Il ministro Valditara ha annunciato un nuovo provvedimento sui giorni festivi nella scuola

Annunciato un nuovo provvedimento da parte del ministro Valditara sulla chiusura della scuola nei giorni festivi non riconosciuti dallo Stato italiano.

Il ministro dell’Istruzione Giusepe Valditara è stato inamovibile dopo aver annunciato un provvedimento per i giorni di chiusura nella scuola. La sua posizione era già molto chiara e stavolta l’ha ribadita annunciando un provvedimento formale che impedirà la chiusura delle scuole in occasione di alcune festività. Questa decisione sarà maggiormente divisiva soprattutto perché nelle scorse settimane c’è stata una forte polemica circa la chiusura di una scuola di Pioltello per il Ramadan.

Il provvedimento annunciato da Valditara: tutti i dettagli

Il ministro era presente a Varese, in Lombardia, in occasione delle festa della Lega. Il pubblico c’era ed aspettava sicuramente un chiarimento da parte di Valditara in merito alla proposta di chiusura della scuola di Pioltello per la festa di fine Ramadan. Il ministro non ha fatto attendere troppo ed ha subito rivelato il suo piano per evitare che situazioni del genere possano ripetersi all’interno dei confini nazionali. Valditara ha quindi annunciato a gran voce:

Il provvedimento è in dirittura d’arrivo. Non sarà più possibile chiudere una scuola in occasione di una festività non riconosciuta dallo Stato.

Ma cosa significano le sue parole? Semplicemente che il piano per la chiusura delle scuole deve rimanere invariato e dunque seguire esclusivamente le festività proposte dallo Stato senza alcuna possibilità di integrare nuovi giorni di festa legati ad altre culture.

Questa norma potrebbe essere invalidata solo dal momento in cui lo Stato italiano, previo incontro con i rappresentanti di altre confessioni religiose, decida di riconoscere una festività legata ad un’altra cultura con un accordo formale tra le parti coinvolte.

Il ministro, nonostante sia consapevole che il suo provvedimento butterà altra benzina sul fuoco nell’ampio dibattito già in corso, ha affermato il suo punto di vista su ciò che rappresenta davvero l’integrazione tra culture spiegando anche cosa lo ha spinto a dire “No” alla chiusura della scuola a Pioltello. Queste le sue parole:

Siamo intervenuti per far rispettare la legalità, perché il provvedimento non era motivato e perché i giorni di vacanza erano quattro anziché tre, come invece prevede Regione Lombardia: la scuola ha ora corretto il provvedimento.

E sul suo punto di vista riguardo l’integrazione:

Io sono del parere però che l’integrazione si faccia tenendo aperte le scuole e non chiudendole. La decisione è stata per me sbagliata.

La polemica sulla chiusura della scuola a Pioltello per il Ramadan

Come abbiamo già affermato più volte precedentemente, le parole del ministro dell’Istruzione erano molto attese perché nelle ultime settimane c’è stata una polemica mai avvenuta prima in Italia a causa della proposta di una scuola di Pioltello: chiudere per il Ramadan.

La decisione era stata presa solo perché una grande maggioranza di iscritti presso quell’istituto è di fede islamica. La proposta ha turbato la maggior parte dell’opinione pubblica e anche alcuni esponenti politici nell’area dei conservatori. Non sono mancati gli attacchi islamofobi, mirati non solo a criticare ma anche ad insultare i musulmani, da parte di una maggioranza più estremista della nostra popolazione.

In seguito agli attacchi islamofobici, alcuni dei principali esponenti della comunità islamica in Italia avevano lanciato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel quale chiedevano a gran voce rispetto e protezione.

La decisione di chiudere la scuola di Pioltello, però, non è stata solo oggetto di critiche, ma anche di elogi. Moltissime persone, compresi alcuni genitori degli studenti non musulmani di quell’istituto, avevano detto di essere d’accordo con coloro che avevano preso quella decisione. Tale supporto non è arrivato solo da comuni cittadini ma anche da personaggi legati alla sfera politica che hanno espresso il loro parere favorevole, in segno di integrazione, alla decisione di chiudere la scuola per il Ramadan.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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