Chi è Alessio D’Amato e perché ha lasciato l’Assemblea Nazionale del Partito Democratico

Alessio D'Amato, esponente Pd e consigliere regionale nel Lazio ha annunciato le dimissioni dall'Assemblea Nazionale del Pd. Ecco la motivazione.

Alessio D’Amato ha comunicato al presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini la sua intenzione di lasciare l’Assemblea Nazionale del Partito.

Il suo gesto nasce all’indomani della partecipazione della segretaria Elly Schlein alla manifestazione del Movimento 5 Stelle ”Vite Precarie” alla quale ha partecipato anche il fondatore del M5S Beppe Grillo.

Ecco chi è Alessio D’Amato, perché ha preso questa decisione e le reazioni nate dalla manifestazione del partito di Giuseppe Conte a Roma.

Alessio D’Amato, chi è l’esponente del Partito Democratico in rotta con Schlein

Alessio D’Amato è stato di recente il candidato del Partito Democratico e di Azione-Italia Viva alle Elezioni Regionali nel Lazio. D’Amato è stato sconfitto dal candidato del centrodestra Francesco Rocca.

D’Amato è nato il 13 marzo 1968. Dal 1995 al 2010 è stato consigliere regionale per tre legislature. Dal 2018 al 2023 nella Giunta guidata da Nicola Zingaretti è stato assessore con Delega alla Sanità e coordinatore dell’Unità di Crisi Covid-19. Dal 2023 è consigliere di opposizione eletto nelle liste del Pd alla giunta di centrodestra alla Regione Lazio.

D’Amato e la decisione di dare le dimissioni dall’assemblea nazionale del Partito Democratico

Oggi Alessio D’Amato ha deciso di comunicare al presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini le sue dimissioni dall’Assemblea Nazionale del Pd. Ecco le sue parole sui social network:

Ho comunicato a Stefano Bonaccini le mie dimissioni dall’Assemblea Nazionale del PD. Brigate e passamontagna anche No. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5S. Vi voglio bene, ma non mi ritrovo in questa linea politica. Continuo a lavorare per una alternativa ai sovranisti e ai populisti.

Le parole su twitter del Consigliere della Regione Lazio, Alessio D’Amato, candidato per il centro-sinistra alla presidenza fanno riferimento alle parole di Beppe Grillo che dal palco della manifestazione dei pentastellati ha arringato la folla riferendosi alle “brigate di cittadinanza” con l’invito a indossare “passamontagna”.

La manifestazione del partito, BastaVitePrecarie, ha visto partecipare anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein che ha dichiarato di sostenere alleanze su temi come il “lavoro e il precariato, sia con Conte che con altre formazioni politiche all’opposizione”.

Esponenti “dem” a disagio

Le parole dell’ex premier Giuseppe Conte sull’Ucraina e quelle di Beppe Grillo sulle brigate di cittadinanza sono state sufficienti a far rialzare la testa alla minoranza dem. D’Amato ha deciso di lasciare l’assemblea nazionale del partito, pur tenendo per ora la tessera.

Anche Mariano Angelucci, consigliere Pd nel Lazio, ha detto che “Partecipare alla manifestazione del M5S è stato un grave errore, non si capisce più quale sia la linea del Pd su temi molto importanti per la nostra storia e la nostra comunità”.

Cosa ha detto Beppe Grillo e la difesa di Giuseppe Conte

Ma cosa aveva detto Beppe Grillo dal palco di Roma? Ecco le sue parole:

vi ho preso che eravate piccolini e pieni di passione e ora siete qui ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader? Ma siate leader di voi stessi. Reagite. Cominciate a fare le brigate di cittadinanza, mascheratevi col passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, mettete a posto marciapiedi, aiuole, tombini. Fate il lavoro e scappate.

E oggi Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha scritto su Facebook:

I media mainstream hanno provato a ignorare la piazza di Roma, strumentalizzando una frase del discorso tenuto da Beppe Grillo sul palco di chiusura. Una frase estrapolata dal suo contesto e criminalizzata perché, accarezzando il gusto del paradosso, incitava i presenti a indossare il “passamontagna” per compiere non già azioni violente, bensì pacifiche e utili per la propria comunità. E così un omaggio al lavoro socialmente utile di tanti cittadini attivi, che si prendono cura in prima persona del proprio quartiere, del verde pubblico che hanno sotto casa, delle strade che attraversano ogni giorno – sostituendosi troppo spesso ad uno Stato troppo assente – ha originato un ridicolo coro di indignazione. Ovviamente in questo coro si distinguono anche gli esponenti della falsa opposizione.

E oggi Grillo ha postato sul suo profilo Instagram una foto con cappello e giacca militare, sul volto un passamontagna ed in mano un cartello “Brigata di cittadinanza, reparto d’assalto”, e la scritta corredata Brigata “Riparazione panchine”.

Dalla maggioranza di centrodestra gli attacchi a Beppe Grillo

Intanto dalla maggioranza non mancano gli attacchi a Beppe Grillo. Il ministro della Difesa Guido Crosetto scrive sui social:

“Era scomparso, fuori dai radar. Ma deve guadagnarsi il vitalizio di partito. Allora si inventa brigate e passamontagna. Cosi può tornare a casa in Sardegna e lasciarci a commentare. Merita solo indifferenza e non fa nemmeno più ridere

I capigruppo della Lega scrivono:

Mentre nel Partito Democratico fioccano le polemiche e perfino le dimissioni dopo le sconcertanti parole di Grillo su brigate e passamontagna, stupisce il silenzio di Schlein. Dica se Grillo è un compagno che sbaglia. Da che parte sta la segretaria democratica?

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