La norma nascosta nell’ultimo decreto legge fa rabbrividire!

Se pensavate che il DL del 24/03/22 avesse l'obbiettivo di far uscire l'Italia dall'emergenza, vi siete sbagliati di grosso! Una norma mette i brividi!

Il Decreto Legge del 24 marzo del 2022, ovvero il decreto che dovrebbe porre fine “gradualmente” a tutto quello che è stato collegato alla pandemia, all’emergenza, alle restrizioni e così via, se letto tutto, anche nei cavilli, invece, fa davvero rabbrividire, perché elenca norme che di democratico non hanno assolutamente nemmeno la parvenza. 

Anche soltanto grazie ad un unico articolo di questo decreto (con precisione l’articolo n. 3) si evince come davvero ormai in questo paese la democrazia è morta e non c’è speranza di risurrezione.

E ci permettiamo anche di inviare “armi” in altri paesi, per una spesa del 2% del pil, per esportare (con le armi) la democrazia, quando noi qui censuriamo chi la pensa diversamente (vedi l’accaduto dell’esimio professor Orsini, non allineatosi al pensiero comune e fatto completamente fuori, metaforicamente parlando, al momento).

Ma entriamo nei dettagli di questo decreto partorito da menti sociopatiche (perché altrimenti non si può spiegare), per capire cosa intendo dire quando affermo che fa venire “i brividi” o perlomeno fa venire i brividi a chi ancora usa un briciolo di ragionamento e non è completamente lobotomizzato, perché per questi ultimi non credo ci sia più speranza di risveglio. Vediamo la norma in questione.

La norma nascosta in un articolo del DL 24/03/22 che, di fatto, accentra i poteri nelle mani di un solo Ministro

Cari miei appassionati lettori, leggete voi stessi l’articolo 3 del Decreto Legge del 24 marzo 2022 che, in teoria, avrebbe dovuto “ridarci la libertà”, io vi riporterò solo il passaggio più spaventoso:

“il  Ministro della salute, con propria ordinanza: 

    a) di concerto con i Ministri competenti per materia  o  d’intesa

con la Conferenza delle  regioni, può adottare e aggiornare le linee guida e i protocolli volti  a  regolare  lo

svolgimento in sicurezza dei servizi e  delle  attività  economiche, produttive e sociali”

E qui perdonatemi, già mi fermerei, perché anche se non sono ministro della Salute, ma solo una povera redattrice, laureata in giurisprudenza e con un master in gestione e sviluppo delle risorse umane, mi chiedo, di grazia, cosa diamine c’entra il Ministro della Salute con le attività economiche?

Mi direte voi: “l’articolo dice per lo svolgimento in sicurezza”; e dunque una sola persona, un solo Ministro, da oggi in poi, potrà decidere se le attività economiche, tutte le attività economiche di un intero paese, si stiano svolgendo in sicurezza????

E se ci dovesse capitare, per disgrazia immensa, di nuovo uno come Speranza o anche peggio? Perché l’imprenditoria di questo paese deve essere legato alle velleità di un Singolo Ministro? Questa cosa è di una gravità inaudita perché di fatto accentra, come mai accaduto prima nella storia di questa Repubblica, nelle mani di una sola persona e di un solo ruolo la possibilità di porre limiti alle attività economiche di questa nazione! E già qui, la gravità è palese e chi non la vede, ha problemi seri di vista. 

La norma contenuta nell’articolo 3 del DL 24/03/22 fa di peggio, pone nelle mani di un solo Ministro la limitazione delle nostre libertà

La norma, di cui nessuno, tranne il coraggioso avvocato Sandri, ha parlato, continua dicendo:

“Il ministro della Salute, sentiti i Ministri competenti  per  materia,  può introdurre

limitazioni agli spostamenti  da  e  per  l’estero,  nonché imporre

misure sanitarie in dipendenza dei medesimi spostamenti”.

Avete letto bene? Vi sembra un incubo? E invece è una norma del decreto legge che dice, in soldoni, che il Ministro della Salute, nell’era presenta ancora Speranza, può, (sentiti, solo sentiti, gli altri ministri) decidere di limitare gli spostamenti da e per l’estero.

Ovvero può decidere di chiudere i confini. Cosa che io dico ormai da mesi, non perché sia una veggente, ma semplicemente perché conoscendo i nostri polli (che stanno al governo) si può facilmente predire cosa hanno e avranno intenzione di fare. 

