Cos’è il piano salva casa di Salvini e quali difformità si possono sanare

Matteo Salvini ha lanciato il progetto del "salva-casa", un pacchetto di norme volte a regolarizzare le "piccole difformità" all'interno delle abitazioni: ecco cos'è e come funziona.

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha lanciato, a inizio aprile, un nuovo progetto chiamato piano salva casa, che comprende un pacchetto di norme volte a regolarizzare le “piccole difformità” all’interno delle abitazioni. Un sorta di mini condono edilizio che potrebbe sanare, per esempio, soppalchi, tramezzi, porte e altre piccole difformità.

Ecco cos’è il piano salva casa pensato da Matteo Salvini, chi lo potrà sfruttare e quali difformità si potranno sanare nelle abitazioni.

Cos’è il piano salva casa promosso da Matteo Salvini

Lo stesso Matteo Salvini, in un video di pochi minuti pubblicato sui social, ha provato a spiegare cos’è e come funziona il piano salva casa che potrebbe consentire di sanare diverse difformità edilizie. Il provvedimento, che potrebbe arrivare in Cdm già a maggio, non incontra il parere positivo delle opposizioni, che lo hanno bollinato come un nuovo condono edilizio.

Nel pacchetto “salva-case”, come ha spiegato Salvini, sono contenute una serie di norme che “mirano a regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali” che interessano, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano. 

L’idea è anche quella di superare il limite della “doppia conformità” che non consente di regolarizzare tutte quelle difformità che non sono più sanabili ad oggi a causa della legislazione vigente, ma che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento.

In questo modo si potrebbero rimettere sul mercato immobiliare moltissime case che ad oggi non si riescono a vendere a causa delle loro irregolarità.

Quali difformità si possono sanare con il piano salva casa?

L’obiettivo del provvedimento, ha spiegato ancora il ministro è riuscire a “sanare” diverse tipologie di difformità:

  • le difformità di natura formale, ovvero quelle legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente;
  • le difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (per esempio la realizzazione di tramezzi o soppalchi);
  •  difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conforme“.

La regola della doppia conformità prevede infatti che se le opere senza titolo risultano conformi alla normativa vigente sia al momento della loro realizzazione, sia al momento della presentazione dell’istanza di accertamento di conformità, possono ottenere il permesso a costruire in sanatoria.

Esempi di possibili sanatorie

Per fare alcuni esempi di difformità di natura formale, sanabili con il nuovo condono edilizio, possiamo parlare di un appartamento i cui spazi interni non corrispondono con la planimetria registrata al catasto, come un tramezzo spostato o una finestra posizionata diversamente.

Se invece vogliamo parlare delle modifiche che all’epoca erano conformi e ad oggi non lo sono più possiamo riportare un altro esempio. Consideriamo una casa costruita con una metratura più ampia rispetto al titolo edilizio: quando venne fatto era possibile, ma oggi lo strumento urbanistico vigente non lo consente più. 

Per risolvere il problema in questo secondo caso è allo studio una norma che consenta la regolarizzazione delle difformità mediante Scia e pagamento delle sanzioni.

Le reazioni al piano salva casa

Mentre le opposizioni attaccano il Ministro Salvini per il nuovo condono edilizio che intende approvare, Confedilizia approva l’idea del leader leghista che potrebbe andare a rimettere sul mercato numerosi immobili che ad oggi non possono essere venduti, oltre a dare la possibilità di sanare la maggior parte degli edifici che ad oggi risultano difformi.

“Il provvedimento mira a risolvere piccole difformità di natura formale all’interno delle case, difformità ante 1977, si tratta di cose assolutamente minimali interne agli alloggi”, ha spiegato il vicepresidente dell’Ance, Stefano Betti.

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in merito al piano del ministro, si è limitata a definire “ragionevole” un intervento sulle piccole difformità edilizie.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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