Quanti femminicidi in Italia nel 2023: un allarme sociale da affrontare con determinazione

Quanti femminicidi ci sono stati in Italia nel 2023? Una donna su due tra quelle uccise è vittima del proprio partner o ex compagno

Il 2023 si è rivelato un anno davvero difficile per molte donne in Italia. In meno di nove mesi, il numero di femminicidi ha già raggiunto quota 79, un dato allarmante che mette in luce la persistente minaccia della violenza di genere. Dietro a queste fredde statistiche si celano storie strazianti di dolore, abusi e tragedie umane che colpiscono il cuore della società italiana.

Il termine femminicidio si riferisce all’omicidio di donne a causa del loro genere, spesso commesso da compagni o ex partner che manifestano atteggiamenti violenti e possessivi. La cronaca di queste tragiche morti rivela una realtà inquietante e dolorosa che continua a colpire le donne in Italia.

La triste realtà dei femminicidi in Italia

Le vittime di femminicidio non sono soltanto numeri, ma individui con vite, famiglie, ambizioni e sogni, uccise sia tra le mura domestiche che per strada.
Le donne in Italia continuano a essere vittime di violenza domestica e di genere. Nel 2023, tra le 79 donne che sono state uccise, che già rappresentano una tragica realtà che richiede azioni immediate e significative, di queste, una donna su due viene uccisa da chi dovrebbe amarle e rispettarle: i partner o ex compagni.

I femminicidi in ambito familiare e affettivo

Uno degli aspetti più sconvolgenti di questa emergenza è il fatto che la maggior parte di questi femminicidi si è verificata nell’ambito familiare o affettivo. In ben 61 casi su 79, le donne sono state uccise da partner o ex partner. Questo dimostra che spesso le donne sono più a rischio all’interno delle mura domestiche, dove dovrebbero sentirsi al sicuro, che fuori, a causa di persone e uomini a loro sconosciuti.

Le circostanze dei femminicidi

Ogni storia di femminicidio è unica, ma ci sono alcune circostanze comuni che emergono da questi terribili eventi:

  1. 1.

    La ricerca della libertà: Molte vittime cercavano di sfuggire a relazioni violente e possessive. La loro ricerca di libertà e indipendenza spesso si trasformava in una tragica fine.

  2. 2.

    I metodi di omicidio: Le vittime sono state uccise in vari modi, tra cui coltellate, sparatorie e strangolamenti. Questi metodi indicano la brutale natura di questi atti criminali.

  3. 3.

    Dietro tante, storie di abusi: In molti casi, le vittime erano state oggetto di maltrattamenti da parte dei loro aggressori per un lungo periodo prima dell’omicidio.

L’Importanza dell’analisi criminale

La Direzione Centrale della Polizia Criminale, attraverso il servizio analisi criminale, svolge un ruolo cruciale nel raccogliere dati statistici e analizzare questi crimini. Questo processo aiuta a comprendere meglio le dinamiche dei femminicidi e può essere fondamentale per sviluppare strategie di prevenzione più efficaci.

Le possibili prevenzioni

È fondamentale adottare misure concrete per affrontare questa emergenza. Ciò dovrebbe almeno includere:

  1. 1.

    Supporto alle vittime: Fornire alle vittime di violenza domestica risorse e supporto per aiutarle a fuggire da situazioni pericolose.

  2. 2.

    Educazione sulla violenza di genere: Promuovere l’educazione sulla violenza di genere nelle scuole e nella società per combattere gli stereotipi dannosi e promuovere il rispetto reciproco.

  3. 3.

    Rafforzare le leggi: Assicurarsi che le leggi contro la violenza domestica siano rigorosamente applicate e che gli aggressori siano perseguiti con decisione.

Il 2023 è stato un anno funesto per le donne in Italia, con 79 vittime di femminicidio, di cui l’ultima proprio il 4 settembre scorso.
Questa emergenza richiede un impegno collettivo per porre fine alla violenza di genere e garantire un futuro più sicuro per tutte le donne. Solo attraverso l’educazione, la prevenzione e l’azione legale possiamo sperare di porre fine a questa tragica epidemia di femminicidi.

Leggi anche: Femminicidi in Italia, dove sono più diffusi: le statistiche regione per regione

Roberta Luprano
Roberta Luprano
Copywriter, classe 1995. Creativa e sempre a caccia di nuove cose da imparare che stimolino la mia innata curiosità, ho iniziato la mia carriera con il diploma di Perito Informatico, in quanto da sempre appassionata di tecnologia e social media. Successivamente ho proseguito la mia formazione in ambito di Copywriting e Social Media Marketing che mi ha poi permesso di lavorare per imprese, startup e small business in diversi settori. In parallelo, ho approfondito la mia passione per i libri e il mondo editoriale, formandomi e lavorando anche come curatrice editoriale per agenzie letterarie e case editrici. Motto: I grandi cambiamenti partono dalle semplici parole.
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