Allora per chi non lo avesse capito, lo ripeto in maniera più semplice: il ministro della Salute, sentiti altri ministri competenti, può decidere di chiudere i confini dell’Italia, limitando di fatto gli spostamento per l’estero o dall’estero. Volete andarvene? Non potrete? Qualcuno vuole rientrare? Non potrà. E a deciderlo chi? Un parlamento eletto con legge ordinaria? Non sia mai. A deciderlo una sola persona: il Ministro della Salute.

Norma anti-democratica contenuta nell’ultimo decreto legge!

Vi sembra normale e democratico che una sola persona, un solo Ministro, possa decidere delle sorti della libertà di un paese intero, decidere di chiudere le persone nei confini di una nazione o di chiuderli in casa?

Davvero questa non vi sembra una deriva pericolosissima e un precedente che porterà allo sfacelo, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di una democrazia ormai esistente solo sulla carta e claudicante.

E che fine fa la libera circolazione dei cittadini europei, fondamento essenziale della Comunità Europea?

E che fine fa la libertà, fondamento essenziale della Costituzione Italiana?

E che fine fa il potere legislativo nelle mani di un parlamento eletto dal popolo?

Siamo davvero nella melma fino al collo e direi che chi ha intenzione di lasciare questo paese lo faccia al più presto, prima che a Speranza (che non mi sembra il massimo dell’equilibrio mentale) venga in mente di chiudere i confini. 

Mentre tutti i paesi del mondo hanno avuto il loro “freedom day” l’Italia pone una norma di “gradualità” di uscita dallo stato d’emergenza

Sì perché il Decreto Legge del 24 marzo 2022 intitolato: “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”, non pone alcun freedom day, e, onestamente, non pone alcun freedom, ovvero non ridà alcuna libertà.

È solo un altro marasma di norme, normette, leggi, regole, regolette, tra le quali districarsi in una palude burocratica di sabbie mobili, che sfido chiunque a ricordarsi da quale data si può fare cosa o non si può fare cosa. 

Con il decreto-legge è stabilito che il 31 marzo cesserà lo stato di emergenza Covid-19. Per finta. Ovvio, fake news! Lo avevo già comunicato ai miei lettori tempo fa in questo articolo.

Dal 31 marzo ci sarà solo un “probabile” ritorno graduale (molto graduale) alla normalità, anzi ad una nuova normalità, step by step. Perché il nostro Ministro è prudente, va con i piedi di piombo. Così andando piano, piano, piano, al governo si attende con ansia l’autunno e la quinta ondata, per rimettere in piedi di nuovo tutto il baraccone: mascherine, distanziamento, lockdown, chiusura confini, green pass, obbligo vaccinale, dad eccetera, eccetera. 

In cosa consiste la norma del ritorno graduale alla normalità?

Consiste nella fine delle zone colorate, il “graduale” superamento del green pass (in soldoni significa sostituire il green pass rafforzato con quello base, come avevo già spiegato in questo articolo);

  • niente più quarantene per precauzione;
  • mascherine ffp2 al chiuso fino a fine aprile (poi saranno sostituite da quelle chirurgiche. Mamma mia quanta libertà!);
  • ritorno al 100% della capienza impianti sportivi, dal primo aprile anche al chiuso;
  • sempre dal primo aprile i vessati, insultati, sospesi, lasciati senza stipendio, poveri over 50 potranno tornare a lavoro con il Green Pass base, a loro spese ovviamente;

E poi c’è un’ultima categoria per la quale lo stato d’emergenza non finisce affatto il 31 marzo e sono  i poveri operatori sanitari e operatori nelle RSA, con obbligo vaccinale fino al 31 dicembre 2022 (quindi quarta dose, quinta dose e fino a quando il loro corpo reggerà), tranne se sono ucraini, gli ucraini no, potranno lavorare serenamente senza vaccino. 

E anche i poveri docenti che non si sono vaccinati, non potranno lavorare fino a fine anno. Ditemi che fine dello stato d’emergenza è per queste persone il 31 marzo?

Fino a fine dicembre il super green pass resta obbligatorio anche per visitatori in RSA, hospice e reparti di degenza degli ospedali.

Conclusione

Non è un caso che l’Italia si chiami il Bel Paese, perché non è Buono, non è buono a nulla. E in questi ultimi due anni la situazione è peggiorata e sta andando sempre peggio e per chi pensa che migliorerà, voglio darvi una notizia: non migliorerà! Se volete davvero migliorare la vostra vita, dovrete lasciare questo paese e venire a visitarlo, sospirando, sotto Natale e poi riandare via

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