto negli USA diventa illegale! Dopo 50 anni, la Corte Suprema cancella un diritto

L'aborto in alcuni Stati degli USA non è più legale! I giudici repubblicani della Corte Suprema ribaltano una sentenza del 1973, che garantiva il diritto!

WASHINGTON – Con una sentenza i giudici della Corte Suprema USA nominati da Trump hanno cancellato il diritto all’aborto sancito con la storica sentenza “Roe vs. Wade” del 1973. Questa sentenza aveva garantito il diritto all’aborto per 50 anni. 

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha commentato con grande stupore e con grande tristezza la vicenda: 

La Corte ha fatto ciò che non aveva fatto mai prima d’ora: togliere espressamente un diritto costituzionale così fondamentale per così tanti americani, che era stato già riconosciuto. […] Sono scioccato.

La Corte Suprema ha letteralmente fatto tornare l’America indietro di 150 anni. Questo è un giorno triste per l’America.

Ma le parole di Nancy Pelosi, la speaker del Congresso americano, sono state ancora più dure: 

La Corte Suprema radicale sta sventrando i diritti degli americani e mettendo in pericolo la loro salute e sicurezza. Ma il Congresso continuerà ad agire per fermare questo estremismo e proteggere il popolo americano.  

Oggi, la Corte Suprema controllata dai Repubblicani ha raggiunto l’obiettivo oscuro ed estremo del Gop di strappare alle donne il diritto di prendere le proprie decisioni sulla salute riproduttiva. A causa di Donald Trump, Mitch McConnell, del Partito Repubblicano e della loro super maggioranza alla Corte Suprema, oggi le donne americane hanno meno libertà delle loro madri.

Secondo la Pelosi, i repubblicani al Congresso vorrebbero cavalcare l’onda “progettando un divieto di aborto a livello nazionale. Negli Stati, i repubblicani vogliono arrestare i medici che offrono cure riproduttive alle donne che interrompono una gravidanza. Gli estremisti del Partito Repubblicano minacciano addirittura di criminalizzare la contraccezione, la fecondazione in vitro e le cure post-aborto”.

Ma la speaker del Congresso rassicura i propri sostenitori: “Mentre i repubblicani cercano di punire e controllare le donne, i democratici continueranno a lottare ferocemente per sancire per legge la “Roe vs. Wade”.

Ma mentre i democratici commentano con indignazione la vicenda che sta scuotendo gli Stati Uniti ed il mondo intero, Trump non sembra sorpreso dalla decisione presa dai giudici della Corte Suprema perché “voluta da Dio”.

Ecco dove è in vigore il divieto di aborto

La situazione non sembra farsi facile, quindi, per il fronte abortista, poiché la sentenza della Corte è entrata già in vigore in 15 Stati. In particolare, da oggi l’aborto entrerà in vigore (o lo sarà nei prossimi giorni) in Wyoming, North Dakota, South Dakota, Idaho, Utah, Texas, Oklahoma, Missouri, Arkansas, Louisiana, Mississippi, Alabama, Tennessee, Kentucky e West Virginia

Tuttavia, la fazione democratica promette di lottare e di difendere gli americani da quest’onda estremista. Il governatore del New Jersey, il democratico Philip Murphy, dice di essere pronto a ospitare le donne in arrivo dagli Stati antiabortisti, per proteggerle anche con l’intervento delle forze dell’ordine.

Le gestanti in arrivo dagli Stati antiabortisti saranno ospitate nelle strutture sanitarie e tutte le spese del viaggio saranno coperte dalle aziende come Apple, Amazon, Disney, Meta (Facebook), Microsoft, Starbucks e tante altre.

L’arrivo della proposta nelle aule della Corte Suprema

Ma come si è arrivati a questo punto? In realtà, la decisione non è solo ideologica, ma parte da una spinta religiosa. Sono state le parrocchie cattoliche, le comunità evangeliche a diffondere il movimento antiabortista in maniera capillare, attraverso la partecipazione di volontari.

I primi Stati ad essere stati coinvolti per primi sono quelli dove i valori religiosi sono maggiormente diffusi nel tessuto sociale, come lo Utah. Questi, sono poi stati seguiti dagli Stati con a capo un governatore repubblicano.

Il movimento, quindi, arrivò nelle aule della Corte Suprema, quando nel 2018 il Mississippi presentò un ricorso nel quale si chiedeva l’introduzione di limitazioni più severe di quelle previste dalla “Roe vs. Wade”. Il ricorso è rimasto nel cassetto per un anno, fino a quando Trump non nominò i suoi giudici conservatori e repubblicani.

Dopodiché, i giudici repubblicani, essendo in maggioranza, hanno deciso di riprendere il ricorso per esaminarlo.

Tuttavia, non tutti gli Stati con un governatore repubblicano adotteranno questa nuova decisione. Ad esempio, nel Montana, nel Nebraska, in Virginia e nell’Indiana (paesi con a capo un governatore repubblicano) la decisione è ancora incerta. 

Questo perché non tutti i repubblicani sembrano essere contro l’aborto, come ad esempio il governatore del Massachusetts, Charlie Baker, il quale ha addirittura firmato un ordine esecutivo per proteggere le strutture sanitarie che accoglieranno le gestanti in arrivo dagli Stati antiabortisti.

Cosa succederà adesso? Con l’abolizione della storica sentenza del 1973 e senza, quindi, un obbligo federale che garantisce il diritto all’aborto, il numero di aborti legali diminuirà di almeno il 14%, secondo una ricerca di studiosi del Middlebury College, dell’Università della California di San Francisco e del Guttmacher Istitute.

Di contro, sempre secondo la ricerca, aumenteranno sicuramente gli aborti illegali, pericolosi per la salute delle donne.

Leggi anche: La siccità colpisce ancora: a rischio le risaie! Il Po non è stato mai così secco

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
797FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate