Il Governo Meloni ha varato il decreto trasparenza nella serata del 10 gennaio, grazie al quale si potranno contenere i prezzi di benzina e diesel. Non è previsto nessun nuovo sconto sulle accise, ma una serie di misure che andranno a calmierare il costo del rifornimento per gli automobilisti.
I gestori saranno obbligati ad esporre anche il prezzo medio, oltre al prezzo di vendita; tornano i bonus benzina per i lavoratori, ma nonostante l’intervento statale i prezzi sono in aumento. In merito alle speculazioni, le indagini sono ancora in corso.
Ci sono almeno 5 novità da conoscere dopo il varo del decreto trasparenza: ecco quali sono le cose a cui fare attenzione e cosa cambia da gennaio 2023.
Prezzo benzina e diesel: dal 1° gennaio tornano le accise sui carburanti
La brutta notizia per tutti gli italiani è che il 31 dicembre scorso è scaduto il taglio delle accise e il Governo Meloni non ha confermato lo sconto sui carburanti. Per questo motivo, a partire dal 1° gennaio 2023 i prezzi di benzina e diesel sono tornati a salire, per effetto – appunto – delle accise.
Le accise sono delle particolari imposte che vengono applicate sui prezzi di benzina e diesel.
In un primo momento, poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, l’ex Governo guidato da Mario Draghi aveva introdotto uno sconto sulle accise pari a 25 centesimi e uno sconto sull’Iva pari a 5,5 centesimi: in totale il risparmio era pari a 30,5 centesimi.
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PER APPROFONDIRE: Taglio delle accise sui carburanti, come funziona e come si calcola
Il 23 novembre scorso, invece, il Governo Meloni aveva confermato il taglio delle accise ma al tempo stesso aveva confermato anche la riduzione dello sconto: si poteva godere, fino al 31 dicembre 2022, si uno sconto pari a 18,3 centesimi su benzina e diesel (15 centesimi al litro + 3,3 centesimi sull’Iva).
Infine, nella Manovra economica e nei successivi provvedimenti, il Governo non ha ritenuto necessario prorogare lo sconto sulle accise, concentrandosi su altre misure per calmierare i prezzi dei carburanti.
Prezzo benzina e diesel in aumento: quali sono i motivi
A cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 è stato registrato un aumento del prezzo di benzina e diesel: per quali motivi?
Non poco ha inciso il fatto che il taglio delle accise non fosse stato confermato, ma ci sono anche altre ragioni che potrebbero spingere i prezzi dei carburanti al rialzo. Per esempio, le quotazioni del greggio sulle quali viene definito il prezzo di benzina e diesel.
Al 10 gennaio 2023, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio prezzi, il costo della benzina si attesta su 1,812 euro al litro (+10% rispetto alla scorsa settimana), mentre il diesel costa 1,868 euro al litro (+9,39% rispetto alla scorsa settimana).
Il maggior incremento dei prezzi, anche oltre i 2 euro al litro, si registra sulla rete autostradale italiana. Nel nostro approfondimento potete scoprire dove conviene fare benzina, in quali città e distributori.
Prezzo benzina e diesel: c’è davvero una speculazione sui listini?
Sul tema delle speculazioni sul prezzo di benzina e diesel, per le quali si è alzata una grande discussione negli ultimi giorni, è intervenuto il Ministro Gilberto Pichetto Fratin a Porta a Porta:
Ci sono una serie di situazioni che vanno monitorate.
Ma occorre anche considerare le zone di riferimento: dove si trova un solo distributore nell’arco di diversi chilometri, oppure sulle autostrade, l’aumento è giustificato. Il ministro ha voluto specificare anche:
C’è una richiesta da parte dell’Antitrust di una verifica di quei casi dove c’è stata un’eccedenza, ricordando che il prezzo è libero.
Nel frattempo, i petrolieri italiani riuniti nell’Unem hanno smentito qualsiasi accusa di speculazione, confermando che l’aumento dei prezzi è legato alla scadenza del taglio delle accise.
Benzina e diesel nel contesto globale
Nonostante il taglio delle accise sia scaduto alla fine dello scorso anno, le quotazioni del greggio sembrano andare di pari passo.
Ad oggi il petrolio è venduto a 80 dollari al barile, andando ad abbassare anche i costi di benzina e diesel: un prezzo così basso alla pompa non si registrava dallo scorso marzo.
Bisogna anche considerare, comunque, che il Governo non può permettersi ulteriori tagli delle accise: la misura costa circa 1 miliardo di euro al mese, e purtroppo non è sostenibile nel lungo termine.
Benzina e diesel: tutte le misure previste dal Governo Meloni
Arriviamo infine a definire tutte le misure che il Governo ha approvato con il decreto trasparenza.
Oltre all’obbligo di esporre il prezzo medio e il prezzo di vendita al distributore, con annesse sanzioni e possibile sospensione dell’attività fino a 90 giorni, tornano anche i buoni benzina per i lavoratori dipendenti. Questi ultimi, per il primo trimestre dell’anno, possono essere erogati nel limite di 200 euro per ogni lavoratore.
Il decreto conferma e rafforza il controllo sulla fissazione dei prezzi e istituisce una Commissione rapida di allerta sui prezzi, oltre a fissare un tetto massimo al prezzo di benzina e diesel in autostrada.